“Il comitato Difendiamo Insieme Marsala è nato un po’ per caso, mentre si parlava tra amici circa l’esclusione di Marsala dalle manifestazioni celebrative dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Abbiamo trovato ingiusta questa esclusione perché Marsala ha un ruolo essenziale nella storia dell’unificazione italiana.
Per non parlare della regata per commemorare lo sbarco di Garibaldi che si farà a Trapani dal 9 all’11 maggio… Non penso sia una cosa giusta farla a Trapani, considerando il fatto che è Marsala il luogo in cui effettivamente è avvenuto uno dei più importanti eventi storici della storia d’Italia, quale appunto lo sbarco di Giuseppe Garibaldi”.
Si è detto che non sarebbe stato possibile organizzare questa regata a Marsala in quanto il nostro porto non consente l’attracco dei velieri. Lei che ne pensa?
“Penso che questa è una scusa inammissibile: al contrario, sarebbe stato il momento opportuno per fare dei lavori al porto, creando così occupazione e, soprattutto, apportando dei miglioramenti alla nostra città.
Non dimentichiamoci che, quando fu organizzata la regata dell’America’s Cup a Trapani, vennero fatti diversi lavori al porto di Trapani: non capisco perché a Marsala non si sarebbero dovuti fare…
A me fa piacere se la nostra provincia organizza delle cose, ma il concetto è che noi non possiamo vendere la nostra storia…”.
C’è bisogno di un moto di orgoglio a Marsala?
“Non è solo una questione di orgoglio: si parla anche di ingenti danni economici in termini più pratici. E’ chiaro che organizzare questi eventi a Marsala avrebbe un risvolto economico importante.
In più, dobbiamo indubbiamente ricordarci che molti marsalesi nostri antenati morirono per l’ideale di costituire un’Italia intera e noi abbiamo il dovere di onorarli al massimo livello, non di certo accontentandoci delle “briciole” che ci lasciano gli altri.
Per questo motivo abbiamo deciso di costituire questo comitato: dobbiamo difendere i diritti della nostra città e farla risorgere”.
Avete parlato di altri problemi della nostra città?
“Certo, l’altra cosa che ci preme risolvere al più presto riguarda il nostro ospedale.
Il nostro è un ospedale bello e funzionale, ma inefficiente e privo di contenuti.
E questi contenuti bisogna riempirli. Io sono segretario dell’ Ordine dei Medici della nostra provincia e già l’anno scorso, in accordo con gli altri medici della provincia, avevamo elaborato un piano ospedaliero in cui Marsala avrebbe ricoperto un ruolo importante per il reparto di oncologia, dalla diagnosi alla radioterapia. Nessuno avrebbe avuto bisogno di spostarsi a Bagheria, l’attuale centro più vicino di oncologia, e questo avrebbe comportato un notevole risparmio per la nostra economia sanitaria.
Purtroppo invece oggi ci troviamo un’organizzazione ospedaliera provinciale in cui vi sono tante piccole chirurgie e probabilmente il reparto oncologia verrà spostato a Mazara, in un ospedale che non ha assolutamente la struttura adatta a contenerlo…”.
Che tipo di iniziative volete intraprendere per portare avanti le vostre idee?
“Intendiamo continuare ad incontrarci per parlare dei problemi della nostra città e per cercare di trovare delle soluzioni per risolverli.
La prima riunione si è tenuta in ospedale, la seconda si terrà invece in Piazza Loggia, in modo da poter rendere partecipe tutta la cittadinanza: vogliamo che ogni singolo cittadino marsalese possa aderire portando nel gruppo le proprie idee.
Al momento stiamo raccogliendo più firme possibili circa la questione dell’ingiusta esclusione di Marsala dalle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia da inviare al Presidente della Repubblica. Poi vedremo come muoverci per la questione del nostro ospedale”.
Quante adesioni conta al momento il vostro comitato?
“Come dicevo prima, il nostro comitato è nato tra amici: siamo partiti da un numero di 40 iscritti, ma ora praticamente non riusciamo più a contarci. In ogni caso, vorrei ricordare che il nostro movimento è allargato a tutti i cittadini di Marsala: noi non abbiamo presidenti, né segretari né portavoce e nessun credo politico comune.
Ognuno di noi deve fare qualcosa nel suo piccolo affinché la nostra città risorga perché ha delle potenzialità enormi. Dobbiamo darci una scossa tutti: è questa per me la vera politica …”.
Ma a proposito di politica, non pensa che la politica marsalese abbia un ruolo rilevante nel fatto che molte cose della città non funzionano?
“Io ritengo che i nostri amministratori abbiano il dovere di amministrare bene la città e che debbano tenere conto delle esigenze e delle denuncie dei cittadini.
Detto questo, noi non abbiamo alcuna intenzione di fare polemica nei confronti dei politici, ma la nostra critica vuole essere piuttosto propositiva e costruttiva.
Io non amo le politiche sterili, come quelle polemiche. L’obiettivo è uno ed è da qui che dobbiamo partire: difendere insieme Marsala. Per questo, penso che il nostro comitato debba racchiudere tutti i cittadini di Marsala, nessuno escluso”.
Pamela Giampino