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19/07/2010 10:36:31

Si è concluso il 16° Enosimposio Sicilia

sono stati il presidente dell'Assoenologi Sicilia, Carlo Ferracane, e Massimiliano Barbera, moderatore degli interventi.

Onofrio Corona, primo fra i relatori, ha richiamato le conoscenze attualmente disponibili sulla maturazione dei vini rossi in presenza di ossigeno e i controlli analitici utilizzabili in cantina per seguire l'evoluzione e lo stato di questo processo. L'attenzione del dipartimento di ingegneria tecnologica agro forestale dell'università di Palermo mira ad una ricerca in grado di scoprire nuove informazioni sulla struttura delle molecole dei tannini e dei loro derivati, da cui dipendono le reazioni che avvengono durante le fasi di armonizzazione e di affinamento, nel caso dei vini microossigenati o di maturazione ed affinamento, nel caso contrario. I dati presentati da Corona sono l'esito di un lavoro d'indagine per capire cosa avviene durante il processo di microossigenazione per giungere un metodo corretto di maturazione del vino con stabilità di colore dei vini rossi nel tempo.

Vito Falco, dirigente dell'unità operativa specializzata n° 35 di Marsala, ha presentato i primi risultati del progetto di “Valorizzazione dei vitigni autoctoni siciliani” realizzato dall'Assessorato delle Risorse Agricole e alimentari della Regione Sicilia, per il recupero, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio ampelografico siciliano e al miglioramento genetico. La prima fase del progetto, dal 2003 al 2005, ha visto la creazione di un campo sperimentale, con l'avvio di osservazioni per la caratterizzazione di 32 presunti cloni, relativi a 13 delle principali varietà siciliane. Dal 2008 è stata avviata la seconda fase di caratterizzazione dei biotipi, ancora in corso di svolgimento. I dati raccolti hanno permesso di verificare la presenza di omonimie e sinonimie all'interno del materiale selezionato ed una approfondita analisi genetica della piattaforma ampelografica. Da questi primi risultati si ipotizza uno stretto legame genetico tra i vitigni Grecanico, Inzolia, Nerello Mascalese, Nero d'Avola, Grillo e Catarratto. Sono stati, inoltre, eseguiti i primi rilievi sulle uve con particolare riferimento allo studio dei metaboliti primari e secondari con interessanti risultati riguardanti i profili degli antociani dei biotipi individuati. All'interno del progetto, sino ad oggi, è stato possibile segnalare circa 50 “vitigni antichi”. Le tappe successive di questo progetto prevede la presentazione, al Ministero delle politiche agricole e alimentari, dei dossier per l'omologazione di 9 cloni di vitigni autoctoni. Inoltre, il Vivaio Paulsen curerà la conservazione in purezza, sia genetica che sanitaria, del materiale omologato, provvederà alla premoltiplicazione dei cloni meritevoli di diffusione, da cui poi produrre materiale di base da destinare ai vivaisti.

A fornire un quadro completo ed aggiornato della filiera vitivinicola e delle imprese siciliane è stato Mario D'Amico, docente universitario di economia aziendale. L'elaborazione dei dati della rete FADN, utilizzata dalle istituzioni dell'UE per analizzare lo stato e le evoluzioni intervenute nei comparti agricoli comunitari, ha permesso di mettere in evidenzia tassi di crescita non indifferenti (+55,2%) dei profitti delle imprese vitivinicole della nostra regione, dall'introduzione della moneta unica sino all'ultimo anno di riferimento disponibile (2002-2007). La dinamica dei profitti per la Sicilia evidenzia tassi di sviluppo molto superiori a quelli di altri Paesi nostri competitors. Tuttavia, tali tassi di crescita non evidenziano, ancora il notevole ritardo in valore assoluto della redditività delle imprese siciliane rispetto a quelle di gran parte dell'UE.

Quindi è indispensabile riuscire a comprendere che se le azioni di marketing risultano quasi impossibili per imprese caratterizzate da un'elevata artigianalità delle produzioni e dimensioni tecnico-economiche e finanziarie limitate cosa ben differente è puntare sulla comunicazione di un marchio di qualità da parte di soggetti Istituzionali, Associazioni di produttori, Consorzi di tutela, ecc. Tali azioni se ben coordinate e sviluppate possono contribuire a creare una immagine corretta dei prodotti ai consumatori. Piani e progetti di comunicazioni andrebbero supportate dalle istituzioni, aggregandosi per riuscire a competere in un mercato globale indirizzato ad un prodotto di qualità.

Gli interventi dei relatori sono stati intervallati dalla presentazione delle aziende sponsor dell'evento. Oggi è stata la volta di A&B Group, Enodoro, Enotek, Ferrari, Vallovin, S.P.E.I.

Le conclusioni sono state affidate a Dario Cartabellotta e al presidente Assoenologi Sicilia, Carlo Ferracane. “Gioco di squadra ed unione con punti di riferimento uguali per tutti - ha dichiarato il direttore dell'I.R.V.V. -pochi importanti concetti di unione che la Sicilia enologica deve prendere in considerazione”. Compiacimento per l'iniziativa Assoenologi Sicilia rimasta una delle poche a consentire ai professionisti del settore un proficuo confronto. Appello ai giovani, poi, per un loro maggiore coinvolgimento all'attività dell'associazione ed evitare la dannosa fuga di cervelli.



Native | 2024-04-25 09:00:00
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