Il bilancio dell'incendio di Erice: in fumo 200 ettari. Troppi punti oscuri

grande paura, Erice ora fa la conta dei danni. Duecento ettari andati completamente in fumo. E con il rischio di alluvioni, ora che la montagna è senza più protezione, sempre più alto.  Il Sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, ha attaccato apertamente l' Azienda Forestale. Un atto d'accusa che muove da una circostanza suffragata dai rilievi fotografici, già consegnati alla Procura assieme ad una corposa documentazione. Ha dichiarato Tranchida: "Il fuoco è partito alle 17 e 40 di sabato, ed era di dimensioni ridotte. Per due ore il fuoco - avvistato dalla torretta collocata a Sant'Anna - è rimasto concentrato nella stessa zona, ossia in un'area demaniale gestita dall'Azienda foreste demaniali della Regione Siciliana e controllata dall'Ispettorato forestale, che è un corpo di polizia della Regione". Teoricamente dovrebbe essere l'area più garantita, e invece.... E ha aggiunto: "Ci sono troppi punti oscuri". Frattanto, dalla Forestale fanno sapere che gli animali custoditi a Martogna sono tutti salvi. Il fuoco è entrato dentro i giardini di molte case. Tranchida ha già parlato con il Procuratore Capo Maccabeo, che già domenica ha avviato le indagini. "Perchè è stato chiamato l'elicottero e non il canadair?" ha chiesto inoltre Tranchida. L'elicottero ha infatti capacità operative ridotte, e su sette lanci d'acqua ne ha indovinati uno solo, per il troppo vento. "Perchè?" si chiede Tranchida.

Questo rappresenta il terzo grave incendio negli ultimi sette anni ( 2003 – 2006 – 2010), ad avere colpito il comune di Erice ed il Monte San Giuliano. Sulla vicenda ha presentato un'interrogazione anche il deputato regionale Camillo Oddo, secondo il quale " è assolutamente necessario, a prescindere dalle responsabilità penali a capo dell’autorità giudiziaria, individuare inoltre ogni responsabilità di ordine amministrativa e gestionale in capo agli organi di Direzione dell’Azienda Foreste e dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Trapani".