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11/08/2010 05:00:00

Marsala, 3 dirigenti comunali su 11 sono indagati

non ha usato mezzi termini: "Accadono cose ben più gravi e pago solo io". La Rosa si riferisce a Giuseppe Fazio (dirigente del Settore Attività Produttive, Sport, Turismo e Attività Culturali) ed a Vincenza Canale (dirigente dello Sportello Unico Attività Produttive).

 

Giuseppe Fazio, laureato in Giurisprudenza, percepisce la somma di 95.692,56 euro annui, lordi. E' accusato di avere liquidato al veterinario Michele Galfano, tra il 2005 e il 2007, circa 53 mila euro quale compenso per servizi sanitari di pronto intervento a cani randagi, da trasferire, poi, nella struttura della Ri.ca.ra., a Caltanissetta. Fazio, in base a quanto emerge dall'indagine, incaricava direttamente il veterinario senza una negoziazione delle somme, né aveva pensato di contattare gli altri veterinari di marsala, Fiorino e Sciacca, per evitare un “ingiusto vantaggio patrimoniale” a Galfano. Fazio di difende motivando la perenne disponibilità di Michele Galfano a prendere in cura i cani... Nel corso del processo, iniziato lo scorso gennaio presso il Tribunale di Marsala, ha testimoniato anche il Comandante La Rosa: “Nessun favoritismo. Per l'affidamento ai veterinari privati dei cani randagi da sottoporre a cure è stato adottato un criterio di turnazione”.

Vincenza Canale, architetto con una retribuzione di 66.754,95 euro annui, lordi, è coinvolta nel processo ''Canale Vincenza + 16'' relativo all'ipotesi di abusivismo edilizio, con ''violazioni delle norme e dei vincoli sulla tutela paesaggistica della riserva naturale dello Stagnone'', commesso sull'Isola Lunga nell'ambito dei lavori di ristrutturazione di alcuni vecchi immobili trasformati in Eco Resort dalla società ''Antiche Saline'', di proprietà di Giacomo D'Alì Staiti (cugino del Senatore Antonio D'Alì). La Canale in questo procedimento è in compagnia di Mario Stassi, funzionario comunale di Marsala, e di uno stuolo di tecnici, progettisti, soprintendenti e membri del Comitato scientifico della Provincia di Trapani. L'accusa configura una sorta di compiacenza dei funzionari ad un progetto (con modifica di destinazione d'uso) che per la Procura non poteva essere approvato. E non c'è soltanto la violazione delle norme urbanistiche, per alcuni, anche il reato di abuso d'ufficio. Il ruolo della Canale è molto delicato in quanto proprio lei, nella qualità di dirigente dello Sportello Unico per le Attività Produttive di Marsala, ha emanato il provvedimento che di di fatto ha determinato l'inizio dei lavori.

Giuseppe La Rosa, titolo di studio non pervenuto. Stesso discorso per la retribuzione... nonostante l'articolo 21 della legge n.69 del 18/06/2009 obblighi le amministrazioni di “pubblicare nel proprio sito internet le retribuzioni annuali, i curricula vitae, gli indirizzi di posta elettronica e i numeri telefonici ad uso professionale dei dirigenti e dei segretari comunali e provinciali nonché di rendere pubblici, con lo stesso mezzo, i tassi di assenza e di maggiore presenza del personale distinti per uffici di livello dirigenziale”. La pagina internet “Trasparenza, Valutazione e Merito” del Comune di Marsala preferisce essere opaca sul curriculum di La Rosa, sulla sua retribuzione e su tutti i tassi di assenza... Si tratta di un'omissione, come quelle sulle quali il Comandante dei Vigili Urbani è indagato insieme ad altri 23 vigili. Le accuse variano dalle mancate contravvenzioni per infrazioni al codice della strada ai mancati sequestri di merce posta in vendita dagli ambulanti abusivi, che a loro volta non venivano neanche multati. A La Rosa viene imputato anche la mancata lotta ai parcheggiatori abusivi.

Prima dell'avviso di garanzia, il comandante La Rosa era un intoccabile, eppure le avvisaglie c'erano da tempo: lo scorso aprile il nervosismo nel corpo dei vigili urbani era perfino arrivato alle mani. Ancora prima, nel 2008, una fazione interna chiamata “Popolo dei Vigili Urbani Onesti” denunciò gravi irregolarità in una lettera indirizzata alla Procura della Repubblica di Marsala, alla Corte dei Conti di Palermo e al Sindaco Renzo Carini, che come al solito non ha mosso ciglio.
Già, perchè nonostante qualcuno si ostini a declamare Carini come un “sindaco coraggioso”, questi non ha mai pensato di costituire il Comune come parte civile nei processi che vedono imputato un dirigente comunale.

Il processo contro l'abusivismo nell'isola lunga, oltre al dirigente Canale, vede imputato il funzionario Mario Stassi, ma Carini è compiaciuto dei lavori abusivi: “Quella società non fece alcuno scempio edilizio. Secondo me è un intervento che qualifica l’isola”. Nella scala dei valori di Carini ha più valore l'estetica che la condotta penale. I dirigenti possono continuare a rimanere nelle loro posizioni di comando, nonostante siano indagati proprio perchè attraverso il loro ruolo avrebbero danneggiato l'amministrazione e la cittadinanza.

Questa è la morale Carini, ma nella vicenda La Rosa l'amministrazione sembrava aver assunto un piglio più deciso, l'unico ad essere stato sospeso dall'incarico - “a tutela dello stesso La Rosa” precisa il Segretario Bernardo Triolo, quasi come se si volesse scusare per l'atto emesso – è stato il Comandante dei Vigili, gli altri sono sempre rimasti ancorati nelle proprie stanze. E lo rimarranno, finchè sentenza non li separi.