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20/09/2010 07:51:47

Ecco Wanted but not Welcome", sconvolgente montaggio di video realizzati dai migranti nel viaggio verso il nostro Paese

 deserto, disseminati dei cadaveri di quelli che non ce l'hanno fatta. E' l'impressionante sequenza di "Wanted but not Welcome", montaggio di spezzoni di filmati realizzati con i telefonini da migranti africani durante il loro viaggio verso l'Europa.

Le immagini che compongono questo breve film, raccolte e curate da Gabriele Del Grande, costituiscono un documento di importanza capitale. In primo luogo perché sono una testimonianza diretta e in prima persona. Per pochi minuti, ci ritroviamo sui pianali dei camion che solcano le sabbie del deserto libico; a bordo dei barconi stipati di passeggeri e taniche di acqua e di nafta; nei sordidi interni dei Cie, dove le nostre autorità di pubblica sicurezza proibiscono l'ingresso ai media; infine davanti allo spettacolo della morte solitaria dei migranti, monito a quanti continuano a tentare quella via di salvezza.

Soprattutto, Wanted but not Welcome documenta un crimine contro l'umanità. Seppure non è un crimine penalmente perseguibile, è un crimine morale incancellabile. Tra l'esplosione di gioia dei migranti, che nell'imminenza dello sbarco si radono l'uno con l'altro, si fanno belli per l'Italia, e le successive immagini della reclusione, della cacciata e della morte, c'è un abisso morale che non si può colmare. Wanted but not Welcome è un silenzioso devastante atto d'accusa. Gli imputati siamo noi.

Il video è stato presentato al teatro Studio di via Rivoli, a Milano, dalla ong Naga, che si occupa di fornire assistenza agli immigrati nel nostro Paese. Nei giorni successivi gli organizzatori della proiezione hanno postato "Wanted but not Welcome" su YouTube. Eccolo: