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19/10/2010 14:21:38

Fondi Ue, in Sicilia speso solo il 6% delle risorse

In pratica, un avanzamento delle spese poco superiore al 6 per cento dopo quasi tre anni dall’avvio del programma. Le cifre sono inserite nel dossier elaborato dal Cantiere Sviluppo economico di Un’altra Storia.img16.jpg

Analizzato l’elenco dei beneficiari del Po Fesr 2007/2013 della Regione Sicilia aggiornato al 31 agosto 2010. “E’ preoccupante come la nuova programmazione stia ricalcando gli stessi identici errori della fallimentare esperienza di Agenda 2000″, dice Rita Borsellino, deputato del Parlamento europeo e presidente di Un’altra Storia.

Scorrendo l’elenco dei beneficiari, infatti, ci si imbatte ancora in quelle che sono state le criticità oggetto di ammonimento da parte dell’Unione europea e della Corte dei conti, come i contributi tra i 5 mila e i 20 mila euro (per un totale di 1,3 milioni di euro) erogati a una novantina di ditte tra copisterie, gelaterie, officine meccaniche, negozi di giocattoli, laboratori odontotecnici.

E questo a fronte di una programmazione che finora ha previsto “poco o nulla” per lo sviluppo dell’imprenditoria e assolutamente nulla per la ricerca. Un paradosso che si ripete allorchè si guarda agli impegni presi nell’ambito dell’asse 2, “Uso efficiente delle risorse naturali”.

Ci sono 7 milioni di euro destinati all’Ato 5 Enna e al comune di Misterbianco (Catania) per lavori di manutenzione straordinaria della rete idrica: una goccia nel mare rispetto ai 70 comuni siciliani ad oggi privi di sistemi di depurazione a norma.

“Un’emergenza per la quale siamo finiti sotto i riflettori dell’Ue”, dice la Borsellino, ricordando la procedura d’infrazione aperta in merito da Bruxelles. “Tra i paradossi, ci sono poi i 17 milioni che la Regione – dice una nota – ha impegnato per la fornitura di veicoli, corsi di guida e schede carburante alla protezione civile, quando non è stato investito neppure
un euro per la messa in sicurezza del territorio“.

Sul fronte rifiuti gli unici interventi riguardano progetti per la promozione della raccolta differenziata (2,8 milioni in totale) e lavori di “messa in sicurezza” per alcune discariche abbandonate (9,2 milioni).

“In Sicilia ci sono più di 600 discariche da bonificare - conclude Un’Altra Storia – e invece si procede ancora con lavori che non incidono sui rischi ambientali”.