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21/10/2010 04:23:01

I misteri di Marsala Schola/2: "Da 25 anni il servizio di scuolabus è gestito sempre dalle stesse persone"

ma “servizi di pulizia e disinfestazione”. Pertanto applica ai suoi lavorartori, più di 70 autisti, un contratto non da autista ma da pulizieri, valutando il loro lavoro all’incirca 2 euro l’ora. Dichiara Vito Gancitano, della Cgil: “Fino ad oggi l’azienda ha risparmiato centinaia di migliaia di euro, garantendosi un ingiusto guadagno”. Sulla pelle dei lavoratori. L’importo della gara d’appalto quest’anno è stato è di 1.500.000 euro. La Cgil ha aperto una procedura per gli anni passati e ci sarà a breve un’udienza . La Cgil ha chiesto anche un incontro all’azienda per chiedere il rispetto del contratto, mentre, denuncia Gancitano che “Marsala Schola è latitante ha un comportamento omissivo”. Quindi la Cgil pensa di agire legalmente anche contro i dirigenti e i vertici di Marsala Schola. Anche perché l’importo a base d’asta della gara (1.500.000 euro) tiene conto dei vincoli posti dal capitolato speciale d’appalto, mentre la Csi ne fa a meno.
Chi controlla? Possibile che nessuno faccia nulla? Marsala Schola sembra un luogo “sospeso” dal rispetto della trasparenza e delle regole. Eppure non si trovano responsabili. Dichiara infatti il consigliere comunale Enzo Sturiano (MPA): “In realtà grazie all’interesse di alcuni soggetti di Marsala Schola, come il Presidente Katia Adamo, si è cercato di fare luce su alcune questioni. E anche la Dottoressa Maria Cialona, direttrice dell’Istituto, ha prodotto lettere e relazioni”. Ma allora di chi è la colpa ? E’ lo stesso Sturiano a svelare un altro particolare: “La Csi gestisce il servizio dal 2007, ma le stesse persone che oggi compongono la Csi gestiscono il servizio da 25 anni a Marsala, e sempre nelle stesse condizioni. La questione esplode nel 2007 quando alcuni lavoratori licenziati si incatenarono sotto Palazzo VII Aprile per protesta. Fu allora che io e altri consiglieri ci interessammo alla vicenda. Ma fino ad allora, siccome il servizio funzionava, nessuno aveva indagato sulla presenza o meno dei requisiti”. I consiglieri comunali hanno cercato un po’ tra le carte “Abbiamo visto – racconta Sturiano - che magagne ce ne sono, a soprattutto c’è poca chiarezza e poca trasparenza nel rapporto tra l’ente pubblico che appalta il servizio e chi il servizio lo deve svolgere. La Csi non ha avuto mai una condotta chiara e trasparente e non ha rispettato il capitolato della gara d’appalto.. Non è possibile che ci siano ditte che hanno i requisiti per partecipare alla gare e non partecipano, e poi la gara viene vinta da una ditta che non ha i requisiti”.