Quantcast
×
 
 
20/12/2010 05:03:34

Riprende oggi il processo per il rapimento di Denise Pipitone

Oggi dovrebbero essere  ascoltati cinque testi, tra cui Antonino Pipitone, marito di Piera Maggio, Giacoma Russo e Maria Francesca Arena, che la mattina del sequestro della piccola, l'1 settembre del 2004 a Mazara del Vallo, andarono a fare visita alla figlia della sorella di Piera Maggio, Fiorella Marino, che aveva avuto una bambina 45 giorni prima e che abita nella stessa palazzo di via La Bruna della famiglia Pipitone.

La Marino sarà anche lei ascoltata oggi.  Così, come Francesca Giglio, madre di due bambini, nipoti di Piera Maggio, che avevano acquistato il pane alle 12.05, orario che risulta da uno scontrino consegnato all'epoca ai carabinieri dal panettiere Vito Barraco, ascoltato in udienza l'ultima volta una circostanza che serve a "cristallizzare" l'orario del sequestro; a quell'ora, infatti, Denise era già stata rapita.

L'arco temporale considerato in ordine al sequestro è tra le 11.33 e le 11.45, come riferisce il legale di parte civile di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta. I due figli di Francesca Giglio e del fratello di Piera Maggio dovevano essere ascoltati oggi, ma il tribunale d'accordo con le parti ha deciso di non sentirli in aula ritenendo sufficiente l'acquisizione dei verbali di una precedente deposizione. Da segnalare, le tensioni in aula tra Piera Maggio e Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise imputata del seguestro: la prima, sentitasi fissata con un certo malanimo dalla seconda, ha sbottato e ha chiesto al presidente del tribunale di farla smettere: "Ora basta non se ne può più", ha detto a voce alta; il giudice ha invitato le due donne a guardare la corte.Nell'ultime udienza è stato ascoltato anche Vito Bertuglia, dipendente di un negozio di fiori che si trovava nell'esercizio commerciale quando Agostino Galici, assieme alla piccola Denise, entrò nel negozio per ordinare dei fiori intorno alle 10.30. L'uomo, un trentenne, caporale dell'Esercito a Roma, è il marito di Fiorella Marino. Galici ha ricostruito il tragitto fatto con la bambina, gli spostamenti successivi e le ricerche della piccola tra le case dei parenti fino al mercato rionale.

Galici ha raccontato anche della telefonata ricevuta alle 20.35 di quel primo settembre da una utenza di cellulare: una voce di donna visibilmente agitata, di 30-35 anni, riferiva della morte della piccola: "La bambina è morta", disse. Si è poi accertato, risalendo all'utenza telefonica, che si trattava di una mitomane.

Da segnalare nell'ultima udienza le tensioni in aula tra Piera Maggio e Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise imputata del seguestro: la prima, sentitasi fissata con un certo malanimo dalla seconda, ha sbottato e ha chiesto al presidente del tribunale di farla smettere: "Ora basta non se ne può più", ha detto a voce alta; il giudice ha invitato le due donne a guardare la corte.