Scade il 21 Ottobre il bando per il servizio civile nazionale

Il nuovo bando di Servizio Civile Nazionale consente di candidarsi come volontari in Italia e all’estero per progetti nei settori dell'assistenza, della protezione civile, dell'ambiente, del patrimonio artistico e culturale, dell’educazione e della promozione culturale.

Dal 2004 il Servizio Civile Nazionale all’estero rappresenta una delle migliori opportunità per giovani italiani tra i 18 e 28 anni di vivere un’esperienza di un anno in un altro paese, più o meno lontano dall’Italia, per contribuire dal basso alla costruzione di una società più giusta.
Le destinazioni e le aree di intervento sono molteplici, si spazia dall’Est Europa fino all’America Latina passando per Africa e Asia per sostenere progetti educativi, di tutela ambientale, di sostegno all’empowerment delle donne, di sicurezza alimentare, sviluppo rurale, fino all’area sanitaria.
Oltre al proprio contributo per la comunità, il Servizio Civile rappresenta anche un’occasione di crescita umana e personale, un primo passo per iniziare un percorso nel volontariato internazionale che in alcuni casi ha portato i giovani a fare della cooperazione internazionale la propria scelta di vita professionale. È opportuno, però, sottolineare che il servizio civile è innanzitutto un’esperienza di volontariato e non una proposta lavorativa.
Umiltà, rispetto, capacità di adattamento e disponibilità sono quindi più importanti della propria formazione scolastica o conoscenza (linguistica, del paese o del settore di attività), che spesso sono indispensabili, ma da sole non bastano.
I giovani maggiormente interessati a questo tipo di esperienza sono solitamente quelli che hanno interessi o studi nel settore della Cooperazione Internazionale, Scienze Politiche, Scienze Diplomatiche o Lingue. Molti progetti prevedono comunque attività che possono interessare studi più specifici come Educazione, Psicologia, Formazione, Agraria, oltre alle professioni sanitarie come Scienze Infermieristiche, Fisioterapia, ecc. Soprattutto nei progetti educativi e di animazione, conta poi molto la passata esperienza in Italia o all’estero in attività simili (laboratori artistici, di educazione non formale, partecipazione a gruppi scout, ecc.).
Un ruolo che ha sempre accompagnato i volontari, ma che si sta sviluppando in questi ultimi anni anche con l’avvento del web 2.0, è l’essere narratori di un mondo non così lontano come pensiamo, ma poco raccontato dai media tradizionali. Ecco quindi che, oltre ai siti delle associazioni o ong, dove trovano spazio le varie testimonianze, nascono profili Facebook, Twitter o blog dove i provetti reporter condividono il loro vissuto, le loro scoperte, denunce e meraviglie. Creando a loro modo un flusso di notizie ed informazioni che partono direttamente dal Sud del Mondo senza bisogno di inviati speciali e anzi più genuine perché scritte da chi, dopo qualche mese, parla con cognizione di problemi che vive quasi sulla propria pelle.
Un anno della propria vita, 12 mesi, non sono comunque pochi. È importante quindi, prima di fare domanda, riflettere sulle proprie motivazioni, anche per inserire il servizio civile nel proprio percorso di vita. Punto di partenza lo è stato per tanti: Giuseppe, ad esempio, dopo l’esperienza in Romania ha continuato il suo impegno nella Cooperazione Internazionale prima all’estero e adesso in Italia nell’Ufficio Raccolta Fondi di una ong, Valentina invece, dopo l’India è ripartita per un progetto in Tanzania, Manuela è partita come cooperante per tre anni in Perù. Qualcuno, invece, ha cambiato settore ma non interesse: Tiziana, dopo l’esperienza di Servizio Civile all’estero, lavora per Google occupandosi del programma per le ONLUS, GoogleGrants. Perché da un’esperienza del genere c’è sempre molto da imparare.