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26/05/2012 04:28:01

A rischio i finanziamenti per i poli universitari di Trapani, Agrigento e Caltanissetta

Mette mano invece al diritto allo studio. Dapprima sono state tagliate le somme per l'acquisto dei testi scolastici, adesso arriva un'altra botta.  Seimila studenti delle province di Trapani, Agrigento e Caltanissetta corrono, infattti,  il rischio di dover interrompere gli studi o di divenire pendolari e “fuori sede”; sei facoltà e diciassette corsi di laurea, attività didattiche decentrate dell’Università di Palermo che si avvalgono dei servizi dei consorzi universitari nelle tre province della Sicilia Occidentale, rischiano di chiudere i battenti. La causa è il previsto dimezzamento, nel Bilancio Regionale Preventivo 2012, dello stanziamento in favore dei consorzi.
I presidenti dei tre consorzi hanno scritto una lettera ai deputati regionali delle rispettive province per scongiurare tale circostanza che, se confermata, decreterebbe «il declino e la prossima estinzione dei consorzi stessi in contraddizione con la scelta politica originaria di un attivo e funzionale decentramento territoriale del sistema universitario siciliano».
I primi a pagare le conseguenze sociali di tale scelta, sottolineano i presidenti dei Consorzi, sarebbero gli studenti e le loro famiglie, ma verrebbe messo in discussione anche il progetto strategico di università a rete messo a punto dall’Università di Palermo. «Appare evidente – scrivono i presidenti dei Consorzi – che i Parlamentari che rappresentano le province di Trapani, Agrigento e Caltanissetta abbiano non adeguata conoscenza delle attività consortili» e che la «situazione è contraddittoria e paradossale» perché da un lato l’Unione Europea riconosce il ruolo dei Consorzi nelle «dinamiche dello sviluppo e come strumento principale (programmi ENPI) per la messa punto di una innovazione necessaria sostenibile ed efficace … dall’altro lato, la realtà dei consorzi e le loro indubbie potenzialità non vengono tenute in adeguata considerazione dalla Regione Siciliana, anzi vengono asfissiate dalla continua riduzione dei mezzi di sussistenza».
«I Consorzi universitari – ribadiscono i presidenti – costituiscono i veri catalizzatori delle potenzialità e delle capacità di ripensare la cultura come leva per lo sviluppo dei territori di riferimento e dell’intera Sicilia» e rientrano nel progetto dell’Ateneo a rete della Sicilia centro occidentale dell’Università di Palermo. Per tutte queste ragioni viene chiesto ai deputati regionali di intervenire perché con urgenza si giunga, attraverso un tavolo tecnico, ad un disegno di legge organico e condiviso tra Consorzi, Regione Siciliane ed Università.
Una norma organica che preveda: a) il riconoscimento normativo del ruolo dei consorzi universitari provinciali (uno per provincia), l’assegnazione di dotazione finanziaria annuale, inserita nel triennio finanziario di riferimento, così da superare la formula dell’una tantum e consentire una più organica programmazione; b) il ripristino degli stanziamenti di bilancio già individuati negli esercizi finanziari precedenti; c) il riconoscimento con norma regionale di specifici finanziamenti regionali per il potenziamento dei Poli territoriali Universitari di Agrigento, Caltanissetta e Trapani così da garantire il consolidamento delle vocazioni prevalenti dei singoli territori nel contesto universitario regionale.
 



Native | 2024-04-25 09:00:00
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