Hanno votato contro i gruppi di opposizione (Con Sutera per Gibellina - 6 voti e Officina 146 - 1 voto), si è astenuta Mimma Gaglio del gruppo Ideazione, mentre si sono espressi favorevolmente i gruppi “La città che vorrei” – 5 voti (era assente il consigliere Nicola IENNA) e il gruppo “Grande Sud” – 1 voto.
La causa dichiarata contro il documento contabile è stata la somma di € 670.000,00 derivante dal costo del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti, cifra che a dire del consigliere Plaia sarebbe stata spropositata e non preventivamente concordata. Nei fatti però occorre fare chiarezza, occorre evidenziare l’atteggiamento strumentale delle opposizioni che pur di non assumersi responsabilità politiche (ormai hanno capito che abbandonare l’aula non porta frutti) si sono aggrappati ad un argomento d’impatto mediatico come la T.I.A. per non approvare il rendiconto del Comune; non tenendo conto che i problemi per l’ambito territoriale Belice Ambiente spa, sono frutto di una gestione nebulosa che, negli anni, oltre a creare rincari e disservizi, ha prodotto debiti per circa € 70 milioni e disagi per cittadini che li dovranno ripianare.
Va ricordato che nel 2011 il Consiglio comunale, all’unanimità, ha approvato una TIA determinata sui costi certificati dell’anno precedente pari ad € 546.799,00 ed un PEF di 597.903,68 €uro (ben più economico di quello proposto dal soggetto gestore, La Belice Ambiente S.P.A., pari ad € 798,000,00).
Non sempre però l’efficienza economica si sposa con l’efficacia gestionale, ed in questo caso il minor costo ha comportato uno scadimento del servizio, motivo per cui da più parti, ed in primis dai cittadini, ma anche da parte dei consiglieri di maggioranza ed opposizione, sono arrivate al Sindaco lamentele di disservizio e sollecitazioni affinché rimodulasse il PEF.
Il Sindaco, per esigenze igienico-sanitarie e per le giuste sollecitazioni, ha dovuto potenziare il servizio di raccolta RSU con conseguente aumento del costo del PEF per € 115.000,00, di cui circa € 50.000,00 per compensare la differenza tra gettito inserito nel bilancio ed il costo del servizio prima della rimodulazione e circa € 65.000,00 derivanti dalla nuova rimodulazione. Quanto spiegato rappresentano i fatti e gli atti che l’Amministrazione ha prodotto per il servizio di raccolta, che non presentano alcuna anomalia contabile, e quindi non incisivi e non determinanti per una mancata approvazione del rendiconto.
La mancata approvazione invece del rendiconto, ovviamente determinerà, per Legge, il commissariamento da parte dell’Assessorato alle autonomie locali.
Chi millanta vicinanza alla città e sostegno ai cittadini, dovrebbe sapere e dire per onestà, che fino all’approvazione del rendiconto il Comune otterrà una diminuzione dei trasferimenti di risorse da parte dello Stato, non potrà accendere nuovi mutui (ivi compreso quello relativo alla compartecipazione al progetto di riqualificazione urbana già ammesso a finanziamento) e non potrà applicare l’avanzo di amministrazione, oltre che avere una incidenza negativa in sede di approvazione del riequilibrio del bilancio 2012, qualora a settembre il rendiconto non fosse ancora approvato.
Inoltre, nel corso della seduta è stato approvato un documento a firma dei consiglieri dei gruppi consiliari “La città che vorrei” e “Grande Sud” finalizzato a ridurre del 10% le indennità degli Amministratori e dei Capi area, ed i gettoni di presenza dei Consigli comunali, oltre che l’eliminazione del gettone di presenza delle Commissioni consiliari. Il documento è stato approvato da tutti i Consiglieri, eccetto l’astensione del Consigliere Mimma Gaglio con alcune modifiche per l’anno 2012. Il risparmio derivante dalle indennità dovrà essere destinato ai terremotati dell’Emilia e su proposta del Consigliere Plaia le indennità dei Capi area non saranno interessate da tale riduzione.