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25/07/2012 14:54:32

Scrive Angela Guercio, con una riflessione sul risultato elettorale del Pd a Marsala ed un appello agli astensionisti

Habemus PD, finalmente, dopo il lungo conclave di cinque anni, la tanto attesa fumata bianca!
Una domanda però sorge spontanea : davvero la vittoria di Giulia Adamo è riuscita a risolvere il conflitto, nato contestualmente al PD, fra le diverse anime che lo hanno costituito?
Francamente sembra un paradosso a chi, come me, ha vissuto le fasi della nascita e dei primi passi di questo “nuovo” soggetto politico.
Ribadisco , come peraltro ho denunciato più volte nelle pubbliche assemblee o in documenti pubblici, che il PD come soggetto politico non è mai nato, se è vero, come è vero, che, almeno fino all’ultima assemblea alla quale ho partecipato, si è sempre fatto riferimento a ex DS, ex Margherita e società civile, e che inoltre, laddove si poteva apparentemente ravvisare una coalizione, questa era ben lontana dall’essere fondata su programmi, comuni ideali, convergenza di intendimenti, bensì era solo una momentanea coalizione finalizzata a far fuori qualcuno.
È stato così quando DS e Margherita hanno eletto Agostino Licari per estromettere Annamaria Angileri, è stato così quando poi la componente floreale ha appoggiato quest’ultima non certo perché ne condividesse eventuali programmi, ma per “vincere”, con accordi fatti a tavolino nelle alte sfere della regia provinciale, la vice segreteria a Marsala e la segreteria a Petrosino, al prezzo della segreteria concessa alla Angileri.
Già, al PD di Marsala gli illuminati politici locali, che amabilmente si definiscono depositari di esperienza e scienza, esercitano in tali modi la loro” alta e nobile missione”, in tal modo spendono il bottino di voti ( per loro termometro di potere da gestire, patrimonio di consensi al cui servizio operare per me e per chi , come me, crede nei valori veri e nel senso più nobile della politica).
Così si ragiona nel PD, come se l’attività politica, lungi dall’essere passione , servizio, intercettazione dei bisogni della base, dedizione, affermazione di idee, costruzione di programmi, fosse invece una specie di partita a carte per vincere la posta di volta in volta in gioco, ora la segreteria, ora qualche altro incarico, ora cinque consiglieri ....
Mi chiedo se questi professionisti della politica, con la loro tanto vantata esperienza, abbiano analizzato e valutato i dati di queste elezioni.
Come si può sostenere che il Pd ha vinto?
La realtà è ben altra: il PD non è riuscito a produrre una candidatura propria, ha puntato su una candidatura vincente , per salire sul carro del vincitore ed avere quei 5 consiglieri.
Il PD ha quasi dimezzato i voti rispetto alle elezioni precedenti, altro che “tenere”, mentre gli altri partiti “si sono liquefatti”: liquefatti sono semmai i cervelli di chi ha l’ardire di parlare di vittoria!
Il PD, ove anche possa intestarsi questa vittoria, come la vicesegretaria Milazzo sostiene, dovrebbe esultare per essere il secondo partito di una città che ha registrato un astensionismo tanto consistente da non poter passare inosservato da parte di chi vanta una certa acutezza politica?
In effetti basta essere un cittadino che vive il suo tempo, che sente forte il diritto - dovere di esercitare la democrazia con senso di responsabilità, per fare un’analisi.
L’affluenza al ballottaggio è stata del 48, 82% , G. Adamo ha avuto 21.275 voti: pertanto l’attuale sindaco è espressione della volontà e della scelta di meno della metà della cittadinanza.
L’astensionismo, cari mestieranti della politica, è un dato ineludibile, chiaro, significa che la vostra proposta non è piaciuta agli elettori, significa che l’elettorato non è più disposto né ad ubbidire, né a subire, ma vuole essere partecipe nelle scelte, attivo nelle proposte, significa che la gente pensa, è matura.
Ora, questa maturità, indice indiscutibile di cresciuto senso civico, dovrebbe far esultare coloro che intendono la politica come servizio alla collettività. “ Le primarie non sarebbero state utili” dice però la Milazzo, dimostrando quanto avvitati su se stessi, lontani anni luce dall’essere effettivamente democratici ed interessati a tutt’altro che al bene comune siano i dirigenti di questo partito.
Certo, le primarie non sono utili ai potentati, che si atteggiano a depositari di ricette e di terapie taumaturgiche, precise, solo per nascondere la loro insana ambizione, la loro esclusiva, unica volontà di conservare a vita una posizione, una poltrona che fornisca loro ricchezza, fama, potere e che consenta di alimentare il proprio orticello di clientele.
Nelle precedenti amministrative del 2007, pur perdendo la competizione, l’allora DS aveva avuto 4577 voti, la Margherita 2846, Progetto PD 2763, per un totale di 10186 voti: perché non si può fare un confronto? Loro probabilmente non possono, solo per non vergognarsi, forse!
La gente che pensa il confronto l’ha fatto, il segnale lo ha dato, chiaro, inequivocabile con l’astensione; la gente che pensa è stanca di questa politica, si è resa conto di aver delegato per troppo tempo la rappresentanza a gente indegna, incapace; la gente che pensa vuole ora riappropriarsi , a ragione, di un diritto che è alla base della democrazia e di quella Carta Costituzionale che ne è il fondamento; la gente che pensa vuole occuparsi della gestione della res publica.
C’é voglia e bisogno di politica vera, sana, cioè di esercitare il proprio “essere cittadino” per il bene della collettività.
Io mi sento PD nella carne e nel cuore, ma non mi riconosco in questo PD, non potrei mai entrare nelle logiche perverse dei faccendieri, nella connotazione più negativa del termine, della politica.
Io non penso alla gestione di un potere che francamente non mi interessa, io voglio umilmente essere utile alla comunità e ritengo che a tal fine non si possa non ascoltare ed intercettare i bisogni della gente: la politica deve essere apertura , dialettica, confronto civile, anche scontro, ma finalizzata sempre e solo alla realizzazione di un progetto, non alla conservazione di privilegi personali.
I “ grandi luminari” della nostra sinistra cittadina (si fa per dire, visto che sono incarnati dalle figure di Gucciardi, Oddo, Papania, che di certo non sono marsalesi, o da un “anestetizzato” G.Pellegrino) non mancano di sbandierare la loro competenza come fattore imprescindibile, indispensabile nella guida della città, ma noi abbiamo capacità sufficienti per comprendere i guasti da loro prodotti. Quale rischio così grave potrebbe correre la città o, se allarghiamo il raggio, il Paese , se a gestirli fossero persone, magari senza esperienza, ma capaci di pensare, di agire tenendo la schiena dritta, senza chiedere autorizzazioni ai loro referenti e senza scendere a compromessi, capaci di credere in un progetto ed operare onestamente alla sua realizzazione.?
Se gli attuali dirigenti del PD locale e nazionale avessero un briciolo di dignità, avrebbero già dovuto farsi da parte, piuttosto che coprirsi di ridicolo, cantando vittoria, mentre il partito perde consensi.
Quel 52% della città chiede loro adesso di andare via, perché non solo non sono più credibili, ma non sono indispensabili, sono anzi la peste di una città, di un Paese che hanno contribuito a trascinare nel baratro più nero e profondo della corruzione, del malaffare, della miseria, della crisi economica e di valori.
Il lezzo che emana dalle stanze in cui si decidono i destini dei popoli è diventato ormai insopportabile; i nostri giovani hanno diritto di respirare aria pulita, di costruire il loro futuro in un clima di serenità, garanzia, equità, in cui possa affermarsi non il figlio di.., o il cliente di.., ma tutti i figli di chiunque, purché abbiano capacità competenze e requisiti .
Se legittima è stata l’astensione, in quanto unico segnale possibile in questo preciso momento per contestare le scellerate scelte politiche del PD e della sinistra marsalese, d’ altra parte non può essere né un costume, né un modus operandi assunto a metodo, né, penso, ci si possa rassegnare a lasciare i nostri spazi ad altri che li gestiscano senza scrupoli.
Non prendere posizione, non manifestare le proprie idee o non avere il coraggio di affermarle e di agire di conseguenza è qualunquismo o, peggio, essere ignavi, come canta Dante “sciaurati, che mai non fur vivi”.
Personalmente non mi sono mai astenuta dall’esercizio del voto, l’ho fatto adesso ed ho invitato pubblicamente a farlo perché ritenevo necessario dare un segnale e sapere quanti miei concittadini pensano in sintonia con me.
Invito pertanto i numerosi concittadini che hanno manifestato consenso a quanto da me scritto precedentemente, chi, non andando a votare, ha fatto sentire così forte la propria voce, quel 52% dei marsalesi ad uscire dall’angolo, ad iniziare a costruire un nuovo soggetto politico, a costituire un laboratorio di politica vera, nobile e generosa, un soggetto veramente plurale e democratico, in cui possano nascere attraverso il confronto dialettico fertile e costante, idee e progetti per la crescita di Marsala.
La passione politica, disinteressata e coraggiosa, di un gruppo di amici veri, che negli spazi di piacevole condivisione del tempo libero da impegni di lavoro ( nel cui ambito abbiamo, finora, cercato di dare testimonianza di impegno civile), spazi nei quali amiamo anche confrontarci sui temi dell’attualità, ha evidenziato la comune difficoltà a riconoscerci in una delle attuali compagini partitocratiche della sinistra.
Seppure la matrice della nostra cultura, formazione ed ispirazione continui ad essere animata dagli ideali su cui avrebbe dovuto fondarsi il PD, abbiamo maturato il bisogno di operare un vero rinnovamento della politica, attraverso un programma fondato sulla trasparenza delle idee e delle azioni, scevre da tatticismi subdoli e inconfessabili affarismi, un programma effettivamente e fattivamente volto al bene comune e al coinvolgimento di tutti coloro, sia giovani sia meno giovani, che abbiano la voglia e avvertano la necessità di spendersi insieme per la nostra città, per la costruzione di un futuro migliore per tutti e soprattutto per i giovani.
Il programma sarà a breve reso pubblico.
Chi, comunque, fosse interessato ad avere informazioni su questo progetto, può rivolgersi, intanto, agli indirizzi di posta elettronica di seguito indicati, o condividere con un commento anche breve questo articolo.
Mobilitiamoci affinché “ Ancora un anno” non sia “bruciato, senza un lamento, senza un grido levato a vincere d’improvviso un giorno!

Angela Guercio

angelaguercio@hotmail.it
tranchida.maria@libero.it