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08/08/2012 06:03:10

"Su Marsala Schola il Sindaco Adamo ha una vendetta da consumare. E lo vuole fare sulla pelle della città"

 

Nel dicembre del 1991 la celebre rivista americana Nesweek, definì l’asilo Diana di Reggio Emilia “il migliore asilo del mondo”. Sapete come gestiva allora e gestisce oggi il Comune di Reggio Emilia i propri asili? Attraverso una Istituzione. Lo stesso dicasi per i servizi culturali e sociali e lo stesso modo di gestire i servizi non a rilevanza economica, viene praticato dalla maggior parte dei comuni italiani che, nonostante i tagli delle varie manovre finanziarie, riescono ad offrire ancora ai cittadini servizi decenti.
Mi inserisco in questa vicenda di Marsala schola perché vengo continuamente chiamato in causa da questo o altri giornali, in quanto promotore di questa Istituzione ma, soprattutto, per fare chiarezza e giustizia di tante falsità, di affermazioni inqualificanti da parte di amministratori ignoranti e/o in malafede, nonché di articoli di stampa superficiali.
Innanzitutto vi prego di rettificare la notizia che avete dato circa il mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti. Non è vero, gli stipendi sono stati regolarmente pagati; chi non percepisce stipendio sono gli amministratori che, per legge, non possono più essere retribuiti. Detto ciò viene subito a cadere una delle tante falsità che ho letto e cioè che l’Istituzione farebbe aumentare i costi del Comune. Dite all’assessore Lo Curto, per favore, che la legge vieta di corrispondere indennità agli amministratori. Falsa è anche, più in generale, l’affermazione dello stesso assessore e di qualche consigliere, che l’Istituzione aggrava le casse comunali. Sul piano economico e finanziario, invece, è e potrebbe ancor più essere esattamente l’opposto. Tralasciando solo per un attimo l’aspetto pedagogico e l’efficienza dei servizi, infatti, l’Istituzione ha consentito al Comune di Marsala di recuperare una maggiore IVA (circa € 300.000) annui e, se vi fossero buoni amministratori, potrebbe e dovrebbe fare di più in termini economici. Dite, per cortesia, all’assessore Lo Curto che le Istituzioni del nord, quelle che hanno buoni amministratori e, soprattutto, buoni dirigenti scolastici che non fanno politica, si sono attivati creando sinergie con imprese, enti privati e pubblici, ottenendo così sponsorizzazioni finanziarie ed in natura tali da poter essere riversati a favore delle famiglie e dei bambini e di abbassare il costo del servizio. Al Comune, invece, ciò non è consentito.
E’, altresì, falso che questa fantomatica legge regionale 5/2011 (art.21 e non 22), limiterebbe il campo di azione delle Istituzioni in Sicilia. L’on. Adamo, che probabilmente l’ha votata, dovrebbe sapere che è esattamente l’opposto. La legge in questione, infatti, recepisce in Sicilia ciò che già la legislazione nazionale consentiva ai comuni nel resto del Paese e che a Marsala avevamo già sperimentato. E’ totalmente falso, dunque, che questa legge consentirebbe alle Istituzioni di gestire un solo servizio e, peraltro, sarebbe del tutto illogico e diseconomico. Ma se ciò fosse vero, comunque, la pubblica Istruzione non è un settore ma un servizio dell’amministrazione. In ogni caso, fortunatamente siamo nell’era della trasparenza, andatevi a leggere la norma e vedrete che ciò che afferma il Sindaco non risponde a verità.
E’ totalmente falso, infine, che l’istituzione è stata creata dalla Giunta Galfano per un sorta di ingegneria finanziaria architettata dal sottoscritto per aggirare la norma sul patto di stabilità. Falso perché sapevamo bene, seppur all’inizio il dubbio c’era, che i costi dell’Istituzione andavano totalmente computati nel calcolo del patto. E allora perché l’abbiamo fatto? Quali erano i reconditi motivi?
Se la cosa non fosse vera ci sarebbe veramente da ridere. Il Sindaco, infatti, è un dirigente scolastico al pari del suo assessore ed entrambe, seppur fanno politica da parecchi anni, dovrebbero conoscere i servizi scolastici molto meglio del sottoscritto. Eppure così non sembra.
Cominciamo col dire che la legislazione italiana, fin dagli anni 90, ha spinto i Comuni a gestire i propri servizi con modalità diverse, assicurando efficacia ed efficienza all’azione amministrativa, nonché risparmio economico. La legislazione nazionale e regionale, dunque, progressivamente ha incentivato o obbligato i Comuni ad eliminare la gestione diretta dei servizi proprio perché si ritiene che tale gestione sia fonte di sprechi ed inefficienza. Questo vale, soprattutto, per i servizi a rilevanza economica (rifiuti, trasporti ecc.) per i quali i comuni sono obbligati alla esternalizzazione, ma può essere utilizzata anche per i servizi non a rilevanza economica (sociali, culturali, scolastici ecc.). Mentre per i primi l’esternalizzazione comporta una vera e propria privatizzazione dei servizi, con l’obbligo dei comuni di cercare partner privati sul mercato, per i servizi non a rilevanza economica, giustamente, la legge consente esclusivamente la gestione pubblica. L’Istituzione è, per definizione, la forma di gestione più “leggera” tra quelle previste dalla legislazione italiana per l’esercizio dei servizi pubblici locali. Il ricorso al modello Istituzione consente al Comune di realizzare una gestione autonoma e separata di servizi a forte vocazione socio- formativa preservando il ruolo di indirizzo e controllo con molteplici vantaggi. Nell’Istituzione si coniugano i benefici, tipici della gestione diretta, dello stretto collegamento con gli indirizzi e le politiche perseguite dall’Amministrazione Comunale, con quelli dell’autonomia gestionale, rappresentati da maggiore flessibilità operativa, minore burocratizzazione, maggiore rapidità nella realizzazione degli obiettivi, maggiori potenzialità di attrarre risorse dal settore pubblico e privato, che si traducono, a loro volta, in recupero di economicità gestionale.
Ecco perché, primi in Sicilia, ma come al solito ultimi o quasi in Italia, abbiamo voluto l’Istituzione. Certo questa “creatura”, toglie potere ai politicanti di turno, non hanno più le mani in pasta nella gestione diretta, non possono fare favori o elargire prebende. Ma è proprio per questo che l’abbiamo voluta e, forse, è proprio per questo che si vuole cancellarla.
I due mega dirigenti scolastici, che oggi occupano il comune e che “abbanniano” di perseguire l’interesse pubblico facendo questa scelta scellerata, dovrebbero ricordarsi di come erano i servizi scolastici a Marsala non molti anni fa, anche quando l’attuale Sindaco faceva l’assessore al ramo.
La gara per la refezione scolastica partiva sempre con notevole ritardo e le famiglie protestavano; lo stesso valeva per lo scuolabus per cui a volte, per mesi, i genitori erano obbligati ad accompagnare i figli a scuola; gli assistenti igienico-personali, sempre in ritardo, venivano assunti tramite ufficio di collocamento e, conseguentemente, potevano cambiare ogni anno con traumi a carico dei bambini che si erano affezionati a quelli dell’anno precedente; le gare per gli asili nido andavano spesso contestate con ricorsi di varia natura e gli asili non si aprivano in tempo; il Giardino d’infanzia era, e forse è ancora, costretto a ricorrere sempre a supplenti in quanto non ha più personale di ruolo, che cambiavano sempre con grande nocumento per l’azione pedagogica e formativa dei bambini.
Oggi tutto questo è dimenticato, i servizi partono tempestivamente all’inizio dell’anno scolastico, l’Istituzione ha potuto assumere in pianta stabile gli assistenti igienico-personale, cosa che al comune non sarebbe stato consentito per il blocco delle assunzioni, il Giardino d’infanzia può fare altrettanto e gli asili nido, mi dicono, funzionano meravigliosamente. Tutto ciò senza aggravare le casse comunali ed, anzi, fatti salvi tutti gli aumenti che ci sono stati in questi anni, eliminando sprechi e diminuendo in assoluto la spesa. Le famiglie e i dirigenti scolastici sono contenti ma il Sindaco vuole eliminare tutto ciò senza un vero motivo, ovvero per reconditi motivi che non ci è dato conoscere.
Chiaramente, per ben amministrare un piccolo comune quale è l’Istituzione, c’è bisogno di buoni amministratori, non certamente quelli nominati dalla giunta Carini e non certamente quelli che potrebbe nominare l’on.le Adamo che, in questo tipo di scelte, si avvale sempre di amici e parenti o fedelissimi a prescindere dalla competenza. Ne è dimostrazione quello che ha già fatto a Marsala e, soprattutto, quello che fece in provincia.
Il Consiglio Comunale, dunque, se vuole conservare il proprio ruolo, tutelare i bambini della scuola e fare gli interessi collettivi, rimandi al mittente la proposta del Sindaco che, perché questa è la verità, aveva una vendetta da consumare e lo vuole fare sulla pelle di questa città.
Cordiali saluti
Leo Giacalone