Nei prossimi giorni il Sindaco emetterà un avviso, congiuntamente all'EAS, per informare i cittadini le cui utenze sono ancora allacciate alla vecchia rete idrica (Bonagia e S.Andrea in particolare), di eseguire i lavori per il collegamento definitivo alla nuova rete idrica. I lavori saranno coadiuvati e diretti da personale dell'ufficio idrico comunale. È questo il risultato di un incontro, l'ennesimo, tra il sindaco, Camillo Iovino, ed i dirigenti Eas in provincia di Trapani.
La soluzione era stata già annunciata dal sindaco Iovino ma l'elemento scatenante che ha accelerato la decisione è stata, dopo un'estate caratterizzata dalle continue interruzioni causate dal fermo del dissatore di Nubia, la riduzione di portata di oltre 3 litri al secondo della sorgente Misericordia provocata da un intasamento determinato dalle radici di piante ed alberi. La sorveglianza, perché ciò non accadesse, avrebbe dovuto essere di competenza del personale EAS. Per tutta l'estate, inoltre, la popolazione residente nelle frazioni di S. Andrea e Bonagia, e soprattutto di contrada Emiliana, ha subito continue interruzioni di erogazione dell'acqua. Inadempienze che il responsabile provinciale dell'EAS ha dovuto riconoscere sia nell'incontro avuto con il Sindaco, Camillo Iovino, sia attraverso una fitta corrispondenza con l'amministrazione comunale.
La situazione dell'EAS e della distribuzione idrica nel territorio valdericino è pressappoco la seguente: il personale è senza autovetture (l'Eas ente in liquidazione non è più in grado di fare uscire mezzi dalle rimesse perché privi di assicurazione) e pertanto non si possono operare le corrette manovre di apertura e chiusura delle condotte; la vecchia rete idrica è un colabrodo con perdite di oltre il 50%. Si calcola che nel solo territorio di Valderice (dove l'acqua transita in due reti, una nuova di recente realizzazione e l'altra vecchia di più di 50 anni) vadano persi oltre 600 mc (pari a 600mila litri di acqua) al giorno forniti dalle sorgenti del versante Nord; per mantenere adeguata la portata idrica nella vecchia rete va dispersa anche una parte cospicua di fornitura proveniente dal dissalatore e destinata agli utenti della nuova rete idrica. Per i tecnici dell'EAS (i pochi ancora operativi) l'unica soluzione è mettere fuori servizio, ed al più presto, la vecchia rete idrica di Bonagia ma, considerato che l'EAS non ha più fondi, dovranno essere gli stessi utenti a provvedere a scollegarsi dalla vecchia rete ed allacciarsi alla nuova. L'unica unità in servizio dell'Eas (un fontaniere) sarà impiegato direttamente dal Comune, ma con le cautele del caso poiché una recente visita medica ha prescritto per questi una diminuzione del carico di lavoro e dell'impegno fisico per problemi di salute. Sarà una sorta di affiancamento per consentire ai tecnici comunali di conoscere ancora più dettagliatamente i punti nevralgici della rete.
Nel contempo sono partiti i lavori di convogliamento delle acque delle sorgenti del versante Nord (Sorgente Misericordia, Bonagia, Staiti, Curatolo e Iazzino) che nei prossimi giorni permetteranno il recupero di circa 800 mc giornalieri presso il nuovo cisternone di c.da Cappotelli. L'ufficio idrico del Comune prevede in tal modo di non perdere un solo goccio d'acqua, come è avvenuto fino ad adesso, e ridistribuire equamente in tutta la rete.
Tale soluzione dovrebbe inoltre consentire una riduzione del fabbisogno di acqua proveniente dal dissalatore che potrà così essere convogliata verso altre aree del territorio comunale. La gestione diretta delle sorgente consentirà di avere una visione ed un controllo reale delle risorse idriche superando la fase degli annunci e degli impegni che l'EAS, visto lo stato di liquidazione e di paralisi operativa, non è in grado di garantire.
«La decisione di gestire direttamente la distribuzione idrica ha due principali motivazioni - spiega il sindaco Iovino -: la prima, garantire al massimo delle nostre possibilità, una erogazione costante ed equa; la seconda, assumerci nei confronti dei cittadini la responsabilità diretta, così che almeno sappiano a chi rivolgersi in caso di disservizio. Sarà un grande carico di lavoro e una grande incombenza per il nostro personale ma ritenevamo fosse giusto così».