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14/10/2012 04:42:30

Il Consiglio Comunale di Trapani dice no alle riprese in streaming dei lavori

Era stato preparato in emenendamento al bilancio dal consigliere Ninni Barbera, con una previsione di spesa di 5.000 euro. Ma è stato bocciato. La cifra era un po' altina (ormai per fare una trasmissione in videostreaming bastano anche poche centinaia di euro) ma serviva per acquistare il materiale e le videocamere, e sarebbe stata una spesa fissa da ammortizzare con il tempo. Invece, nulla. Si preferisce ancora una volta passare sotto le forche caudine della televisione, che è molto più costosa, e, soprattutto, ormai non ha la stessa copertura di Internet. A Marsala per riprendere i lavori del consiglio comunale è stato dato l'incarico a Telesud, per 28.000 euro per un anno. Come abbiamo più volte notato si è trattato di un bando di gara molto anomalo (e Telesud è l'unica ditta che ha partecipato), perchè non solo ci devono essere le riprese "live" del consiglio - così è scritto nel capitolato - ma anche dei maggiori "eventi istituzionali" della Giunta. 

Per l'ex consigliere comunale di Trapani, Giovanni De Santis, "molti consiglieri comunali temono che la loro indegna mediocrità culturale e la infima qualità della loro azione politica possa essere nota alla cittadinanza". Ed è vero. Pensiamo se ci fosse stata la diretta del consiglio comunale di qualche giorno fa, quando al termine dei lavori sull'Imu alcuni consiglieri si presero a gavettoni, e poi uno di loro, Pumo, dichiarò di essere stato addirittura morso al naso dall'ex Sindaco, oggi consigliere, Mimmo Fazio. 

E' un problema non solo di trasparenza, ma anche di modernità. Ormai tanti consigli comunali, da Parma a Bologna ai comuni più piccoli, trasmettono live i loro lavori. Venezia, Vicenza e Verona già da tempo utilizzano questa tecnologia per favorire la diffusione dei lavori del consiglio, ma anche la trasparenza data dalla possibilità di accesso alle notizie in tempo reale. "La partecipazione dei cittadini all'attività dell'amministrazione comunale - si legge nel testo di una mozione del Pdl approvata proprio qualche giorno fa a Padova  - l'efficienza, l'efficacia e l'economicità dell'attività comunale e la comunicazione tra cittadino e amministrazione comunale possono essere assicurate garantendo ai cittadini anche di poter seguire in diretta video i lavori del consiglio comunale". Per un Comune medio il costo della diretta streaming è di 20.000 euro per l'installazione delle apparecchiature e di 5000 euro l'anno per il server e l'assistenza tecnica.