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26/10/2012 11:06:41

Approvato dal consigli provinciale un ordine del giorno a difesa delle minoranze religiose perseguitate in Iran

Nel documento, trasmesso all’ONU, alla Commissione Europea, al Presidente della Repubblica Italiana, al Ministro degli Affari Esteri, al Presidente della Regione Siciliana, alla Sezione Italiana di Amnesty International, all’Assemblea Spirituale Nazionale dei Bahà’i d’Italia ed a quella Regionale di Sicilia, si chiede al Governo Italiano di impegnarsi direttamente, sia con il Governo Iraniano che all’interno della stessa Assemblea Generale delle Nazioni Unite, affinché le risoluzioni di condanna contro le persecuzioni dei cittadini iraniani di fede Bahà’i siano sostenute con fermezza e forza fino al loro recepimento da parte dello stesso Governo Iraniano.

Premesso che la fede Bahà’i conta 7 milioni di credenti ed è la seconda per diffusione geografica; che la comunità internazionale Bahà’i è accreditata presso l’ONU come organizzazione non governativa e collabora attivamente a numerosi programmi delle Nazioni Unite nel campo dei diritti umani, della emancipazione femminile e della tutela dell’ambiente; che in Iran i Bahài costituiscono la prima minoranza religiosa ma non godono di pieni diritti civili; che le autorità iraniane sono impegnate a sradicare la fede Bahà’i dal paese impedendo, per esempio, a chi la professa, l’accesso all’istruzione superiore ed alle Università, nonché a posizioni sociali di prestigio, al rilascio di licenze commerciali ed a distruggerne le radici culturali all’estero; che i Bahà’i iraniani, non portando armi neppure per difesa personale, sono virtualmente alla mercé di qualunque attacco e ad oggi, infatti, si contano più di 20 mila “nuovi martiri” ed attualmente un centinaio di credenti sono rinchiusi in varie prigioni dell’Iran con false accuse, il Consiglio Provinciale di Trapani esprime profonda preoccupazione per l’atteggiamento del Governo Iraniano che continua, imperterrito, a non tenere in alcun conto le diverse risoluzioni di condanna dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, a cui l’Italia ha aderito, violando apertamente i principi fondamentali della Dichiarazione dei Diritti Umani e dichiara – conclude l’ordine del giorno - la ferma opposizione contro qualsiasi forma di persecuzione e condanna a morte che si manifesti in qualsivoglia Paese del mondo, nel rispetto del diritto di ciascun cittadino a potere esprimere liberamente il proprio credo, ovunque si trovi a vivere.