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20/11/2012 06:28:02

Nuovo governo della Sicilia, continua il braccio di ferro tra Crocetta ed il Pd

Si è solennemente impegnato a completare la squadra dei suoi dodici assessori entro sabato. Ieri mattina, a Palazzo d’Orleans, ha presentato i nuovo arrivati, dopo Lucia Borsellino e Franco Battiato: il giudice Nicolò Marino, ormai ex pm della Dda di Caltanissetta, che ha accettato la sfida di contribuire a costruire la «Nuova Regione», e Linda Vancheri.

"In Sicilia oltre alla mafia c'è un grosso problema: il blocco amministrativo. Il sistema amministrativo è ancora di ostacolo allo sviluppo delle imprese; deve invece diventare un mezzo di rilancio del sistema produttivo. Il mio slogan sarà sviluppo, legalità e velocità": queste le prima parole di Linda Vancheri, designata alle Attività produttive. "Linda - ha detto Crocetta - si è occupata di internazionalizzazione delle imprese e parla molto bene l'inglese e il francese. Sono certo che riuscirà a fare un ottimo lavoro". Crocetta ha poi affermato: "I corsi di lingue li organizzeremo anche per tutti gli altri dirigenti". "Non ci può essere sviluppo senza legalità e senso di responsabilità" ha detto a sua volta Marino, che dovrebbe essere destinato all'Energia. "Recuperare il senso delle istituzioni, che si è perso a livello regionale e locale nel segno della legalità, secondo me - ha aggiunto - è il miglior modo per iniziare, massimo sarà il mio impegno per questa terra".
Si profila intanto una rotazione dei direttori generali. Rais dovrebbe affiancare Battiato.

Un ruolo di primo piano potrebbe essere affidato all’ex sottosegretario ai Lavori pubblici, Nenè Mangiacavallo, che, pur ammettendo «un rapporto eccellente con Crocetta», ha detto di non sapere nulla sulle intenzioni del presidente della Regione. Nell’ambito della rotazione dei dirigenti generali, Felice Bonanno dovrebbe lasciare il dipartimento della Programmazione che si occupa del Po Fesr.

Per sostituirlo, nei giorni scorsi si era parlato di un clamoroso ritorno di Gabriella Palocci, molto stimata negli ambienti ministeriali per la profonda conoscenza dei meccanismi europei. Arrivò in Sicilia, nel 2001, si indicazione dell’allora ministro del Tesoro, Carlo Azeglio Ciampi.
 È ancora braccio di ferro col Pd sugli assessori politici.
Le scelte sono destinate a subire un’accelerazione dopo l’incontro previsto giovedì a Roma tra il presidente della Regione e i vertici regionali e nazionali del Pd e dell’Udc. Crocetta vorrebbe dare vita ad un governo di tecnici, con l’eccezione di Mariella Maggio, ex segretaria generale della Cgil-Sicilia, mentre il segretario del Pd, Giuseppe Lupo, fatte salve la competenza e l’alto profilo, non intende rinunciare alla prerogativa di designare anche deputati regionali alla carica di assessore.
Al Pd, secondo gli accordi che sarebbero stati raggiunti la scorsa settimana, toccherebbe quattro assessorati, mentre all’Udc andrebbero tre assessorati e la presidenza dell’Ars. Potrebbe essere il leader Pier Luigi Bersani, che mercoledì sarà a Palermo nell’ambito della campagna elettorale per le primarie, a tentare di risolvere il braccio di ferro tra Crocetta e Lupo.

La ricetta del presidente della Regione, è nota: "Abbiamo 6 miliardi di fondi europei da investire. Se lo facciamo, per ogni miliardo speso, nelle casse della Regione, tra tributi vari, ritornano 400 milioni di euro. Tanto basta per uscire dall’impasse.
Se i partiti non sono d’accordo? "Non me ne frega nulla. Procederò lo stesso. Certamente non abbandonerò le famiglie che vivono con 600 euro al mese. Le imprese che vorranno produrre nel nostro territorio dovranno avere qui la residenza legale e qui pagare le tasse".