Un provvedimento che viene ritenuto assolutamente iniquo alla luce della “storia urbanistica” dell’isola, curata nei dettagli dall’Amministrazione Antinoro al punto da rendere l’isola di Favignana un esempio per tutti gli altri territori nelle stesse condizioni.
Sull’isola, infatti, la stessa Amministrazione Comunale al momento dell’insediamento trovò oltre 550 fabbricati privi della cosiddetta “valutazione di incidenza”: procedimento di carattere preventivo a qualsiasi progetto ancora da avviare. Motivo per il quale per l’intero territorio, dopo un’intesa raggiunta con la Regione e il Ministero al termine di un lungo studio portato avanti nel corso di diversi incontri del sindaco a Roma, e l’intervento di professionisti del settore nominati dallo stesso Comune, è stato necessario dotarsi di un piano di recupero, utile a “sanare” la condizione del paese (presentato alla Regione nel mese di dicembre 2012), protrattasi in questa “modalità” anche per la permissiva condotta del precedente primo cittadino che, anche per altre colpe amministrative, è stato rimosso.
Il territorio delle Egadi, definito per intero di habitat particolare, dunque, non si è potuto dotare di un Piano Regolatore Generale prima di adottare ed avviare il piano di recupero deciso in accordo con la Regione e con il Ministero dell’Ambiente, che conoscono bene l’iter attraversato dal Comune.
.