"Il Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, si è impegnato a finanziare il progetto pubblico del porto di Marsala". Dichiarazione importante, perchè smentisce quanto dal Sindaco dichiarato in precedenti occasioni: più volte il nostro primo cittadino aveva detto che il progetto del porto di Marsala era stato finanziato. Adesso scopriamo che non è stato ancora messo un euro, se no Crocetta (che è stato protagonista a Marsala, durante la campagna elettorale, proprio di un imbarazzante siparietto con il Sindaco che gli ha consegnato un cd con il progetto - vecchio - del porto) non avrebbe preso questo impegno. Ci sono anche dei testimoni dell'ultimo incontro tra Adamo e Crocetta: l’on. Antonella Milazzo e il segretario particolare dell’Assessore alla Famiglia, Saro Asta (fino a poco tempo fa commissario straordinario dell'Istituto Rubino di Marsala). “Da parte mia – prosegue Giulia Adamo – mi sono già incontrata con il Presidente del Consiglio Comunale Enzo Sturiano per avere assicurazioni che presto l’Assise civica possa discutere ed approvare la stesura definitiva del progetto pubblico. E’ questo un altro momento significativo che prelude a tutta una serie di conferenze di servizio promosse dalla Regione, propedeutiche, all’inizio dei lavori”.
Secondo quanto previsto nel progetto le opere di messa in sicurezza consistono essenzialmente nel variare le opere di protezione a levante previste nel piano regolatore del porto mediante la realizzazione di: ? un prolungamento del molo di sopraflutto per 390 metri (lanterna lossa); ? costruzione del molo di sopraflutto per 596 metri, radicato sul molo di levante esistente (ex lanterna verde); ? una costruzione a ridosso del molo di sopraflutto di un ampio piazzale per circa 68 mila metri quadrati per le attività commerciali e formazione di nuove banchine per complessivi 543 metri quadri; ? una escavazione dei fondali all’imboccatura fino a 7 metri (i materiali provenienti dallo scavo verranno impiegati per la realizzazione del piazzale); ? impianti antincendio, trattamento delle acque di prime piogge ed illuminazione; ? arredi di banchine costituite da bitte, parabordi, anelloni e scalette. Questi interventi, in variante allo strumento urbanistico esistente, sono comunque compatibili con l’assetto territoriale vigente, con la viabilità e con le strategie di sviluppo commerciale e turistico della Città. Come specificato la delibera di messa in sicurezza del porto, con il progetto esecutivo passa adesso al Consiglio Comunale secondo quanto prevede l’articolo 7 della legge regionale 65/81.
Al di là dei numeri sulla progettazione del porto ci sono molte perplessità, con un falso documentale sul quale sta facendo luce la Procura di Trapani e la guerra senza quartiere del Sindaco Adamo al progetto del nuovo porto turistico approvato dal Comune di Marsala e redatto dalla Società MYR (il cui presidente, Massimo Ombra, è fratello di Salvatore, sfidante di Adamo alle elezioni amministrative). Fu in campagna elettorale, ad Aprile, che l'allora capogrupop all'Ars dell'Udc, Giulia Adamo, annunciò il finanziamento di 50 milioni di euro per la messa in sicurezza del bacino portuale marsalese da parte della Regione Siciliana.
Ora sappiamo che quella era una promessa elettorale, perchè il progetto non è stato ancora finanziato. "Ci sono i soldi! Ci sono i soldi!" urlò il Sindaco in campagna elettorale. Per dimostrare che aveva ragione pubblicò nel suo blog (www.giuliaadamo.it) pure un documento che in realtà era il semplice nulla osta del Ministero delle Infrastrutture per l'inserimento dell'opera tra quelle finanziabili, non certo il decreto di finanziamento. "Non è vero, ci sono i soldi" ribatteva lei. Ora invece scopriamo che non era vero.
Quindi, in estrema sintesi: il progetto della Myr è bloccato dal Comune (che lo aveva approvato), il progetto della Regione non è ancora finanziato e non è nemmeno esecutivo. Al momento, pertanto, parliamo di aria (o acqua) fritta. Buono a sapersi, in vista del consiglio comunale aperto della settimana prossima, venerdì 25 gennaio, convocato proprio per parlare del porto che non c'è.