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28/01/2013 05:42:24

Politica e giustizia. Assolto Poma. Mercoledì il processo a D'Alì. Attesa la sentenza per Scala

Pertanto, respingendo il ricorso che era stato proposto dal Pubblico Ministero contro la sentenza di assoluzione già emessa dal Tribunale di Trapani, la Corte di Cassazione ha ora stabilito che l’assoluzione di Poma dal reato di concussione è divenuta definitiva.
Si ricorda che la vicenda giudiziaria in cui è rimasto coinvolto il Presidente del Consiglio Provinciale risale al mese di luglio del 2006 quando Peppe Poma, allora Assessore Provinciale, prese parte, su delega del Presidente pro tempore della Provincia Regionale, Sen. Antonio d’Alì, all’assemblea dei soci della MegaService S.p.A.- In quell’occasione venne accusato da Milena Vinci (poi costituitasi parte civile) e da Michele Milazzo, rispettivamente Presidente e Consigliere della Megaservice di quel periodo, di avere manifestato l’intenzione di procedere alla revoca dei vertici della società partecipata.
Tale accusa però si rivelò priva di consistenza, tanto che il Tribunale di Trapani, già nell’ottobre del 2011, aveva assolto Peppe Poma dall’accusa ingiustamente mossagli tanto da decretare la non sussistenza dei fatti ascrittigli. Contro tale prima sentenza di assoluzione aveva però prodotto ricorso immediato (novembre 2011) il Pubblico Ministero, sostenendo l’erronea applicazione della legge penale, della legge processuale penale nonché di disposizioni di legge da cui dipende l’applicazione della legge penale.
Ora però, per la precisione con sentenza del 25 gennaio u.s., la sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha assolto Poma in maniera definitiva, riconoscendo il corretto operato del Presidente del Consiglio Provinciale.
 

D'ALI'. Continua mercoledì 30 Gennaio il procedimento nei confronti del senatore Antonio d’Alì, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Nell'ultima udienza  il giudice per le udienze preliminari di Palermo, Giovanni Francolini, si è preso ulteriore tempo, riservandosi, per decidere sulla richiesta di sentire il collaboratore di giustizia Giovanni Ingrasciotta avanzata nella scorsa udienza dal Pm trapanese Andrea Tarondo. La decisione sarà comunicata oggi. Intanto sono state ammesse sette parti civili che ne avevano fatto richiesta nelle precedenti udienze. Si tratta di una serie di associazioni come l’Antiracket
trapanese - l'associazione antiracket marsalese, quella alcamese e quella di Castellammare del Golfo. Ammesso anche come parte civile il Comune di Castellammare del Golfo, l'associazione 'Io non pago il pizzo e tu?'', il centro Pio La Torre e l’associaizone Libera contro tutte le mafie.

SCALA. Attesa per oggi la sentenza del processo che vede imputato l'ex Sindaco di Alcamo, Giacomo Scala, del Pd, insieme al segretario generale del Comune di Alcamo, Cristoforo Ricupati, accusati di abuso d'ufficio e falso. Il procedimento scaturisce da un’indagine giudiziaria relativa alla nomina di alcuni consulenti di cui l’amministrazione comunale si è avvalsa per un breve periodo. Per gli avvocati Vincenzo Catanzaro e Francesco Galati, difensori dell’ex sindaco di Alcamo, e per il loro collega Carlo Ventimiglia, difensore del segretario, non c'è stata alcuna violazione di legge. Secondo il pubblico ministero Franco Belvisi, che nella precedente udienza aveva chiesto la condanna dell’ex sindaco e del segretario generale ad un anno e quattro mesi e ad un anno ed un mese, i provvedimenti adottati dal primo cittadino sono illegittimi.

Le pubbliche amministrazioni, ha spiegato il Pm, possono ricorrere a consulenti esterni solo per esigenze cui non sono in grado di far fronte con personale di servizio. Scala avrebbe proceduto alla nomina degli esperti prescindendo da qualunque accertamento. Per l’accusa, sarebbe stata violata un’altra norma che vieta
alle amministrazioni di enti in cui la spesa per il personale superi il 50% di quelle totali di procedere a qualsiasi tipo di assunzione.