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30/01/2013 05:20:13

Porto di Marsala, facciamo il punto della situazione dopo il consiglio comunale aperto

Fatta la scrematura da urla, interruzioni, prese di posizione politiche, manie di protagonismo e altro, qualcosa di interessante rimane. E quindi facciamo un attimo chiarezza. Con parole semplici, e senza tema di smentita.

Il Comune di Marsala, nella precedente amministrazione, aveva attivato una procedura di una nuova legge, che prende il nome dal suo ideatore, l'ex ministro dei Trasporti del Pd, Burlando. La legge prevede questo: ci sono tanti porti da realizzare in Italia, ma non ci sono i soldi, allora i Comuni possono fare una gara, e dare in appalto ad una ditta l'incarico di realizzare a sue spese il porto e la marina. Cosa ci guadagna la ditta? Il fatto che può ottenere la concessione del porto per un numero di anni da stabilire, una cinquantina d'anni, ad esempio,  e quindi rifarsi dell'investimento - stiamo parlando di decine di milioni di euro - con i profitti generati da posti barca, aree commerciali, indotto, etc. Il Comune ci guadagna il porto. La ditta ci guadagna i profitti eventuali. La comunità ci guadagna in posti di lavoro. Di contro - è giusto dirlo - in molte parti d'Italia, soprattutto in Liguria, l'applicazione della legge ha portato ad aspre polemiche, per la cementificazione un po' "allegra" alla quale sono state sottoposte delle zone fino ad ora "vergini" della riviera ligure. Tuttavia, è una legge molto utile per i casi di zone abbandonate o aree degradate, come quella di Marsala (dove tra capannoni di cemento armato e discariche a cielo aperto, l'ambiente è già devastato di suo).

Il Comune attiva la procedura e la vince la società MYR di Massimo Ombra. Si attiva dunque la conferenza di servizio per procedere all'aggiudicazione definitiva dell'area. Sorge un problema: il porto va messo in sicurezza. Così com'è, infatti, è inadatto a qualsiasi tipo di attracco. Come fare? La Myr decide di seguire le indicazioni del Comune e propone di fare un ulteriore investimento per la messa in sicurezza del porto, senza la quale, è ovvio, non si può fare il porto.

E qui entra in campo Giulia Adamo. Che si candida Sindaco a Marsala e annuncia: non c'è bisogno di dare il porto ai privati, ci pensa la Regione. Adamo infatti dichiara in campagna elettorale che la Regione Siciliana ha dato mandato al Genio Civile Opere Marittime di progettare la messa in sicurezza del porto di Marsala. Ci sono i soldi, dice Adamo, 50.000.000 di euro. C'è il progetto, lo stanno facendo.

Una volta eletta Sindaco, dunque, Adamo blocca il progetto della Myr. Il 7 Giugno manda una direttiva alla società dicendo: spiacenti, il vostro progetto non va più bene, perchè c'è troppo cemento, e poi dovete eliminare tutte le attività commerciali, perchè così pregiudicate le attività del centro storico. Da allora il progetto della Myr è bloccato. La società si prepara a chiedere il risarcimento danni al Comune, e ha denunciato l'anomalia del fatto che la Regione Siciliana da un lato è presente alla conferenza di servizi e ha dato l'ok al suo progetto, dall'altro lato è coinvolta nella progettazione della messa in sicurezza del porto voluta da Adamo. Qualcosa non quadra. Ma al momento il progetto della Myr è fermo.

E quello della messa in sicurezza? Su questo c'è molta curiosità, perchè il Sindaco Adamo ha più volte annunciato che il progetto è pronto e che ci sono i soldi, ma, possiamo dirlo pacificamente, non è esatto. Il progetto c'è, è stato redatto dall'ingegnere Viviano dopo diverse vicissitudini (e al momento c'è un'inchiesta della Procura di Trapani su un falso denunciato dal nostro giornale alla base della progettazione), ma i soldi non ci sono. C'è solo l'intenzione, della Regione, cioè di Crocetta, a finanziare il progetto una volta che è pronto, esecutivo, e cantierabile, cioè dopo che ha superato la lunga trafila burocratica che lo attende. E che può durare mesi, ma può durare anni. Lo ha detto chiaramente il dirigente del Comune D'Orazio (imbarazzato a presentare un progetto non suo, Viviano non c'era venerdì'....): «Il  progetto è definitivo, ma non esecutivo». Lo sarà quando sarà corredato da «tutti i pareri di competenza, compreso quello del Consiglio comunale. Solo dopo può accedere ai finanziamenti».

Ecco perchè il Sindaco Adamo ha interesse che il progetto della messa in sicurezza del porto, così com'è, venga approvato in consiglio comunale. Vuole velocizzare l'iter. Ma se poi dall'Assessorato Territorio e Ambiente - per dire - arriva una richiesta di modifica? Tutta la trafila è da ricominciare. E chi assicura che i soldi ci sono e ci saranno sempre? Il Sindaco è stato chiaro: "Bisogna fare in fretta, perchè se no altre città presentano altri progetti e ci superano". E chi dice che non ci abbiano già superato?

E il progetto della Myr che fine fa? Una volta fatta la messa in sicurezza del porto di Marsala e completati i lavori (nella migliore delle ipotesi, non prima di quattro - cinque anni), allora il Comune di Marsala, nelle intenzioni del Sindaco, potrà rinegoziare una eventuale concessione alla Myr di un'area del porto per la destinazione turistica.

E' chiaro? 

Dunque, ricapitolando: il progetto della Myr è bloccato per volontà della nuova amminnistrazione comunale con la motivazione che c'è troppo cemento nell'area di Margitello e troppe attività commerciali. Quello pubblico esiste, ma solo in bozza, non ha raggiunto ancora nessuna tappa del suo lungo percorso, se non la presentazione al Comune di Marsala. Quando e se avrà tutti i visti necessari, solo allora potrà essere finanziato. 

E questo è quanto.