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05/02/2013 08:52:39

Falso al concorso: diciassette infermieri a giudizio a Trapani. Cuffaro a processo a Mazara...

Diciassette infermieri professionali sono stati rinviati a giudizio con le accuse di falsa attestazione e falsità ideologica. Questi i loro nomi: Gaspare Cassarà, Angela Alagna, Concetta Angeloni, Vincenza Asaro, Giuseppa Bologna, Rosaria Catania, Angela Maria Crimi, Riccardo Giacalone, Maria Francesca Gucciardi, Loredana Tramellino, Maria Mancuso, Rosa Messana, Rosanna Ponzio, Maria Romano, Maria Rosa, Filippo Sciacca e Francesca Taormina. I difensori ne chiedono l'assoluzione Altri due indagati, Antonina Maria Miceli e Pasquale Lo Cascio, hanno chiesto invece di definire le loro posizioni con il rito del patteggiamento e sono stati condannati, rispettivamente, ad undici ed a dieci mesi di reclusione, con la concessione della sospensione. Prosciolti, infine, Vincenza Como, Gioacchino Sorrentino e Vincenzo Viola.Per la Procura infatti "furono indotti in errore", ma non fecero nulla per agevolare gli indagati. Il procedimento scaturisce da un’indagine riguardante un concorso per la stabilizzazione di infermieri professionali bandito quattro anni fa dall’azienda sanitaria. Secondo l’accusa, i candidati avrebbero affermato il falso, dichiarando di avere prestato servizio presso strutture del Servizio sanitario nazionale, al fine di ottenere l’attribuzione di un punteggio maggiore e l’assunzione a tempo indeterminato. Le indagini sono partite dalla denuncia di alcuni degli esclusi, che avevano notato come, nonostante avessero più titoli e più anzianità di servizio, erano stati scavalcati in graduatoria da loro colleghi precari che non avrebbero potuto possedere titoli e certificati che invece attestavano. Da qui le indagini della Guardia di Finanza di Alcamo. L’apertura del processo è prevista per il prossimo primo ottobre.

CUFFARO. Arrivano anche da Mazara i guai per Totò Cuffaro. L'ex presidente della Regione Siciliana, oggi in carcere a Rebibbia, è infatti sotto processo davanti al Tribunale di Marsala (sezione distaccata di Mazara del Vallo) per finanziamento illecito ai partiti. Assieme a lui vengono giudicati Antonino Tranchida e Raffaele Norrito, due broker mazaresi che, secondo le indagini del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza, avrebbero concesso a Cuffaro un contributo da cinque mila euro per la campagna elettorale del 2006. Soldi che, però, non sarebbero stati annotati nei bilanci aziendali. E Cuffaro, dal canto suo, non li avrebbe denunciati. Oltre ai cinquemila euro, l`ex presidente avrebbe beneficiato del prestito di una Audi A4. I difensori di Cuffaro, gli avvocati Nino Caleca e Marcello Montalbano, hanno sollevato nell'ultima udienza il problema della mancata traduzione del loro assistito e per questo il Tribunale ha rinviato l`inizio del processo al 3 maggio prossimo. 

RAPINE. Cinque palermitani sono stati condannati dal Tribunale di Trapani per una serie di colpi compiuti in provincia di Trapani. Ecco le pene: Giuseppe Grilletto ed Antonino Riina, rispettivamente di 57 e 42 anni, entrambi palermitani, quattro anni ed otto mesi di reclusione; Gaspare Canfarotta, 57 anni, due anni ed otto mesi; Francesco Cardella e Luigi Saladino, di 57 e 60 anni, due anni e due mesi. Gli imputati erano chiamati a rispondere di quattro rapine ai danni della filiale della banca Credem di Alcamo, la filiale della Banca Intesa San Paolo, in via Cesarò, ad Erice, e della filiale della Banca UGF, in via degli Iris, a Trapani, tutte compiute nel 2010.

ABUSI. Ha abusato della cugina di sette anni: un giovane di venti anni di Trapani è stato condannato a sette anni e sei mesi di reclusione. Le violenze sono avvenute per tre anni. La vicenda era emersa causalmente tre anni fa nel corso di alcune intercettazioni eseguite dalla polizia nell’ambito di un’indagine di mafia. Durante una conversazione telefonica, due donne parlarono degli abusi compiuti dal nipote ai danni della cugina minorenne. La ragazzina, che all’epoca dei fatti aveva sette anni, sentita dagli inquirenti, confermò di essere stata costretta dal cugino a compiere atti sessuali.