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11/02/2013 11:10:04

Benedetto XVI si dimette: "Non ho più la forza". A Marzo il nuovo Papa. L'"affettuoso saluto" di Mogavero

 Una Chiesa che vive momenti di forte disorientamento, di profonda crisi della fede, sballottato da flutti nella tempesta del mondo. Il Papa è stato vicino ai piccoli, ai deboli, ai vilipesi. Un Papa che ha detto di non indietreggiare. Nessuno ora scendi dalla barca di Pietro e nessuno si permetti a creare fori nello scafo tentando così di affondarla. Noi non scenderemo, come non lo ha fatto il timoniere Benedetto XVI, Lui ha dichiarato rimane a servizio sempre della Chiesa. Un esempio grande”
Con queste parole, don Fortunato Di Noto, fondatore e presidente di Meter, l’associazione che si batte contro la pedofilia – e che Benedetto XVI ha sempre ricordato per il suo impegno ogni anno in occasione della Giornata Bambini Vittime della violenza contro la pedofilia – esprime la vicinanza, la preghiera il sostegno al Papa.
 

18,15 - «La notizia del Papa che annuncia la sua rinuncia all’Ufficio di successore di Pietro giunge inattesa ma non turba il mio animo. 

Sotto l’aspetto umano, la decisione del Papa lascia sicuramente una traccia profonda perché dice l’alta intelligenza e la profonda sensibilità di un uomo che sente i propri limiti spirituali e fisici per continuare a reggere il peso del ministero petrino». Lo ha detto il Vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero a poche ore dall’annuncio delle dimissioni del Papa. «A motivo di ciò – ha detto ancora Mogavero - rendo un affettuoso e filiale omaggio al Santo Padre per questo atto di amore alla Chiesa. A lui va l’espressione della nostra vicinanza come Chiesa locale; la gratitudine per quanto è stato oggetto del suo ministero papale, particolarmente nel suo altissimo magistero; l’assicurazione di una rinnovata vicinanza spirituale perché da Gesù buon pastore riceva quel conforto spirituale meritato nei lunghi anni di servizio alla Chiesa, culminato nei quasi otto anni di supremo Pontificato».

16,15 - Accompagnerà la sua Chiesa, «nel pieno delle sue funzioni e del suo servizio» fino alle 20 del 28 febbraio. 

È stato padre Federico Lombardi a far notare che nella dichiarazione pubblica dopo il Concistoro, Benedetto XVI “ha anche indicato il minuto esatto da cui vige la situazione di sede vacante”. Da quel momento - ha spiegato il responsabile della Sala stampa vaticana - e cioè di fatto dal 1° marzo, inizia il periodo di sede vacante, che è definito dal punto di vista giuridico dal Codice di diritto canonico e dalla Costituzione apostolica Universi dominici gregi, voluta da Giovanni Paolo II, che “avevamo studiato e seguito in occasione del termine del pontificato precedente”. A marzo, dunque, ci sarà il Conclave, e “probabilmente per Pasqua avremo il nuovo Papa”. A norma delle leggi canoniche il 28 febbraio alle ore 20 decadranno il Segretario di Stato e tutti i capi dei dicasteri vaticani. Resteranno per l`ordinaria amministrazione solo il Camerlengo, che è l`attuale segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, il decano del Collegio cardinalizio, Angelo Sodano che non entrerà in Conclave avendo più di 80 anni, e tre sole figure dell`attuale Curia: il sostituto della Segreteria di Stato, monsignor Angelo Giovanni Becciu, il penitenziere Manuel Monteiro de Castro, e il vicario di Roma Agostino Vallini. Il conclave dovrebbe quindi tenersi a marzo, e in questo mese ancora avremo il piacere di ascoltare il Papa e la sua voce di pastore in occasione degli angelus e delle udienze e di altri appuntamenti, ha detto stamattina padre Federico Lombardi. Il Pontefice per le prossime settimane, fino al giorno delle dimissioni, proseguirà nei consueti appuntamenti. Saranno 117 i cardinali che eleggeranno il nuovo Papa nel prossimo mese di marzo. Al momento infatti i cardinali con emeno di 80 anni sono 118, ma l`ucraino Husar supererà la soglia il 26 febbraio e dunque resterà fuori dalla Cappella Sistina, così come non entreranno in Conclave il decano del Collegio cardinalizio Angelo Sodano e il sottodecano Roger Etchegaray, ultraottantenni. Aboliti i modi di elezione detti per acclamationem seu inspirationem e per compromissum, la forma di elezione del Romano Pontefice sarà unicamente per scrutinium, come ha deciso Giovanni Paolo II nella costituzione apostolica Universi Dominici Gregis che ha profondamente innovato la procedura per eleggere il Papa.

13,45 - Clemente I, Papa Ponziano, Papa Silverio, Gregorio XII, Celestino V e adesso Benedetto XVI. 

Sono questi i Pontefici che hanno "lasciato" l'incarico papale prima della loro morte. Su 247 vescovi di Roma e Papa della chiesa cattolica, un numero davvero, davvero esiguo. Questo per far capire la portata storica (unica, eccezionale) dell'annuncio dato oggi da Ratzinger, della sua scelta di lasciare il Pontificato il prossimo 28 febbraio. Erano circa 700 anni che non succedeva una cosa del genere, ovvero che un Pontefice abdicasse. L'ultimo era stato Gregorio XII, ma erano tempi ben diversi, con delle guerre intestine tra vari gruppi all'interno della Chiesa. 

13,25 - Le "dimissioni" del Papa entreranno in vigore alle ore 20 del 28 febbraio: da quel momento, ha detto papa Benedetto XVI, "la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l'elezione del nuovo Sommo Pontefice".  Il Conclave potrà dunque tenersi nel mese di marzo

13,05 - "Carissimi Fratelli, vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. 

Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato. Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice. Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti. Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere il nuovo Sommo Pontefice. Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio.

13,00 - È la prima volta che accade nell’epoca moderna. Ratzinger ha spiegato di sentire il peso dell’incarico di pontefice, di aver a lungo meditato su questa decisione e di averla presa per il bene della Chiesa. 

«Nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede - ha detto - per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo». La possibilità della rinuncia, prevista dal codice canonico, era stata citata proprio da Benedetto XVI nel libro nel libro intervista con Peter Seewald «Luce del mondo» pubblicato nel novembre 2010: «Quando un Papa giunge alla chiara consapevolezza di non essere più in grado fisicamente, mentalmente e spiritualmente di svolgere l’incarico affidatogli – disse Benedetto XVI – allora ha il diritto e in talune circostanze anche il dovere di dimettersi». Il Papa, che ben ha conosciuto il suo predecessore e ha seguito dall’interno della curia romana la lunga fase della malattia di Giovanni Paolo II, intendeva chiarire che in certe condizioni riteneva opportuna la rinuncia. Nell’estate 2011 aveva cominciato a circolare con insistenza, fuori e dentro il Vaticano, una voce relativa a possibili dimissioni «programmate» e non legate a malattie invalidanti. Di questa ipotesi aveva parlato per primo Antonio Socci sul quotidiano «Libero»: «Il Papa non scarta la possibilità di dimettersi allo scoccare dei suoi 85 anni, ovvero nell’aprile del prossimo anno», cioè nell’aprile 2012. Quell’articolo e quella notizia furono allora seccamente smentiti dalle fonti vaticane e dai più stretti collaboratori del Pontefice. Evidentemente però il Papa stava davvero pensando alle dimissioni.  Non essendoci evidenti e conosciuti impedimenti fisici, il Papa lascia perché non si sente più in grado di svolgere il suo compito. Non bisogna dimenticare che la decisione viene comunicata dopo un anno particolarmente difficile del pontificato, con il caso vatileaks. Alla luce di questa clamorosa decisione - che il Papa si limita a comunicare, dato che le sue dimissioni non devono essere accettate da nessuno - si comprende meglio anche la decisione di «correggere» il concistoro per la creazione dei nuovi cardinali del febbraio 2012, molto italiano e curiale, con la nuova e a questo punto ultima creazione ratzingeriana dello scorso novembre, tutta internazionale.  

12,25 -  Benedetto XVI lascerà il Pontificato il prossimo 28 febbraio e ha  chiesto che si indichi un conclave per l’elezione del successore.

 Lo ha annunciato personalmente, in latino, durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto. Il Papa ha spiegato di sentire il peso dell’incarico, di aver a lungo meditato su questa decisione e di averla presa per il bene della Chiesa.
"Carissimi Fratelli - ha detto il Papa ai cardinali che non si aspettavano un tale annuncio - vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino".
"Sono ben consapevole - ha aggiunto - che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato”.
Joseph Ratzinger, 85 anni, è diventato Papa il 19 aprile 2005, succedendo a Karol Wojtyla (Giovanni Paolo II). Nei mesi scorsi nulla lasciava presagire una simile decisione da parte del santo Padre. "Un fulmine a ciel sereno", è stato il commento del decano del collegio cardinalizio, cardinal Angelo Sodano.

12,00 - Secondo l'agenzia Ansa il Papa Benedetto XVI lascerà il pontificato dal prossimo 28 febbraio.

 Lo ha annunciato personalmente, in latino, durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto.

La decisione sarebbe stata maturata dal Pontefice per "mancanza di forze". "Un fulmine a ciel sereno". Con queste parole il decano del collegio cardinalizio, cardinal Angelo Sodano ha commentato la notizia.