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27/02/2013 05:19:38

Elezioni 2013. Tanti gli sconfitti a Marsala e Trapani. Ma potevano capirlo prima....

E infatti in provincia di Trapani le urne hanno consegnato le poltrone che tutti già sapevano: Orrù, D'Alì e Santangelo. Nulla da fare per tutti gli altri. Solo che, ognuno dei perdenti era convinto di farcela: per un premio di maggioranza, un capolista che optava, un successo che i sondaggi davano sicuro. E invece, ciccia. 

Tra i perdenti l'unico che può sorridere è Dario Safina. Il presidente dell'assemblea provinciale del Pd era tredicesimo nella lista del partito alla Camera ed è secondo tra i non eletti. Se Bersani, capolista, opterà per un altra circoscrizione diversa dalla Sicilia Occidentale, Safina sarà il primo dei non eletti. Meglio di niente.

Seconda dei non eletti è invece Roberta Pulizzi, marsalese, candidata di Sel. Nonostante il premio di  maggioranza alla coalizione, i numeri di Sel sono talmente bassi che in Sicilia Occidentale è riuscta a strappare appena un seggio. Tocca a Laura Boldrini. Se Boldrini opta per un'altra circoscrizione, alla Camera va Erasmo Palazzotto, segretario regionale di Sel, partito che comunque esce ridotto ai minimi termini in Sicilia dalla competizione. Non ce la fa, ovviamente, anche Massimo Fundarò, quarto nella lista, dietro Pulizzi. In provincia di Trapani Sel prende il 2,15%.

C'era anche una capolista che correva per la Camera, e non ce l'ha fatta. E' Chiara Zarlocco, romana, ma che vive a Favignana. La sua lista era quella della Lega Nord e di Tremonti. Ha preso lo 0.2%. "La nostra era una sfida impossibile - commenta - ma siamo contenti di aver contribuito alla vittoria del centrodestra in Sicilia". 

Non ce la fanno neanche i fratelli Paolo e Bice Ruggirello che correvano con il Mir di Samorì, alla Camera e al Senato. Ma la lista è andata malissimo. "Anche se - sottolinea Paolo Ruggirello - Mir è la quinta formazione politica in provincia di Trapani. E questa è una buona base per continuare a lavorare". 

Non ce l'ha fatta neanche Antonio Parrinello. Era quinto nella lista Crocetta. In caso di vittoria del centrosinistra, con i numeri riportati dalla sua lista, avrebbe potuto anche farcela. Invece la lista Crocetta si è risolta in unn un'operazione elettorale per garantire la rielezione a Beppe Lumia....

Oltre ai singoli, poi ci sono i clamorosi flop delle formazioni politiche, a causa anche di come hanno epurato i loro rappresentanti nel territorio. E' il caso di Fli, il partito di Fini, che ha preferito candidare in Sicilia occidentale Fabio Granata rispetto a Livio Marrocco, che pure aveva ottenuto ottimi risultati alle elezioni regionali. In compenso si è riavvicinato a Fli Massimo Grillo. Ebbene, i dati sono eclatanti: 0,50% dei voti. 

3,18% invece per l'altra grande delusione di questa elezione, la Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia. Anche in questo caso, tutte le candidature erano calate dall'alto, e la prima candidatura locale era quella di Peppe Gandolfo, marsalese, tredicesimo. 

Alzando gli occhi dal nostro territorio, ci sono in Sicilia esclusi eccellenti: Gianfranco Micciché lascia Montecitorio, dove è rimasto senza interruzioni dal 1994 a ieri. Capolista di Grande Sud al Senato, viene schiacciato da un modesto uno per cento. Fuori anche Raffaele Lombardo. Anche lui era capolista al Senato (per l'Mpa), anche lui non ha raggiunto il tre per cento. Un risultato negativo legato a mille cose che saranno oggetto di riflessione e di approfondimento nei prossimi giorni, ma soprattutto legato a una legge elettorale che non ci ha aiutato". Così Lombardo ha commentato il voto.

Nel Pd devono rinunciare al ritorno in Parlamento Alessandra Siragusa, Tonino Russo e Sergio D'Antoni, nella corsa per Palazzo Madama resta fuori in Sicilia Sel e non ce la fa dunque l'ex presidente della commissione antimafia Francesco Forgione.  Rivoluzione civile non supera la soglia di sbarramento e non vengono rieletti né Fabio Giambrone, segretario regionale di Italia dei Valori, né Giovanna Marano, sindacalista Fiom e già candidata alla presidenza della Regione per Sel nello scorso autunno. Il flop di Futuro e libertà non fa scattare il seggio, almeno in Sicilia, a Fabio Granata e Carmelo Briguglio.