Non ho visitato i suoi competitor diretti: Detroit, Francoforte e Parigi, ma l’entusiamo con cui i grandi costruttori partecipano a questa vetrina ti dà questa sensazione. Sarà perchè si trova in zona “neutrale”, sarà perchè è a metà strada da tutto e ha una storia e una tradizione così importante, qui nessuno vuole perdere l’occasione di esserci. Sono arrivato al PalaExpo dopo tre ore e mezza di auto da Torino. La mattinata è frenetica, ci sono in programma tante presentazioni con il classico togli telo. All’arrivo, dopo il ritiro dell’accredito,“mi dà” il benvenuto Mr. Ron Dennis alla Mclaren, è lì in posa con il suo nuovo pupillo Sergio Perez - il messicano ha preso il posto di Lewis Hamilton - e la sua nuova “arma di distruzione di massa”, quella P1 che, secondo quanto promesso dalla casa, sarà la migliore sportiva di sempre. Sono già le 11.45 e vedo una gran folla di colleghi nello stand Ferrari. Ci siamo, è il momento di scoprire un’altra “arma letale”, stavolta di casa nostra, che farà da contraltare all’inglese annunciata prima (Ferrari e Mclaren oltre a suonarsele in pista, lo fanno costantemente anche su strada). Allo stand del Cavallino, con la F1 dello scorso anno e la gamma al completo, c’è tutto lo stato maggiore di Fiat, da John Elkann a Sergio Marchionne, e spetta a Montezemolo annunciare la nuova Ferrari, che per la cronaca, molto banalmente, si chiama “LaFerrari”. Motore V12 da 800cv più un motore elettrico da 163, ne fanno la vettura più potente mai costruita nella storia della casa modenese. Di fianco all’affollatissimo e quasi impraticabile stand della “Rossa”, c’è il "Tridente" della Maserati che porta al debutto la nuova Quattroporte. Dopo un salto in “casa” Land Rover, con l’Evoque dotata di cambio a sette marce, e Jaguar con la splendida F - Type, mi trovo in uno degli spazi più importanti di tutto il salone: quello dedicato alla Ford, con i nuovi motori Ecoboost in bella mostra. La Ford, unica casa ameircana a non aver beneficiato degli aiuti di Stato, è ormai in netta ripresa ed uscita dalla crisi puntando su auto all’avanguardia e ecocompatibili. Lo dimostra il fatto che questo motore piccolissimo è ora possibile trovarlo in quasi tutti i modelli. Dopo il “tour americano” della Ford, mi dirigo all’Alfa Romeo. C’è poco fare, per me che sono un ammiratore del marchio, gli spazi espositivi del "Biscione" sono sempre quelli più affascinanti, comprese le splendide ragazze che posano assieme alle auto. Qui la Regina assoluta è lei, la 4C. Vista due anni fa come concept, ora e realtà. L’ho seguita passo passo e finalmente spetta a lei portare su strada un motore (1750cc della Giulietta) e la trazione posteriore. Linee molto sportive, interni belli ma non futuribili come il concept, carbonio che le dona leggerezza e tanto divertimento alla guida. Con questa 4C, esposta in tre colorazioni diverse: rosso, grigio e bianco opaco, l’Alfa Romeo dimostra di poter tornare ai fasti del suo prestigioso passato e mette definitivamente in archivio le voci che da anni la volevano in vendita alla Volkswagen...
...continua
Carlo Rallo