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08/03/2013 05:29:18

I giardini del Sindaco Adamo a Porta Nuova. Indaga la Procura di Marsala: abuso d'ufficio (e hanno cambiato cartello...)

Lì, in quella che i marsalesi chiamano Porta Nuova, come denunciato da un articolo di www.marsala.it, l'Amministrazione Comunale sta realizzando un giardino con del prato finto, piante, verande e la posa  di alcuni tufi, in un progetto che vede molti punti non chiari: l'utilizzo delle somme previste in bilancio per la manutenzione degli edifici pubblici, la mancanza di comunicazione alla Soprintendenza (siamo a due passi dal parco archeologico, in una zona sottoposta a vincolo), la poca trasparenza nella scelta dei fornitori (per stessa ammissione dell'assessore Benny Musillami, tutto nasce da un viaggio a Bergamo del Sindaco Adamo, rimasta folgorata da una simile installazione in quella città), l'acquisto delle casette di legno per Villa Cavallotti che solo due mesi fa, a Natale, risultavano invece noleggiate. 

Ieri sono stati ascoltati in Procura il Sindaco di Marsala, Giulia Adamo, e l'assessore Benny Musillami. Erano accompagnati dal segretario generale del Comune, Bernardo Triolo. Tutta la documentazione relativa all'opera è stata già acquisita. Non si procede per abuso edilizio. L'opera, da questi punti di vista, è conforme. Si procede invece per l'ipotesi ben più grave di abuso d'ufficio: gli inquirenti hanno fatto proprio il dubbio sollevato dalla nostra redazione, e sul quale non ha mai risposto nessun esponente dell'Amministrazione: come mai un'opera così invasiva della piazza, pensata per essere fissa, viene presentata sulla carta come un'installazione mobile? Come mai vengono utilizzati, così è scritto nelle carte, i fondi destinati alla manutenzione degli edifici pubblici quando in realtà si sta costruendo qualcosa di nuovo? E' questo, per gli inquirenti, il vero nocciolo del problema: giustificando l'opera come una specie di decorazione della piazza, un mero abbellimento, non c'è bisogno di alcun autorizzazione da parte della Soprintendenza. Ma, ad occhi nudo, quelli che ormai i marsalesi chiamano "i giardini del Sindaco" sono tutto tranne che un'opera di manutenzione della piazza.

Si è rischiato anche che venisse sequestrato il cantiere, e sarebbe stata una beffa per la città, dato che l'inaugurazione dei giardini è prevista per sabato 16 Marzo come evento inaugurale delle manifestazioni legate a Marsala Città Europea del Vino (anche lì, 800.000 euro di spese previste, senza alcuna copertura finanziaria, al momento, dato che il Comune è senza bilancio).

Allo Sportello Unico Attività Produttive, diretto dall'architetto Enza Canale, c'è stato in questi giorni un gran via vai. Ricapitolando: i lavori sono conformi al progetto presentato, e quindi non c'è nessun reato edilizio. Ma il progetto stesso, invece, potrebbe configurare l'abuso d'ufficio, nel momento in cui si spaccia per una mera sistemazione dell'area quella che un'opera invasiva e assolutamente nuova.  L'abuso d'ufficio è il reato che punisce - art. 323 codice penale  - gli amministratori o i funzionari pubblici che procurano  un danno o un vantaggio patrimoniale che è in contrasto con la legge.

C'è il massimo riserbo sui contenuti della conversazione in Procura, anche se  è trapelato che il Sindaco ha commentato con molto fastidio ("Come si fa ad indagare su queste cose...") l'iniziativa degli uffici di palazzo di giustizia. Non ci sono, comunque, indagati.

La cosa singolare è che qualcuno ha cambiato il cartello dei lavori al cantiere. Rispetto al primo ce n'è uno adesso dettagliato, fatto secondo gli obblighi di legge. In questo cartello, effettivamente, emerge che i lavori sono per "manutenzione della sede stradale". Perchè realizzare un vivaio o un giardino con questi fondi, destinati invece alla manutenzione delle malmesse strade marsalesi? Cambiano ancora una volta gli importi. Adesso, nella tabella, sono 92.268,75 euro per i lavori e "I giardini di Piazza della Vittoria", 24.525,68.

Il Sindaco di Marsala, Giulia Adamo, è attualmente imputata proprio per abuso d'ufficio in un altro procedimento. I fatti risalgono all’epoca in cui Adamo era presidente della Provincia di Trapani, nel 2004, e riguarda i  finanziamenti al Convitto per audiofonolesi di Marsala e le dimissioni della dirigente dell’istituto, Anna Maria Adamo. 
Secondo l’accusa, Giulia Adamo avrebbe indotto la responsabile del Settore Servizi Sociali della Provincia a bloccare l’erogazione dei fondi per il convitto con lo scopo di sostituire l’allora dirigente, Anna Maria Adamo, con una persona politicamente più vicina. I soldi in questione erano 140 mila euro che in effetti non vennero erogati fino alle dimissioni del rettore “scomodo”.