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05/04/2013 04:08:58

Lite tra romeni, teste ...cinese. Firma falsa: condannato Daidone. Bancarotta per "Azzurra Gelati"

Una violenta lite in cui ha avuto la peggio il 24enne Ionut Bouleadra, al quale fu conficcato un cacciavite in testa. Ciò nonostante, il giovane riuscì a sopravvivere. A scagionare l'imputato è stato il fratello, Laurentiu Ciubotaru, 37 anni, che è stato già condannato a 4 anni e 8 mesi. Condannato a 5 anni, anche il 25enne Filip Nita Florin.

DAIDONE. La Corte d'appello di Palermo ha confermato la condanna a 4 mesi di reclusione (pena sospesa) inflitta il 24 febbraio 2011 dal giudice monocratico del Tribunale di Marsala, Silvia Artuso, per falsità in scrittura privata, a Salvatore Daidone, ex lsu in servizio al Comune come vigile urbano e storico rappresentante sindacale dei precari.
Daidone, ex coordinatore locale del Pdl, secondo l'accusa, attribuì a un'altra ex articolista la paternità dell'iniziativa relativa all'affissione di 80 manifesti murali stampati per «ringraziare», polemicamente, quei consiglieri comunali che in occasione dell'approvazione del bilancio di previsione 2008 bocciarono l'emendamento «salva-precari». La falsità sarebbe consistita nell'apporre la firma di un'altra precaria (Annalisa Giacalone) in calce al documento con cui, nel giugno del 2008, fu chiesta all'ufficio Affissioni del Comune l'autorizzazione per gli 80 manifesti murali stampati.
Quando, però, la Giacalone scoprì che sulla richiesta di affissione dei manifesti c'era il suo nome rimase di stucco. Si rivolse, quindi, a un legale, l'avvocato Ignazio Bilardello, e sporse denuncia costituendosi parte civile. Nel corso del processo, poi, nonostante la perizia calligrafica, non fu possibile stabilire chi appose la falsa firma (e per questo il pm aveva chiesto l'assoluzione), ma gli impiegati dell'ufficio Affissioni dichiararono in aula che a portare i manifesti fu Daidone.

BANCAROTTA FRAUDOLENTA. Per bancarotta fraudolenta il pm Dino Petralia ha chiesto il rinvio a giudizio di sei persone: Katiuscia Lazzara, Salvatore Abate, Giuseppe Cudia, Carlo Cefalù, Gaetano Iraci e Stefania Tranchida. L'udienza preliminare si terrà il 7 maggio. Lazzara e Cudia sono accusati di sottrazione di beni e occultamento di documenti contabili della società «Gelati Fanny», fallita nel 2007. Abate e Cudia avrebbero sottratto beni e somme dall'«Azzurra Gelati», anche questa fallita nel 2007. Cefalù, Cudia, Iraci e Tranchida avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti nell'amministrazione della società «C&G Group».

RIZZI.  Affermando di essere stato diffamato, il dirigente medico veterinario dell'Asp Antonino Ferreri ha chiesto un risarcimento danni di 51.959 euro a Enrico Rizzi, coordinatore nazionale del partito animalista europeo. L'atto di citazione civile è stato presentato al Tribunale di Trapani dall'avvocato Giacomo Lombardo. «Riteniamo che siano stati lesi l'onore e l'immagine del mio assistito - dichiara il legale marsalese - con affermazioni e interviste su siti web locali, Rizzi ha posto in essere una campagna denigratoria e diffamatoria. Facendo riferimento alla gestione del canile di Trapani, nel corso di un'intervista su un quotidiano on line Rizzi ha detto che Ferreri avrebbe tenuto 'un comportamento deplorevole e poco professionale, senza mostrare alcun interesse per la propria attività ovvero per garantire il benessere degli animali ospiti della struttura». Rizzi avrebbe anche tacciato Ferreri di «evidente incompetenza».