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17/05/2013 04:36:33

Casa di Riposo di Marsala. Guerra di numeri tra la Uil e il commissario straordinario

L’Ipab marsalese versa ormai in una situazione disperata con debiti che sono arrivati a un milione 861 mila euro, di cui la maggior parte verso i 25 dipendenti che vantano un credito di 19 mensilità arretrate. Queste e altre cifre ci sono nel bilancio del Giovanni XXIII, cifre che non convincono la Uil che è arrivata a chiedersi: “Come ha potuto il commissario Genna a venti giorni dall'insediamento, ribaltare le conclusioni del predecessore Giovanni Riggio e trovare quelle entrate che Riggio aveva escluso?”. Il bilancio di 4 milioni di euro circa che finisce in pareggio, come vuole la legge, presenta molte voci di entrata non previste dal precedente commissario straordinario Riggio. Voci che secondo la Uil sarebbero fantasiose per coprire il buco da un milione e 861 mila euro. Per arrivare al pareggio di bilancio sono state previste come entrate il ricovero notturno a spese del comune di persone senza tetto (fino a un massimo di 13), le rette per il ricovero di “soggetti fragili”, l’accreditamento della struttura come Opera Pia, i contributi regionali e comunali che arrivano sempre più col contagocce, e la vendita di otto immobili acquisiti con la fusione tra il Giovanni XXIII e l’Opera Pia Maria Antonietta Catalano Galfano stimati in circa un milione di euro. La Uil ha quindi sollevato dubbi sulle entrate, in particolare ha chiesto al commissario Genna “come può prevedere entrate per 40 anziani con retta a carico del Comune sulla base solo di un 'impegno verbale', considerando che negli ultimi anni il numero a carico del Comune non è stato mai superiore a 30? Più di un milione di euro per 61 anziani con retta da 80 euro giornalieri, in assenza di convenzione, per 'soggetti fragili', e più di un milione per 'alienazione patrimonio dell'ente' senza avere ricevuto dalla Regione l'autorizzazione per la vendita”. Il sindacato sostiene, di fatto, che il bilancio non sia veritiero (una velata accusa di falso, quindi) e ha tirato in ballo anche la Corte dei Conti e la Procura di Marsala per controllare il rendiconto della Casa di Riposo.
Dal canto suo il commissario straordinario del Giovanni XXIII, nominato appena un mese fa, ha spiegato che con questo bilancio “si sta cercando di salvare capre e cavoli. La legge impone che si deve approvare un bilancio di previsione entro il 30 aprile, e così abbiamo fatto, altrimenti non avremmo potuto comprare un chilo di pane”. Il bilancio di previsione è chiarissimo, dice Genna. “La Regione innanzitutto ha stabilito l’accreditamento delle rette giornaliere per 60 anziani con la spesa che andrebbe divisa tra Asp e Comune di Marsala. Abbiamo anche avuto un decreto di 100 mila euro per effettuare dei lavori alla struttura. Poi noi con la fusione con l’Opera Pia Maria Antonietta Catalano Galfano abbiamo ereditato beni immobili che hanno dei costi di gestione e manutenzione non indifferenti, per questo motivo abbiamo deciso di avviare le procedure per la vendita di questi immobili. Inoltre il Comune ha rinnovato la convenzione con la Casa di Riposo. In sostanza le rette per il mese di aprile stanno per essere pagate dal Comune. Poi ci è stato accreditato un pre -acconto di 46 mila euro da parte dell’Assessorato regionale alla famiglia. E’ poca cosa, ma serve per portare avanti la casa di riposo e cercare di salvarla”.
 



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