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19/06/2013 04:57:38

Indagini sul porto di Marsala. Dalla Procura di Trapani: "Abbiamo sequestrato le carte per esigenze investigative"

E' quanto, non ufficialmente (sulla vicenda sia il procuratore capo Viola che il sostituto Tarondo mantengono il più stretto riserbo), arriva dalla Procura di Trapani in merito alle indagini in corso sulla corretta procedura nella messa in sicurezza del porto di Marsala. Un segnale, quello della Procura, che fa il paio con la dichiarazione del Sindaco di Marsala, Giulia Adamo, che, sorpresa qualche giorno fa dal blitz della polizia al Comune per sequestrare le carte, aveva parlato di un "momento di felicità" perchè "è stata l'Amministrazione Comunale a chiedere alla Procura di fare presto su questa indagine". "Un sequestro è un atto a sopresa, non un atto a richiesta" l'aveva bacchettata Paolo Paladino, legale della società Myr, interessata a tutta questa vicenda perchè aveva chiesto ed ottenuto - fino all'insediamento dell'amministrazione Adamo  - la concessione dell'area della marina di Marsala in base alla legge Burlando applicata dall'ex Sindaco Renzo Carini. 

Cosa cerca la Procura tra le carte? Le possibili prove di alcune ipotesi di reato. Si tratta di un sequestro avvenuto alla fine di una indagine lunga e complessa, e quindi è probabile che gli investigatori cerchino elementi di conforto e conferma a prove e sospetti che già anno. Di certo c'è che il progettista del faraonico progetto di messa in sicurezza del porto di Marsala (50 milioni di euro), l'ingegnere Pietro Viviano, risulta indagato per falso e abuso d'ufficio. Il falso potrebbe essere proprio il caso dello studio della presenza di posidonia a mare risultato "taroccato", cioè diverso, nelle carte del progetto, rispetto a quanto la società "Prisma" di Napoli aveva certificato. Un falso che è stato "sanato", in maniera singolare, dallo stesso Comune di Marsala, che si è accollato, a spese della collettività, per una decisione della Giunta Adamo, di far rifare lo studio ad un'altra società. Ma il "remake" non cancella il reato. E qui sta una delle anomalie scoperte dalla Procura di Trapani: il falso era già noto da tempo, da quando l'Assessorato regionale  alle infrastrutture lo aveva segnalato proprio alla Procura, tant'è che il progetto del porto era stato già sequestrato. Com'è - si domandano in Procura - che un progetto sequestrato è stato ripresentato? 

Le domande da farsi poi sono altre. E' solo il caso della posidonia il falso del porto di Marsala, o ci sono state altre illecite manomissioni? E per quanto riguarda il possibile abuso d'ufficio per Viviano, in cosa consiste? Certo, l'ingegnere si è trovato nella inedita posizione di essere progettista della messa in sicurezza del porto e valutatore del progetto della Myr, che prevede anche la messa in sicurezza e pertanto è concorrente di quello da lui sottoscritto. Per Massimo Ombra, amministratore della Myr,  è evidente il conflitto di interessi. Viviano invece ha sempre sottolineato la correttezza del suo operato. 

E quali sono gli interessi privati di pubblici amministratori o funzionari pubblici in questa vicenda? Lì la vicenda si fa ancora più contorta. Il Sindaco Giulia Adamo ha sempre sostenuto di non avere alcun interesse personale, suo o dei suoi familiari, nell'area del porto o in quella della colmata, anch'essa interessata al progetto, e ha querelato per calunnia Massimo Ombra, che invece ha sostenuto il contrario. In un'intervista aveva dichiarato: Il vero obiettivo di sistemare la colmata è quello di riqualificare i terreni antistanti... Adamo sposta i servizi della marina nell'area di Casabianca dove lei ha degli interessi personali". Anche su questa vicenda, magari, le risposte sono nelle carte che ha in mano la Procura.