E non è un caso, infatti, che Tranchida è da poco rientrato nella politica attiva del partito aderendo alla corrente del suo collega primo cittadino di Firenze, Matteo Renzi. Tranchida non è rimasto in silenzio di fronte agli attacchi che ha ricevuto dal suo gruppo consiliare sull'elezione dei revisori dei conti e su alcune delibere - l'aumento da 20 a 40 mila euro del limite per gli incarichi professionali, ad esempio - e così, in un nota, ha invitato gli assessori del Pd ad "atti coerenti e conseguenti, anche a tutela della loro incolumità politica ed integrità morale e personale nel collaborarmi". In pratica: o vi adeguate alla mia linea - ha detto - o vi dimettete. gli assesori in quota Pd sno due: il vicesindaco Daniela Toscano e Laura Montanti. Montanti aveva chiesto di abbassare i toni, ma Tranchida ritiene di essere stato offeso. Ha chiesto l'invio dei verbali del Consiglio all'autorità giudiziaria. Ha fatto saltare la mosca al naso il capogruppo Diego Sugameli che ha espresso dure critiche sull'elezione dei revisori dei conti e il consigliere Ciaravino che ha parlato di assessori «ostaggio» del sindaco. E' fallito pure il tentativo di mediazione del segretario Pietro La Porta, che è stato definito «ridicolo» e «pilatesco». Dichiara Tranchida: «Il gruppo dirigente del Pd ericino manifesti pubblicamente le sue scuse alla città. Faccia ammenda, non solo cambiando atteggiamento e ruoli politici per l'interlocuzione con la maggioranza ed il sottoscritto», ma con una «seria e corretta coerenza consiliare sugli atti». Il Pd, dal canto suo, ha reagito cercando di calmare gli animi. In un documento, a firma di Sugameli e del presidente provinciale Dario Safina, fa sapere al Sindaco che "Il Pd ritiene di non dover rivolgere scuse alla cittadinanza nei confronti della quale ha sempre agito nel rispetto del mandato ricevuto". Sugameli e Safina ribadiscono l'impegno del Pd al fianco di Tranchida ed il sostegno alla sua azione di governo: «Tutte le altre opinioni espresse rappresentano esternazioni di carattere personale che non coinvolgono la linea politica del Pd e nemmeno rispecchiano le obiettive e serene valutazioni sugli atti dell'amministrazione Nessuno può mettere in dubbio l'assoluto rispetto della legalità ed il più profondo ossequio alle procedure amministrative da parte del sindaco e della sua giunta». Ecco perché la dirigenza democratica ritiene che sia arrivato il tempo di «restituire serenità all'azione amministrativa ed al clima politico generale». Il Pd esprime fiducia al suo segretario cittadino Pietro La Porta che Tranchida aveva criticato. Al sindaco viene poi chiesto «analogo rispetto nei confronti del partito».