L’autore gioca sapientemente con le nostre paure di individui sociali, prefigurando il destino che attenderebbe l’umanità se perdessimo ogni speranza nel futuro e venisse a mancare la nostra “umanescenza”, cioè la capacità continua e inesauribile di essere uomini. Scomparso tutto non resterebbe che aggrapparsi a ciò che rimane, appunto, alle ultime cose.
Regista, saggista e autore, Gianfranco Perriera, figlio del grande regista e autore palermitano Michele Perriera, ha collaborato con la storica Coop Teatro Teatés, diretta dal padre, sia come attore che come regista. Autore di numerosi testi teatrali, di scritti e saggi apparsi su prestigiose riviste e raccolte, scrive per la pagina culturale de “La Repubblica” – Palermo e collabora con la rivista culturale “Segno”. Negli ultimi anni molti spettacoli da lui diretti sono stati messi in scena al teatro Bellini e al teatro Biondo a Palermo e nel circuito dei “Teatri di Pietra”. Nel 2004 la sua opera teatrale “Senza protezioni di sorta” ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti nazionali. È in uscita per le edizioni Qanat il suo ultimo lavoro teatrale “Io le dissi che non credo”.
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