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14/02/2014 07:00:00

Tares a Marsala. De Maria: "Quanti pasticci all'Aipa. Ecco perchè le bollette pazze"

Michele De Maria, consigliere comunale a Marsala, a Sala delle Lapidi lei ha fatto un intervento che è stato un po’ un mea culpa. E un invito a farlo ai suoi colleghi. Si parlava di Tares e lei ha detto “sono appassionato di matematica, ho fatto quattro conti e forse è stato fatto qualche errore”. Di cosa si tratta?

 

Le cose stanno così. A noi consiglieri comunali è stato presentato un piano finanziario che doveva essere riportato ai contribuenti e le proiezioni che venivano fatte erano diverse dalle bollette che sta mandando adesso l’Aipa.

 

Entriamo nel dettaglio. Che proiezioni c’erano?

 

Si prevedeva che qualche attività artigianale e commerciale, ad esempio, avrebbero subito degli incrementi abbastanza consistenti, ma per le famiglie l’aumento sarebbe stato dal 30 al 60%.

 

Invece?

 

Non è stato così. Ad esempio l’Aipa ha chiesto a tutti gli invalidi la certificazione perché il regolamento prevede agevolazioni solo al di sotto dei 18 mila euro di reddito. Poi stanno mandando cartelle con aumenti anche di oltre il 100% e importi superiori alle previsioni. Per questo ho chiesto in aula se ci ritroveremo con una maggiore entrata.

 

Gli errori li sta facendo l’Aipa in questo momento?

 

L’Aipa sta aggiornando la sua base dati. Ma doveva averla già aggiornata, prima di mandare i bollettini. Adesso stanno arrivando bollette pazze e la gente è molto arrabbiata.

 

Perchè in consiglio comunale non avevate previsto che le tasse fossero così alte.

 

Ripeto, avevamo previsto aumenti massimi del 60-70%. Non del 100% o di più. C’erano ad esempio immobili che erano dichiarati 100 mq e nelle cartelle sono descritti di superficie maggiore. E c’è un flusso continuo di persone che in questo momento va all’Aipa a chiedere spiegazioni e aggiornare tutti i dati. E’ così ogni giorno. Era meglio conoscere i dati con esattezza prima.

 

Chi ve li doveva fornire?

 

Gli uffici, i dirigenti. I regolamenti vengono approvati in consiglio ma vengono redatti dai dirigenti.

 

Voi avevate calcolato un incasso dalla Tares di 15 milioni di euro. Così che succede?

 

L’assessore Antonio Provenzano in consiglio comunale ha detto che c’è una proiezione di incasso dalla Tares di 15 milioni 174 mila euro. Ma il piano finanziario prevedeva una spesa per 15 milioni 404 mila euro. Che è altissima, e lo sappiamo. E’ aumentata incredibilmente in questi anni. Vogliamo capire un po’ quanto incide la differenziata. Perchè se è vero che la differenziata è intorno al 50% come dicono, qualche agevolazione dovremmo averla.

 

Invece si guadagna pochissimo.

 

Oppure mettiamo tante isole ecologiche e non facciamo il porta a porta. In questo modo è più delineabile chi farà la differenziata. Ma ci saranno dei tagli di personale.

 

In consiglio comunale avevate pochi margini di manovra per le aliquote Tares.

 

Sono aliquote previste per legge. Potevamo agire nei mini e nei massimi di queste aliquote, si dovevano fare delle scelte, se si favoriva una categoria di contribuenti si danneggiava automaticamente l’altra. Noi abbiamo cercato di non danneggiare nell’uno nell’altro.

 

Ma nella pratica non è così.

 

No, perché all’Aipa sembra che il sistema sia impazzito.

 

Ci sono imprenditori che hanno ricevuto migliaia di euro di Tares. Un altro aspetto è l’Imu. Lei ha detto in consiglio comunale che l’amministrazione vi ha costretti a mettere l’Imu sulla seconda casa creando sperequazioni enormi.

 

E’ stato presentato un bilancio, dicendo che questo è il necessario da fare per non mandare il Comune in dissesto finanziario. Noi abbiamo presentato un emendamento per la riduzione dell’Imu sulla seconda abitazione, mi hanno detto che ci volevano 450 mila euro per farlo, e si dovevano trovare altri 900 mila euro per l’anno 2014. L’emendamento non viene coperto e diventa irricevibile. Ci abbiamo provato. Anche quando noi abbiamo tagliato le spese su feste e manifestazioni per trasferirle alla manutenzione delle strade. Allora l’amministrazione non deve fare spese inutili per evitare al cittadino di pagare ulteriori tasse.