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18/03/2014 07:10:00

Petrosino, saranno trasferiti gli immigrati ospiti in casa di cura. Dubbi sulla struttura

Saranno spostati in un’altra struttura i richiedenti asilo ospiti a Petrosino presso una casa di cura privata. L’emergenza immigrazione, in questi mesi, ha coinvolto la provincia di Trapani, e in particolare, per ciò che riguarda l’accoglienza, anche le strutture ricettive del territorio. Nei mesi scorsi il Prefetto di Trapani aveva avviato, su indicazione del Governo, una sorta di esperimento dettato dall’emergenza. Ossia dare ospitalità ai migranti presso le strutture ricettive, o le case di riposo del territorio. A Marsala, per esempio sono ospiti della Casa di Riposo Giovanni XXIII una sessantina di ragazzi arrivati a novembre. E anche all’Hotel Concorde, di contrada Strasatti, la Prefettura ha accordato l’ospitalità presso la struttura di una cinquantina di persone. A Petrosino, da gennaio, sono ospitati 60 richiedenti asilo presso una la casa di cura Villa Maria, di proprietà dell'imprenditore Michele Licata e gestita dalla Cooperativa Sociale Onlus Sole. Adesso  dal 31 marzo verranno trasferiti. La conferma arriva da più parti. Anche la segretaria del Psi di Petrosino, Giovannella Licari, che voleva organizzare una partita di calcio benefica con gli ospiti della struttura lo comunica in una nota. In una lettera inviata al Prefetto Leopoldo Falco la responsabile dei socialisti petrosileni chiede spiegazioni. Ma trapela che neanche dalla casa di cura sanno il reale motivo del trasferimento. Inoltre circolano voci su una sorta di petizione con raccolta firme da parte di alcuni cittadini non proprio favorevoli alla permanenza dei profughi. Ma questa è solo una voce che circola.
Il trasferimento degli immigrati presso la casa di cura ha destato qualche perplessità a gennaio. Non per motivi di ordine pubblico, e nemmeno per “intolleranza” agli immigrati. Ma perchè la struttura non sembrava avere i requisiti logistici necessari. L’immobile, di proprietà di Michele Licata, imprenditore marsalese nel settore turistico e della ristorazione, è gestito dalla Cooperativa sociale Onlus Sole. Nasce come una struttura ricettiva, poi a maggio del 2013 è stato fatto il cambio di destinazione d’uso in casa d’accoglienza per anziani, e soltanto a dicembre è stata chiesta l’abitabilità. Che non è l’autorizzazione all’esercizio dell’attività, questa, infatti, ancora non era stata rilasciata. In più i 60 ragazzi sono ospitati in 10 camere da 20 mq ciascuna. Quindi 6 persone ogni camera, un po' troppe. E potrebbe essere questo il motivo del trasferimento. Sono state proprio le condizioni in cui sarebbero stati alloggiati i richiedenti asilo a far preoccupare, a gennaio, il sindaco di Petrosino Gaspare Giacalone, che era anche rimasto amareggiato per non essere stato informato sull’arrivo dei 60 ragazzi. “Non sono stato informato neanche adesso sulla loro partenza”, commenta Giacalone, “ho da subito manifestato la mia preoccupazione sul tipo di alloggio che avrebbero trovato i ragazzi”. “C’è stato un qui pro quo” aveva detto il Prefetto Falco sulla “protesta” del sindaco petrosileno. E sulla struttura aveva garantito: “E’ tutto regolare”. Ma i dubbi restano. Falco aveva spiegato che questa nuova soluzione, ossia ospitare i migranti in strutture private, poteva essere un’opportunità. Perchè alle strutture viene dato un indennizzo ogni richiedente asilo ospitato, e avrebbe fatto risollevare la situazione economica delle strutture. Come ad esempio al Giovanni XXIII di Marsala.
Vanno via i richiedenti asilo dalla casa di cura di Licata, vanno via i soldi che lo Stato gira alla struttura per ospitarli. Licata nel frattempo si consola. Perchè a Marsala il Comune ha approvato la valutazione di incidenza ambientale sul progetto per la costruzione di una struttura adibita a opificio e trattamento di prodotti caseari. La struttura sorgerà in contrada Volpara, e la richiesta è stata fatta dalla Roof Garden. La valutazione di incidenza ambientale nasce anche dal fatto che la struttura sorgerà in una zona protetta. E’ la Sic (Sito d’interesse comunitario) “Sciare di Marsala”. E il Comune di Marsala, infatti, annota alcuni criteri da rispettare per proteggere la fauna selvatica e la flora. Gli opifici però non hanno portato bene alla Roof Garden e a Michele Licata. Perchè i due opifici che stava costruendo nella zona protetta di Torrazza, a Petrosino, in realtà avevano l’aspetto di due strutture ricettive. Così la procura di Marsala ha deciso di sequestrare tutto, perchè, secondo l’indagine, attraverso una lottizzazione abusiva quello che si stava creando a Torrazza non era altro che un mega complesso turistico ricettivo. Con tanto di campo da golf, piscina, e lido.
 



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