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11/07/2014 06:45:00

"Io sono un consigliere!". Saladino contro i vigili. Il Sindaco Adamo gli dà ragione...

 Tre multe. Una perché era senza casco, una perché era in controsenso, e una perché è partito sgommando.
Rischia di diventare un caso politico e istituzionale quanto avvenuto qualche giorno fa a Marsala.
Protagonista l' effervescente consigliere comunale Gregorio Saladino, che ha fatto le spese della nuova ordinanza con cui si cerca di limitare il posteggio selvaggio e il traffico a ridosso di Porta Garibaldi e in Piazza Mameli.
Saladino è arrivato a bordo del suo scooter, pretendendo di posteggiare il suo motorino a ridosso delle storiche mura monumentali di Porta Garibaldi, per andare poi al Comune, che dista pochi metri. Una coppia di vigili lo ha rimproverato e lì è nato il battibecco. Saladino ha spostato il suo scooter, ma in controsenso, senza casco, e con una partenza un po’ accelerata. I vigili allora gli hanno fatto un verbale. Ne è nata una conversazione molto accesa. “Voi non sapete chi sono io” ha detto il consigliere Saladino, cadendo nella più banale delle difese dei politici colti in fallo. Alla fine tutto si è concluso con l’arrivo di "Sua Maestà", il Sindaco di Giulia Adamo in persona che ha redarguito i vigili urbani (“ma non li ha offesi” dice Saladino) ed è talmente arrabbiata che ha annunciato una lettera di fuoco nei confronti del comando dei vigili. Per cosa non si capisce.

Forse ha le idee più chiare Saladino.“Non è successo niente di particolare - dichiara - e confermo: il Sindaco è molto arrabbiato per questo episodio, e per quello che si dice”. Ecco il racconto dei fatti da parte dello stesso consigliere comunale: “ Io dovevo consegnare un documento al sindaco per dei progetti importantissimi per Marsala. Dovevo perdere solo cinque minuti, gliel’ho detto al vigile. Ero proprio sotto l’arco di Garibaldi, e il vigile mi dice: lei questa motocicletta non la può tenere qua. E allora io rispondo: deve fare levare anche tutti gli altri”.
Il riferimento di Saladino è al fatto che in quel momento, racconta, c’erano altri mezzi in sosta vietata. Ma il racconto del consigliere va avanti: “Salgo sulla moto, per spostarla dall’arco verso il Bar De Gaetano, neanche mi metto il casco per fare venti metri. E il vigile mi fa: devo farle tre multe. Perché ero partito slittando, perché ero controsenso, perché ero senza casco. E allora ho detto: io sono il consigliere Saladino, non le do i documenti. Prima parlo con il Sindaco e poi torno da lei”.
Giusto giusto il Sindaco passava da lì in quel momento. Ma perché si è arrabbiata con i vigili? “Perché mentre discutevano con me in quel momento c’era un tale con la macchina che per passare stava spostando la transenna”. Ecco perché il Sindaco li ha redarguiti e si è arrabbiata. “Non si è trasceso - racconta Saladino - e nessuno ha detto parolacce”. Ma una volta che il Sindaco era lì, questi benedetti documenti Saladino gliel'ha dati?
Bocche cucite dal comando. Fonti non ufficiali confermano le dinamiche dell’episodio : il consigliere voleva posteggiare dove non consentito perché aveva un’urgenza da sbrigare al Comune e i vigili gli hanno fatto notare che urgente per quanto poteva essere si doveva comunque allontanare. Da lì è nata tutta la questione. Poi ha spostato la moto, in modo irregolare, e il vigile gli ha fatto il verbale. Confermato anche l’intervento del Sindaco e il suo parlare “non certo a favore dell'operato dei vigili”, dice chi era sul posto. Cerca di minimizzare il comandante Vincenzo Menfi: “Devo dire che il consigliere Saladino è venuto il pomeriggio stesso al comando dicendosi dispiaciutissimo e chiarendo l’episodio. Tutto rientrato, per quanto mi riguarda”. E il Sindaco Adamo? Menfi non parla, ma voci sempre più insistenti dicono che la tensione tra i vigili e il primo cittadino (che in questo periodo pare abbondi in lettere di contestazione) è alta, e l’episodio - soprattutto se dovesse essere seguito dalla lettera annunciata da Adamo- non servirà sicuramente a rasserenare gli animi.