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20/08/2014 06:50:00

Vendemmia 2014. Cresce la Doc Sicilia. "Meno uva, ma più qualità". Campagna negli Usa

 Nuovi scenari per la DOC “Sicilia” con la Vendemmia 2014 alle porte. Il Consorzio di Tutela della DOC Sicilia, dopo il recente insediamento del nuovo Consiglio d'Amministrazione presieduto da Antonio Rallo e in forza dell'attribuzione delle funzioni erga omnes è diventato pienamente operativo, invitando i produttori a rivendicare la denominazione per le proprie produzioni di qualità al fine di innalzarne il valore aggiunto e sviluppare la capacità di crescita che il Brand “Sicilia” può generare sul mercato internazionale. Antonio Rallo, “La DOC Sicilia è uno strumento condiviso, messo a disposizione dell'intero sistema produttivo". Sul mercato, il dato di crescita degli ettolitri imbottigliati Doc Sicilia nel 2014 presenta un poderoso + 28 % rispetto al 2013. "E' un patrimonio di credibilità che dobbiamo spendere al meglio nei confronti di tutta la filiera vitivinicola, a partire dal più piccolo dei produttori. Il vino siciliano - aggiunge Rallo - ha tutti i numeri per crescere e conquistare nuove fette di mercato iniziando proprio dagli USA, il primo mercato al mondo per vino consumato”.
Infatti, negli USA è stato programmato dal Consorzio, il primo atto di internazionalizzazione dalla DOC Sicilia. E' su questo mercato che la Sicilia può innescare i maggiori successi, non solo perché già gode di un buon posizionamento di mercato (il'9% dei consumatori abituali sceglie già Sicilia), ma - ed è questo il dato più interessante - il 54% di questa platea di potenziali consumatori riconoscono la “Sicilia” come territorio d'eccellenza, ma non sono ancora fidelizzati. E' un progetto articolato e rilevante quello messo in campo sull'OCM paesi terzi USA: l'impegno finanziario complessivo messo in campo, raggiunge il ragguardevole importo di 1.492.000 Euro, di cui il 50% coperto da fondi comunitari, il 30% di finanziamento regionale e la restante parte del 20% dai fondi raccolti dal contributo erga omnes dei produttori. Il progetto verrà illustrato in un'assemblea delle aziende siciliane, al termine della vendemmia.
Intanto, in Sicilia è Iniziata la vendemmia 2014 con la raccolta dei primi grappoli delle varietà più precoci, il livello qualitativo, in generale, si presenta ottimale e con una minore produzione rispetto alla vendemmia 2013, stimabile in un 20%. L'andamento climatico inusuale, registrato in primavera inizio estate ha, soprattutto nella Sicilia occidentale, ritardato i tempi di maturazione delle uve, segnando un posticipo di circa una settimana nell'avvio della raccolta. Più regolarità in Sicilia orientale, con produzioni che, ad oggi, sembrano confermare il livello quantitativo registrato nella scorsa vendemmia, in particolare nell'area dell'Etna e nei territori della DOCG del Cerasuolo di Vittoria. Anche per questi territori - se non interverranno sostanziali mutamenti climatici - la qualità presunta è più che ottimale.

Per quanto riguarda invece il dato nazionale, il 40% della produzione sarà destinata ai 332 vini Doc e ai 73 Docg del Belpaese, il 30% alle 118 Igt, ed il 30% diventerà vino da tavola. Con la speranza per il mercato che, come accade da anni, arriva dall’estero: le esportazioni, ricorda Coldiretti, nei primi 4 mesi del 2014 sono cresciute del 3% sul 2013, che ha invece registrato una sostanziale stagnazione (-0,1%) dei consumi interni. Un business, quello della vendemmia, ricorda Coldiretti, “che genera 9,5 miliardi di euro di fatturato solo dalla vendita del vino e che da occupazione a 1,25 milioni di persone, coinvolgendo 650.000 ettari di vigne e oltre 200.000 aziende vitivinicole.

Tornando in Sicilia, sul 2013 - dicevamo è previsto un calo di produzione medio del 20% con punte del 50% (soprattutto per Nero d'Avola, Grillo e Inzolia). "Non siamo di fronte a un'annata precoce se si considera la media delle ultime dieci" sottolinea il presidente Rallo. "La perdita di produzione è dovuta a una pianta che presenta meno infiorescenze, dopo un 2013 abbondante. Qualche problema fitosanitario c'è stato nel Trapanese e Agrigentino. E sarà importante la conduzione del vigneto: non è un'annata facile, anche se non siamo in stress idrico. Tra giugno e luglio solo cinque i giorni veramente caldi con le sciroccate che ci hanno aiutato a eliminare i crittogami. Se questo clima proseguirà ripercorreremo il 2014, anno più freddo dal 1976 per la Sicilia occidentale. Potremmo avere bianchi freschi e di buona acidità, mentre i rossi non avranno grande struttura ma più eleganza".