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22/09/2014 06:30:00

Spese pazze all'Ars. Si va verso la proroga delle indagini anche per Adamo

Si va verso la proroga delle indagini nell’inchiesta sulle spese pazze all’Ars, quella che è scoppiata a gennaio, che ha coinvolto 97 persone tra deputati regionali e funzionari del parlamentino siciliano. E’ gigantesca la mole di contestazioni che la magistratura sta esambinando. Nei mesi scorsi sono stati sentiti i capigruppo della passata legislatura che hanno ricevuto l’avviso di garanzia. Su di loro ci sono delle contestazioni pesantissime, soprattutto per il loro ruolo di controllori delle spese del gruppo che guidavano. Tra questi c’è anche l’ex sindaco di Marsala Giulia Adamo. A lei la procura di Palermo contesta spese per 500 mila euro fatte dai vari gruppi che ha guidato all’Ars. I magistrati avrebbero chiesto una proroga delle indagini. Al momento, però, sembra che all’ex sindaco non sia arrivata alcuna notifica ufficiale.

Una lista di spesa enorme, quella contestata all’ex sindaco di Marsala, tra cene, regali natalizi, borse, vini pregiati, cravatte, vassoi, stipendi a dipendenti del gruppo e collaboratori. E tanto altro.
Tra le spese sospette finite nelle carte della maxi inchiesta c’è ad esempio quella da 1,600 euro che il Gruppo misto da lei guidato si è fatto rimborsare per le ceste regalo di Natale fatte preparare dall’enoteca Picone di Palermo con vini pregiati.Ha fatto il giro d’Italia la borsa Louis Vuoitton da 440 euro che Giulia Adamo avrebbe fatto comprare dalla signora Rosa Anna Restivo nel dicembre 2009 con i soldi del gruppo per fare un regalo a una sostenitrice. Il sindaco ha detto che era un regalo non deciso da lei per una signora che aveva messo a disposizione il proprio palazzo nobiliare per una iniziativa politica. E poi il regalo fatto dal gruppo guidato dall’ex sindaco di Marsala per il matrimonio del figlio dell’ex assessore regionale Nino Strano: un vassoio d’argento da 1.600 euro, contestato non solo all’Adamo ma anche all’ex onorevole Guglielmo Scammacca della Bruca.
Nella interminabile lista di spese adocchiate dalla Guardia di Finanza ci sono quelle per le cravatte e carrè di seta Hermes, 1320 euro, 29 euro per addirittura una stufa comprata all’Iper Shop, 125 euro spesi al negozio Sport e Premi, 97 euro per bollette di due utenze telefoniche intestate al gruppo Udc ma ubicate in via dell’Incoronazione, 145 euro per accessori acquistati nel negozio Bagagli. I 5.970 euro per l’acquisto di 8 iPad, voluti da Totò Lentini. E Ancora cene. Come quella del 22 dicembre 2009 al ristorante La Scuderia di Palermo, dove c’erano 25 persone, e il Gruppo Misto ha pagato 2500 euro su disposizione dell’Adamo. Altri 4.500 euro per il catering organizzato da Natale Giunta, uno dei migliori chef italiani. Ancora 1.500 euro per il ristorante Torre Sibiliana.

Giulia Adamo si è sempre difesa dicendo che erano tutte spese di rappresentanza del gruppo. "Pago il mio essere sempre contro il sistema politico, ma vicina alla gente", disse in conferenza stampa. Intanto, parallela all’inchiesta della magistratura ordinaria, continua quella della magistratura contabile. La Procura regionale della Corte dei Conti ha spedito i primi inviti a dedurre a 7 ex capigruppo all’Ars della passata legislatura. In sostanza sono inviti a presentare delle documentazioni per tentare di scagionarsi dall’accusa di danno erariale. Tirano le somme i magistrati contabili, fanno i conti. Gli inviti a dedurre sono stati spediti a Giambattista Bufardeci (Grande Sud), Antonello Cracolici (Pd), Cateno De Luca (Misto), Cataldo Fiorenza (Misto), Innocenzo Leontini (Pdl), Rudy Maira (Udc e Pid) e Francesco Musotto (Mpa). Soltanto per questi sette esponenti politici viene contestato un danno erariale complessivo per 2 milioni di euro.