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09/10/2014 06:45:00

Marsala, stalking. A giudizio Titone. Meccanico accusato di aver sparato ad un'auto

Minacciata e maltrattata per anni dall’ex marito, anche alla presenza dei figli, nel maggio 2013 trovò finalmente il coraggio di rivolgersi ai carabinieri, facendo arrestare l’ex coniuge per stalking. Fu, così, posto ai ‘’domiciliari’’, su ordine del giudice monocratico Riccardo Alcamo, il 48enne pregiudicato marsalese Nicolò Salvatore Titone (nella foto).  Ad eseguire il provvedimento, ponendo fine all’incubo della donna, furono i militari della locale stazione, coordinati dal maresciallo Francesco Barbera, e della sezione di pg della Procura, comandati da Francesco Pellegrino. Adesso, il Titone, difeso dall’avvocato trapanese Salvatore Alagna, è stato rinviato a giudizio dal gup Vito Marcello Saladino. Il processo, davanti il Tribunale di Marsala, inizierà il 4 febbraio 2015. Gli ‘’atti persecutori’’ in danno dell’ex moglie - costituitasi parte civile con l’assistenza dell’avvocato Antonina Bonafede - sarebbero iniziati nel 2009, l’anno della separazione. Un rapporto andato in frantumi proprio per l’atteggiamento ‘’violento’’ del Titone, che deve difendersi dalle accuse di stalking, violenza privata e lesioni personali. Violenze commesse dal pregiudicato nonostante le denunce subite per maltrattamenti e molestie già sfociate in un primo procedimento penale. Ciò nonostante, si sottolineava nel comunicato diffuso dai carabinieri dopo l’arresto, ‘’il Titone ha continuato imperterrito a tormentare la propria ex coniuge, costringendola a vivere in un clima di perenne ansia e tensione’’. Perseguitandola con telefonate e minacce continue, nonché con aggressioni fisiche. Seguiva l’ex moglie quando questa accompagnava i figli all’asilo e si recava, inoltre, quasi ogni giorno, nel negozio della donna, dicendole che glielo avrebbe fatto chiudere, mandandola via dalla città e togliendole i figli. In un’occasione, la malcapitata cercava riparo, con i figli, dentro l’auto, inseguita dal Titone che provava a sferrare pugni sui vetri del mezzo, desistendo solo quando la coniuge si rifugiava nella caserma dei carabinieri. Un’altra volta, costretta a salire in auto, la donna fu afferrata per i capelli e picchiata mentre tentava di telefonare al 112. Il cellulare, però, le fu strappato dalle mani. Ferita al collo e al braccio con un oggetto appuntito, al Pronto soccorso la poveretta fu giudicata guaribile in 8 giorni.

Meccanico accusato di avere esploso tre colpi di pistola contro auto parcheggiata vicino allo stadio
E’ iniziato, davanti al giudice monocratico Riccardo Alcamo, un processo che vede imputato il 31enne meccanico marsalese Antonio Ampola. L’uomo è accusato di aver esploso tre colpi di pistola contro un’auto Bmw parcheggiata in viale Olimpia (il piazzale antistante la tribuna dello stadio municipale ‘’Lombardo Angotta’’). Il fatto accadde nel marzo 2012. All’individuazione dell’Ampola quale presunto autore del gesto la polizia arrivò dopo avere ascoltato il proprietario dell’auto presa di mira, che agli investigatori riferì che alcune ore prima aveva avuto un diverbio con Ampola. Quest’ultimo, difeso dagli avvocati Stefano Pellegrino e Luigi Pipitone, respinge l’accusa. Prossima udienza il 13 febbraio 2015.



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