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13/01/2015 08:04:00

LA STRAGE DI CHARLIE HEBDO

Intervento della Chiesa Cristiana Evangelica Valdese di Trapani e Marsala

La strage nella redazione di Charlie Hebdo a Parigi mostra con evidenza lo scopo di attaccare un fondamento della cultura europea, il cardine della convivenza fra cittadini di uno Stato laico, cioè la libertà di pensiero e la libera espressione di questo pensiero con tutti i mezzi che la scienza e l’arte mettono a disposizione. Questa strage è stata compiuta da terroristi urlanti Allah Akbar.  In questi ultimi anni vanno diventando sempre più numerose le azioni di guerra e le stragi compiute invocando Allah, soprattutto in paesi in cui la maggioranza o una gran parte della popolazione è musulmana. L’Europa è sembrata essere marginale, almeno fino a questa strage a Parigi, anche se l’attacco all’Europa era stato, recentemente, annunciato con la diffusione dell’immagine simbolica della cupola di S. Pietro sormontata dalla bandiera del cosiddetto Stato islamico.

Noi siamo una piccola comunità di cristiani, la chiesa valdese di Trapani e Marsala, e consideriamo nostro dovere esprimere – assieme al dolore per tanti morti e feriti ed allo sgomento dinanzi   ad una ferocia omicida così ostentata – alcune considerazioni, che ci sembra, in un momento come questo, necessario ribadire pubblicamente.

Le cronache degli ultimi anni ci informano che ovunque gruppi sedicenti islamici estremisti e fanatici, ben armati e addestrati, riescono ad imporre il proprio dominio, distruggono la precedente struttura sociale, uccidono indiscriminatamente, rapiscono stuprano schiavizzano le donne, ostentano le decapitazioni di ostaggi, sterminano intere popolazioni, anche musulmane, che essi considerano infedeli, costringono i superstiti a convertirsi alla loro visione dell’Islam.

Muovendoci dalla nostra esperienza di cittadini di uno Stato democratico come l’Italia e dalla nostra confessione di fede in Gesù di Nazareth, intendiamo ribadire i seguenti punti:

-A-La libertà di coscienza, la libertà di pensiero e di esprimere questo pensiero costituiscono un principio irrinunciabile e indivisibile.  Non è possibile, in nome di prudenze e timori vari, dire “sì….ma…” .  Non può esserci un “ma”, non possono esserci limitazioni. Si può non condividere un giornale, qualunque esso sia; e il suo diritto di andare sulla piazza rimane intero. Nella difesa di questo principio la Francia ci è maestra. La Costituzione italiana lo ribadisce in maniera netta. Noi non confondiamo la libertà di parola con un presunto e fasullo “diritto all’ingiuria” che sembra diffondersi nel linguaggio comune e sul web. Come cristiani ci sembra ovvio, ed è profondamente evangelico, che un nostro fratello o una nostra sorella che condivida con altri una fede diversa dalla nostra possa esprimere tranquillamente e pubblicamente le proprie scelte religiose o di non credente. Gesù non impose mai di seguirlo; esaltò la libertà e responsabilità personale della scelta. Le chiese cristiane europee, nei secoli successivi lo imposero con la forza, ed in questo tradivano il Gesù che proclamavano.

-B-Proprio perché siamo cristiani, condividiamo lo Stato laico, non confessionale. Stato confessionale è attualmente la Corea del Nord; Stato confessionale fu l’Unione Sovietica; Stato confessionale è l’Iran fondato da Khomeini; in Europa, Stati confessionali furono la Germania nazista e la corona di Stati che la affiancarono, a cominciare dell’Italia guidata da Mussolini. Stati confessionali sono stati la Spagna di Francisco Franco, il Cile di Pinochet, l’Argentina della dittatura militare.  Caratteristica comune: chi non si adegua ai principi dei gruppi dominanti va soggiogato o stroncato. Caratteristica politica: tutte dittature.

       L’Europa, con la Rivoluzione Francese, e gli Stati uniti d’America, alla fine del XVIII secolo, hanno inventato lo Stato non confessionale. Non vi è più una minoranza che, se riesce a prendere il potere, impone la propria visione del mondo a tutte le altre: tutte le minoranze convivono attraverso norme comuni. Sono le Costituzioni, che non vogliono essere espressione di una parte. Ecco perché funziona la Costituzione italiana, come regola di uno Stato laico. Tutte le parti (cattolici, comunisti, socialisti, liberali, qualunquisti, repubblicani, monarchici) riuscirono in quest’opera eccezionale di trovare i punti essenziali della convivenza pacifica fra tutte le parzialità e minoranze.   Dalla fine del Settecento ad oggi gli Stati laici sono andati perfezionando questo modello, mantenendo come cardine fondamentale la libertà della persona umana e la difesa dei più deboli e, quindi, delle minoranze, a cominciare dalle più fragili come i profughi, i migranti, i Rom. Mettere in discussione ciò incrina non un aspetto marginale ma l’intera laicità dello Stato. 

-C-L’attacco di due fanatici alla redazione di Charlie Hebdo, ove ammazzano urlando il nome di Allah, rischia di sollevare una ondata anti islamica irrazionale e pericolosa.  La nostra esperienza diretta di cittadini che vivono in questa provincia di Trapani ci dice che i numerosi nostri concittadini musulmani, che da decenni convivono con noi o qui sono nati e cresciuti, non hanno niente a che vedere con la visione dell’Islam espressa da quei fanatici. Come cristiani esprimiamo la nostra solidarietà ai nostri fratelli e alle nostre sorelle musulmane, che hanno tutto il diritto di professare liberamente le proprie scelte religiose e di essere sostenuti, anzi, nella manifestazione del loro sdegno nei riguardi di chi trasforma la loro fede in una ossessione fanatica e omicida.

-D-L’Europa, dal 1933 al 1939, fece finta di non comprendere il lucido progetto razzista e di dominio di Hitler e dei gruppi economici e sociali che lo affiancavano e sostenevano, finché tutto fu guerra. I programmi proclamati dai sedicenti movimenti islamici fondamentalisti  e le azioni  militari conseguenti in varie parti del mondo ( in Nigeria in particolare e in Siria) ripropongono l’essenza del nazismo: individuazione e delimitazione del gruppo dominante ( in questo caso non si usa la “razza” ma un’ideologia pseudo religiosa); imposizione violenta del proprio modello di vita; espansione attraverso  azioni militari  volte non solo a conquistare ma a terrorizzare; stragi di massa; disprezzo delle donne, ridotte a fattrici o a carne da macello o da bordello; ossessione universalista (“tutto il mondo come noi”).

 

Il presidente del Consiglio di Chiesa

  Rosario Caradonna

13 gennaio 2015

 

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