La battaglia di Misiliscemi: "Noi Comune autonomo da Trapani". Verso il referendum
Gli abitanti di Misiliscemi ci credono. Ormai è ufficiale la loro sfida per diventare Comune autonomo da Trapani. All'albo pretorio del Comune è consultabile il progetto per l’istituzione del Comune di Misiliscemi. Il nuovo ente dovrebbe racchiudere le frazioni di Rilievo, Guarrato, Locogrande, Marausa, Palma, Pietretagliate, Salinagrande e Fontanasalsa.L’iniziativa è stata già avviata lo scorso 24 dicembre con la pubblicazione all’Albo pretorio del Comune del progetto, corredato da mappe e relazione tecnica. La documentazione rimarrà consultabile per due settimane. Trascorso questo tempo decorreranno altri trenta giorni durante i quali sarà possibile presentare eventuali osservazioni. Entro i sessanta giorni successivi il consiglio comunale dovrà esaminare il progetto e fornire il proprio parere. In caso contrario la Regione Siciliana invierà un commissario straordinario che provvederà ai necessari adempimenti per l’indizione del referendum consultivo. L’iniziativa, spiega Salvatore Tallarita, presidente dell’associazione Misiliscemi, non è supporta da alcun partito. Nessun politico, compresi quelli del territorio, ha voluto sostenere il progetto. “Non abbiamo bisogno di loro”, dice Tallarita. “La legge è dalla nostra parte”. Però nella zona c'è molta delusione nei confronti di Paolo Ruggirello, deputato regionale della zona, che non solo non si è fatto mai sentire, ma ha costretto anche i membri del comitato a rivolgersi altrove per l'autenticazione delle tremila firme raccolte per indire il referendum consultivo.
Il nuovo Comune potrebbe contare su oltre 9000 abitanti, che in estate raddoppiano. "Con i nostri novemila abitanti - commenta Tallarita - saremo il tredicesimo comune in provincia di Trapani ed il centoquarantudesimo nell'intera Sicilia. Le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni hanno mostrato scarsa attenzione per le frazioni. Gli abitanti delle frazioni pagano più tasse rispetto a quelli residenti in città. I servizi però lasciano a desiderare. Negli anni non è stata fatta alcuna programmazione per le frazioni. Ed allora è meglio che andiamo per la nostra strada".
LE REAZIONI. Le frazioni devono essere prese in maggiore considerazione dall’amministrazione. Occorre una vera presa di coscienza che di quello che negli anni è stato promesso, non è stato realizzato praticamente nulla. E’ questo, in sintesi, il pensiero di alcuni dei consiglieri, soprattutto di quelli che risiedono nei territori interessati dall’eventuale erezione a Comune del Misiliscemi (tutte quelle a Sud del capoluogo), ma anche dei rappresentanti dei due maggiori parti presenti in consiglio comunale, il Partito democratico e Forza Italia.“Questo processo per il distacco del territorio di Misiliscemi doveva avvenire già qualche anno addietro – afferma Domenico Ferrante, esponente dei Socialisti e residente a Salinagrande -. Questi territori, infatti, nel corso degli anni non sono mai stati attenzionati come meritavano e l’iter per la nascita del Comune è la risposta alle varie inefficienze”. Secondo Ferrante, pertanto, “se questa proposta potrà portare ad un miglioramento delle loro condizioni, ben venga, considerando anche che per Palazzo D’Alì la separazione avrebbe notevoli ripercussioni, soprattutto sul piano economico”.
“Tutte le frazioni – è, invece, il pensiero di Michele Cavarretta, consigliere del gruppo misto e vicino soprattutto al territorio di Marausa – pagano tanto in termini di lavori pubblici, a cominciare dalle fognature per finire all’illuminazione. Pertanto, coloro che risiedono nelle frazioni hanno tutto il diritto di chiedere la separazione, anche perché tutte le amministrazioni, compresa quella attuale, non hanno fatto praticamente nulla”. Subito dopo, però, spiega che “considerando la spending review cui tutti quanti siamo chiamati, andare a costituire un altro Comune sarebbe un errore. Per questo – conclude Cavarretta – la soluzione sarebbe quella che tutti gli amministratori, a cominciare da quelli presenti per continuare con quelli futuri, prendano realmente in considerazione questi territori”.
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