Dalle Alpi a Lampedusa troviamo il carburante più caro d'Europa. Dalla metà dello scorso anno abbiamo assistito ad una diminuzione dei prezzi alla pompa dovuto alla minore quotazione del greggio. Un barile di petrolio in questi giorni è quotato 55 dollari, ma il carburante venduto nelle stazioni di servizo italiane continua a rincarare. “L'Italia è ufficialmente il Paese in cui gasolio e benzina costano di più”, questa la denuncia del Codacons, che segnala gli ultimi aumenti nei listini che hanno fatto sì che i nostri prezzi superassero quelli di Danimarca, Regno Unito e Paesi Bassi, finora i Paesi più cari sul fronte dei carburanti.
Le parole di Carlo Rienzi, Presidente del Codacos che chiede l'intervento del Governo: “L’ondata di aumenti per benzina e gasolio registrata in Italia nelle ultime settimane ha portato l’Italia al vertice della classifica europea del caro-carburante. Oggi un litro di verde costa mediamente nel nostro Paese 1,640 euro contro una media europea di 1,317 euro Ciò significa che gli automobilisti italiani per un pieno di carburante pagano 16 euro in più rispetto la media dei Paesi dell’Unione eruropea (+14,2 euro per il diesel). E’ innegabile che l’eccessiva tassazione vigente in Italia abbia un peso su tale divario, ma i rincari alla pompa registrati nell’ultimo periodo appaiono eccessivi rispetto all’andamento delle quotazioni del petrolio e pertanto ingiustificati”.
Codacons chiede quindi che sia il governo ad intervenire per “contrastare anomali rialzi dei listini dei carburanti che hanno effetti negativi sia per le tasche dei consumatori, sia per le imprese e l’economia nazionale”.
Qui una tabella dei prezzi dei carburanti europei aggiornata al 18 marzo 2015.