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31/03/2015 06:20:00

Marsala, a giudizio 74enne per abusi sessuali su bambina. Librizzi, chiesta perizia

Sarà processato il 74enne marsalese che in novembre fu posto agli arresti domiciliari dalla polizia per abusi sessuali aggravati e continuati su una bambina di sei anni. A disporre il rinvio a giudizio, invocato dal pm Nicola Scalabrini, è stato il gup Vito Marcello Saladino, che fissato la prima udienza del processo, in Tribunale, per il 6 maggio. Il difensore, l’avvocato Nino Buffa, annuncia intanto che assieme al suo assistito sta valutando l’ipotesi di ricorrere a “riti alternativi”. I fatti contestati risalgono a circa sei-sette anni fa. Il presunto orco è uno zio acquisito della bambina che avrebbe subito gli abusi. L’indagine prese le mosse da alcune confidenze che la piccola, orfana di madre, fece a una sua insegnante. Sembra che teatro degli abusi sia stato un appartamento di un quartiere popolare. Lo scorso 20 gennaio, nell’incidente probatorio, la giovane presunta confermò le accuse. Per l’avvocato Buffa, però, la ragazza “non si è mostrata molto serena” e inoltre si sarebbe “contraddetta” sull’epoca dei fatti. “Prima – ha spiegato il legale – ha detto che le avances le avrebbe subìto quando aveva quattro anni. Poi, invece, quando ne aveva sei”. L’avvocato Buffa, inoltre, evidenzia che “la perizia ginecologica non ha accertato abusi sessuali”. Per il legale si sarebbe trattato solo di baci. Anche questi, però, vista l’età della piccola, configurano il reato di abusi sessuali. Davanti al gip Saladino e al pm Scalabrini, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, l’anziano presunto orco aveva preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Con il rischio, però, di aggravare così la sua posizione agli occhi dei magistrati. Il nome dell’arrestato, che a quanto pare abita nella zona di Porticella, dove parecchi anni fa gestiva un negozio, non è stato divulgato dagli inquirenti per evitare che si possa giungere all’identificazione della vittima. Il 74enne è, infatti, parente (zio acquisito) della bambina. Le indagini sul caso furono avviate a seguito di una segnalazione dell’insegnante della piccola. I presunti abusi sarebbero stati commessi quando la piccola veniva affidata all’anziano dai suoi genitori affinché vi badasse. Teatro dei fatti sarebbe stato il quartiere Amabilina. Dopo la segnalazione dell’insegnante, la piccola fu ascoltata nella stanza ‘’Arcobaleno’’ della questura. Rivelazioni che avrebbero trovato successivamente riscontro, secondo gli investigatori, anche nelle consulenze di una psicologa e di una ginecologa.

LIBRIZZI. "Valutiamo se Librizzi è capace di intendere e di volere". E' stata questa la richiesta formulata  al gup del Tribunale di Trapani, Antonio Cavasino, dal difensore di don Sergio Librizzi, l'ex direttore della Caritas arrestato il 24 giugno dello scorso anno per concussione e violenza sessuale. L'imputato e' accusato di avere preteso prestazioni sessuali da alcuni richiedenti asilo. Librizzi ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato condizionato. La richiesta e' stata formalizzata questa mattina dal suo legale che ha chiesto di sentire il dottore Gaetano Vivona, consulente di parte, per valutare la capacita' di intendere e di volere dell'imputato, e il presidente della Commissione territoriale per i richiedenti asilo. In apertura il gup ha accettato la costituzione di parte civile del Comune di Trapani e dell'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione ed alcuni extracomunitari vittime di violenza.