Torna a occuparsi delle condizioni della sanità trapanese l'Adoc, il sindacato dei consumatori presieduto da Pino Amodeo. Torna a farlo dopo mesi dal documento inviato ai vertici dell'Asp sulle carenze all'ospedale di Marsala, e dopo i casi di malasanità dell'ospedale S. Antonio Abate di Trapani di un paio di mesi fa.
“Oggi però impera l'assoluto silenzio – scrive Pino Amodeo
- come se i problemi della sanità trapanese ed anche siciliana fossero stati tutti risolti”. Per il sindacato il silenzio dell'Asp significa
“mancanza di rispetto delle esigenze della gente che patisce ogni giorno le disfunzioni macroscopiche dell'Asp di Trapani”.
E fa un lungo elenco delle cose che non vanno.
“Le lunghe ed estenuanti attese per le prenotazioni, nei pronto soccorso o per effettuare alcuni esami specialistici o diagnostici, con la discriminante che se paghi puoi eseguirle subito, gli spostamenti dei reparti, dei centri di diagnosi specialistiche o di analisi da un ospedale all'altro in modo irrazionale che provoca altissimi costi ai cittadini, costretti così a girovagare per il territorio, le strutture ed i mezzi fatiscenti ed obsoleti, il sovraffollamento di alcuni reparti, la penuria di personale e la loro mortificazione professionale a causa delle carenze e soprattutto dell'assenza di un criterio meritocratico, la disorganizzazione, le bugie sulla radioterapia ancora oggetto di un assurdo campanilismo, la oncologia lasciata ancora alla improvvisazione quotidiana, sono tutti problemi annosi che rimarranno tali e quali finchè dominano i principi del risparmio e dei tagli indiscriminati ma soprattutto quello della inamovibilità degli incapaci”.
L'associazione, i suoi rappresentanti, i cittadini, e gli stessi opratori, volevano discutere di questo.
“La supponenza, sufficienza ed insensibilità dimostrata con il vostro silenzio – nella lettera indirizzata al presidente della Regione, ai vertici dell'Asp di Trapani, all'assessore alla Sanità, ai sindaci del Trapanese - che è tra l’altro un chiaro indice del disvalore raggiunto nella vostra concezione dalla sofferenza e soprattutto della vita umana, ci induce a ricercare altri metodi democratici di sensibilizzazione istituzionale con tutte le conseguenze che ciò comporterà”.
E poi l'appello.
“Ai voi Sindaci alcuni dei quali così indaffarati a disamministrare le Città, chiediamo di intervenire perchè la salute pubblica è di vostra competenza ed è vostro dovere occuparvene fattivamente.
Ai Cittadini rivolgiamo l'invito a protestare energicamente e segnalarci le disfunzioni e gli episodi di spicciola e grande malasanità. Se non lo fate non cambierà mai niente.
Agli Organi d informazione chiediamo una maggiore sensibilizzazione nelle forme che riterrete più conducenti per raggiungere un ambizioso obiettivo: avere una dignitosa sanità nella nostra terra sperando di scongiurare i numerosi viaggi della speranza che molti oggi non possono più permettersi a causa della crisi.
Al Personale, invece, va riconosciuto il merito perchè nonostante tutto riesce ancora dignitosamente e con abnegazione e professionalità ad assicurare un servizio così fortemente penalizzato, nonché la nostra vicinanza contro i tentativi di addossarvi presunte responsabilità indubbiamente ascrivibili alla politica ed alla gestione delle Asp”.