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20/08/2015 06:25:00

Sicilia, record certificazioni Vini Doc. Gli esperti: "Sarà una buona annata"

 Mentre ci si prepara alla vendemmia 2015 da cui, dicono gli esperti, uscirà un'uva di ottima qualità, la Sicilia incassa il record di certificazioni del vino doc prodotto sull'isola.
Dall'inizio dell'anno sono 914 le certificazioni doc, più del doppio rispetto a qualche anno fa. Le richieste partono dalle cantine siciliane e arrivano all'Irvo, l'ente che certifica i vini e oli. Saranno circa 250 mila gli ettolitri di vino che avranno il boliino Doc: denomnazione di origine controllata.
Il dato è stato fornito dal commissario straordinario dell'Irvo, Antonino Di Giacomo, che è funzionario presso l'assessorato regionale dell'Agricoltura. Il boom di certificazioni è dovuto alla nuova Doc Sicilia. Infattti circa la metà delle certificazioni richieste all'Irvo (458 istanze) riguarda campioni di vini che aspirano ad essere Doc Sicilia.
Intanto il meteo quest'estate ha fatto bene, dicono gli esperti, ai vigneti siciliani. Caldo, e pioggia quanto basta hanno fatto dimenticare i coltivatori la brutta annata del 2014. I conti si potranno fare solo alla fine, intanto si può ipotizzare un aumento del prodotto del 20-25%.
Da qualche giorno sono cominciati i controlli di qualità del Ministero dell’Agricoltura.  Circa 400 ispettori sono impegnati non solo in Sicilia ma su tutto il territorio nazionale per garantire la regolarità della vendemmia 2015 e tutelare così l’eccellenza della produzione vitivinicola italiana.  Il ministero ha diramato agli ispettori e ai laboratori dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari le linee guida per i controlli da effettuare nel periodo di campagna vendemmiale riguardo la raccolta e la movimentazione delle uve, le operazioni di trasformazione delle stesse e la circolazione dei prodotti e dei sottoprodotti vitivinicoli ottenuti.
Verranno intensificati i controlli relativamente ai prodotti in ingresso ai porti e la produzione dei mosti concentrati e dei mosti concentrati rettificati.
“Tuteliamo un settore – ha commentato il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina – che, con 5 miliardi di euro del valore dell’export, è uno dei migliori ambasciatori del Made in Italy all’estero. Il lavoro dei nostri organismi di controllo è essenziale per fornire garanzie sia ai produttori onesti che ai consumatori. Le procedure di controllo saranno più snelle anche grazie all’introduzione del Registro unico dei controlli ispettivi a carico delle aziende agricole (RUCI). Vogliamo semplificare, per consentire al settore agricolo di essere più competitivo, ma senza abbassare la guardia sulla necessità di tutela”.
Saranno operate verifiche di giacenza nelle cantine, insieme agli accertamenti sulle pratiche enologiche svolte in cantina. Anche nel corso della prossima campagna vendemmiale l’Icqrf applicherà in tutti i casi previsti lo strumento della diffida, introdotto con la legge Campolibero dello scorso anno e che ha già dato – conclude la nota del ministero – ottimi risultati in favore degli operatori e dei consumatori.
Da oltre dieci anni che non si vedeva una vendemmia così precoce in Italia: in questi giorni è partita la raccolta delle uve in Franciacorta e in Sicilia. In assenza di problemi sanitari (generati, per esempio, dalle intense piogge dell’anno scorso al Centro nord), le prime stime di Confagricoltura indicano una produzione di uva da vino di 6,7 milioni di tonnellate, con un balzo di quasi il 13% sull’anno prima e una produzione di vino a doppia cifra, intorno ai 44-45 milioni di ettolitri, in prossimità del dato del 2013. Il business del vino tricolore vale circa 10 miliardi e l’anno scorso l’export ha raggiunto il massimo storico con 5,1 miliardi.
Le stime di Confagricoltura sono frutto di una rilevazione di un migliaio di soci. In alcune zone l’incremento delle rese è decisamente superiore, in altre, a causa di calamità naturali impreviste, si è perfino registrato un calo delle quantità raccolte. La vendemmia precoce è partita nelle zone dove si producono le basi spumanti e, con questo caldo, aspettare una settimana in più potrebbe far schizzare gli zuccheri in su, con 15 gradi di alcol.



Native | 2024-04-25 09:00:00
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