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07/12/2015 07:30:00

Volti nuovi e riciclati. Così Forza Italia tenta di riorganizzarsi in provincia di Trapani

 Mentre la politica siciliana è concentrata sulle sorti del governo Crocetta, e il tesseramento nel Pd sembra essere un punto di partenza sul nuovo assetto dei democratici sull'Isola, Forza Italia tenta di riorganizzarsi. Con forze nuove, e meno nuove, forze riciclate, e nomi che arrivano dal passato, quasi come il ritorno del figliol prodigo. Si muove qualcosa anche in provincia di Trapani.

Gianfranco Micciche', sentito il coordinamento nazionale del partito, ha azzerato tutte le cariche commissariate in Sicilia in Forza Italia.
Decadono così santi e capitoni.
Il Biscione - Berlusca gli ha dato ampio mandato. Un partito che dovrebbe rilanciarsi, abbandonando le camere oscure della politica fatta di una casta sempre più accovacciata su sontuosi divani ad ammirare opere d'arte. Questo è almeno quello che chiedono i pochi attivisti sul territorio che non si sono ancora convertiti nel Pd.

Quando nacque Forza Italia, ormai oltre 20 anni fa, nonostante tutto, c'era comunque una parte di partito che credeva nella politica fatta tra la gente. Ora però gli azzurri stanno tra di loro, stretti stretti perché di Forza Italia si sente parlare sempre meno.

Le elezioni regionali non sono lontane e in Forza Italia lo sanno che se si lascerà tutto al caso di certo consegneranno nuovamente la Sicilia ad un'area di centro-sinistra che vedrebbe Roberto Lagalla candidato alla presidenza.

E in provincia di Trapani?
Qui sarà difficile sostituire l'ormai ex commissario provinciale, il senatore Tonino D'ali, che negli ultimi tempi ha fatto da padre padrone del partito in provincia. Con il risultato che non è rimasto più nessuno, tabula rasa.
Micciche' dovrà attingere a forze fuoriuscite, ricucendo strappi. O potrebbe avere una amnesia e scordare le faccende del passato confermando D'ali.
Non si può dimenticare che Gianfranco Micciche' ha avuto in un recente passato una forza importante in provincia di Trapani con la presenza dell'ex parlamentare Ars, Toni Scilla. Un uomo su cui ha potuto contare e che gli ha consegnato numeri importanti, in termini di consenso elettorale.
Ma Toni Scilla, come è noto, da oltre un anno segue il parlamentare nazionale Saverio Romano che da tre mesi circa ha lasciato Forza Italia per transitare nel gruppo parlamentare Ala.
Scilla pare, dunque, divenuto un verdiniano con un asse sbilanciato su Renzi, ergo Pd. Ma non proveniva da An l'ex parlamentare mazarese? Giri in giostra, allacciate le cinture.

Furbastramente e per mettersi al sicuro un pacchetto di voti non indifferente, Micciche' vorrebbe richiamarlo. Di certo si sa che non chiamerà Pippo Fallica, suo ex braccio destro.
A Micciche', infatti,mancarono allora solo circa 600 voti per raggiungere Bruxelles. Voti dispersi e portati altrove. Il nemico era in casa, Pippo Fallica puntava su Cicu, a ragion veduta visto gli incarichi ottenuti dopo.
L'elenco dei “papabili” referenti locali di Miccichè non finisce qua.
Manca all'appello una forzista della prima ora. Una che non le manda a dire ma che le fa perché le pensa, che, a modo suo, ha dato lustro a Forza Italia in anni importanti per la provincia di Trapani e che potrebbe tornare a dialogare con il neo coordinatore regionale azzurro: Giulia Adamo.
Così Forza Italia dovrebbe avere nuova linfa e vigore, anche se con alcuni nomi riciclati, ma potrebbe essere questa la ricetta per il nuovo percorso targato Miccichè.
Il senatore trapanese, Antonio D'ali, se ne starà buono in attesa che il destino del suo commissariamento venga deciso dal palermitano Micciche' o è già ad Arcore dal Presidente Berlusconi a chiedere spiegazioni?