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10/03/2016 06:30:00

Enzo Sturiano/1: "Sulla sanità e sul nostro aeroporto manca il peso di una politica forte"

Enzo Sturiano, presidente del consiglio comunale di Marsala. Parliamo di tante cose, cominciamo dalla Sanità. A Trapani c’erano tutti: sindaci, vicesindaci, consiglieri, onorevoli, all’incontro in cui il manager dell’ASP De Nicola alla presenza dell’assessore Gucciardi ha annunciato il piano di 900 assunzioni nella sanità trapanese, tra i quali101 saranno medici. Numeri importanti, De Nicola ha detto: “Basta vituperare la sanità, noi faremo il possibile”. A Marsala, però, è stato confermato che verrà chiusa l’oculistica anche se Gucciardi ha detto che farà ancora qualcosa; chiuderanno anche il reparto di chiurugia vascolare per creare un polo d’eccellenza a Trapani. Sturiano, noi riceviamo ogni giorno diverse segnalazioni. Una signora di 80 anni ci ha scritto dicendo che per una lisca di pesce ha aspettato sei ore al pronto soccorso. Questo annuncio che fa ci rincuora o no?

Questo annuncio sotto certi aspetti ci può rincuorare, nel senso che a pieno regime, a concorsi banditi e contratti firmati, in provincia di Trapani potremo avere la possibilità di avere 101 medici in più, 500 operatori sanitari in più, e l’ospedale di Marsala potrà passare da 117 posti letto a 196, circa il 40% in più.

Lei dice, però, io sono come San Tommaso, se non vedo non ci credo.

Assolutamente. Questo ci potrà rincuorare quando tutto sarà chiuso, dicevo, con la firma del contratto e il primo giorno di lavoro di questi medici. Il problema è molto più complesso. Sappiamo che ci vogliono i tempi necessari per bandire i concorsi e passeranno ancora dei mesi. Il problema è però quello attuale, significa che c’è un carenza di personale che è visibile a tutti. Partiamo dal pronto soccorso, ad esempio, dove ci sarebbe la necessità di avere tre o quattro medici in più, e lo stesso per gli infermieri. Se durante il turno c’è un solo medico, si capisce che un medico da solo non ce la fa. Il problema non è dei nostri operatori, perchè finora hanno lavorato con grande senso del sacrificio e di responsabilità, perchè non è facile lavorare in condizioni precarie e stanno dando il massimo. I nostri utenti, infatti, non si lamentano della professionalità dei medici ma della carenza delle unità.

Il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, era presente, e quando De Nicola annunciava le novità per Marsala, un po’ rumoreggiava.

Rumoreggiava per le stesse cose che stiamo dicendo.

C’è sintonia su questo aspetto. Un fronte unito sulla sanità.

Assolutamente sì. Lì condividiamo tutto, perchè sulla sanità non possiamo scherzare. Il fatto stesso che nel nostro ospedale sono previsti 196 posti letto e finora ne abbiamo avuto 117, con tutti i disagi che ciò comporta per i nostri utenti che devono andare fuori anche dalla nostra provincia, è indicativo...

De Nicola diceva che in questi anni la sanità regionale ha privilegiato le province orientali. La provincia di Trapani è stata una specie di cenerentola, ora basta, ci sono, finalmente, investimenti anche qui. Però a Trapani c’è la radioterapia, a Mazara hanno l’ospedale nuovo, a Salemi e Castelvetrano si promettono investimenti. A Marsala, sembra siamo un po’ indietro, sembra quasi tutto dovuto. E’ solo una sensazione campanilistica o no?

Sicuramente in provincia il Sant’Antonio Abate di Trapani ha avuto un peso più rilevante, nonostante Marsala sia la città più grande del territorio.

E anche Mazara con l’investimento per l’ospedale nuovo, con tutti i reparti e la radioterapia.

Basta dire, anche lì, che la radioterapia era prevista per Mazara del Vallo, con decreto firmato dall’allora assessore alla Sanità Massimo Russo, e Trapani ha fatto la voce grossa e ha ottenuto la radioterapia. Viene da dire che lì la palazzina devono ancora costruirla, devono procedere all’approvazione di una variante e all’esproprio. Noi l’ospedale nuovo ce l’abbiamo, dico, se c’era la necessità di avere due radioterapie in provincia di Trapani, ritengo che il nostro, costruito recentemente poteva essere solo adeguato e risparmiando si potevano investire quelle somme in altro.

Forse scontiamo il fatto che non abbiamo una deputazione. C’è Antonella Milazzo, per carità, ma forse, ci fossero parlamentari eletti con un peso di voti importanti da Marsala, forse le cose cambierebbero. Scontiamo il fatto di non aver un buon peso politico?

Sicuramente sì. Questo pesa alla lunga nella programmazione del piano sanitario provinciale. Se ci fosse stato una maggiore presenza di parlamentari, il peso specifico si sarebbe spostato sicuramente sull’ospedale di Marsala.

Sturiano, oltre alla sanità il tema dell’Aeroporto di Trapani è di grande attualità. Molto probabilmente Ryanair nel 2017 se ne andrà. Anche Pino Pace della Camera di Commercio dice la stessa cosa, visto le grandi difficoltà a fare rispettare l’accordo di co-marketing già anomalo di per sè e sul quale ci sarebbe molto da dire. Che cosa possiamo dire ai nostri lettori che ci chiedono di continuo che cosa succede al riguardo. 


Non si può pensare di avere grandi possibilità di poter investire e di avere risorse umane nel nostro territorio se perdiamo la grande occasione che rappresenta Ryanair. Quando sento persone che parlano e dicono la loro e hanno anche ragione, per dire che non ci può essere una sola compagnia che ha il monopolio su Birgi, ma di contro dico, abbiamo soluzioni alternative? Abbiamo uno dei più grossi vettori che finora ci ha assicurato milioni di transiti nel nostro aeroporto, che ci collega con voli low cost con tutte le più importanti città italiane ed europee, anche se rispetto a prima la tratta su Trapani-Birgi è stata ridimensionata, ma ritengo che lì la politica deve fare la sua parte e deve avere molto chiara una strategia sulla gestione dell’aeroporto. 

Ma la politica è sempre più interessata a chi fa il presidente del collegio dei sindaci all’Airgest, rispetto a come uscire da questa impasse, insomma, no?

Questo è un dato molto penalizzante per il territorio. Io mi sarei aspettato, a prescindere di chi doveva essere il vertice dell’Airgest, che la deputazione locale che è abbastanza rappresentativa del Governo Crocetta, a mio avviso doveva avere le idee chiare sugli obiettivi da raggiungere. Non è possibile che l’azionista di maggioranza, che è la Regione Siciliana, in tutti i vertici che ci sono stati e anche nell’operazione di co-marketing non è mai stata coinvolta. La parte importante, a mio avviso, la doveva recitare proprio la Regione con un proprio piano di sviluppo.

E con nove deputati che abbiamo, quasi tutti di maggioranza ormai, perchè non si capisce più nulla, tranne i cinque stelle, non s’è fatto nulla. Lei dice, se perderemo Ryanair la responsabilità sarà soprattutto loro.

Ad oggi dico che da questi politici non è stata trovata una soluzione a questa annosa questione.

Più che dai consigli comunali e dalle municipalità che devono pagare e basta, la soluzione dovrebbe venire da loro.

Noi abbiamo detto che siamo disponibili ad aumentare la quota di co-marketing, perchè no. Ma vogliamo sapere qual è il piano di sviluppo dell’aeroporto e gli obiettivi che vogliamo raggiungere. Se l’obiettivo è aumentare i transiti siamo disposti ad aumentare la quota perchè il ritorno per il territorio è tangibile.

Tra l’altro il Comune potrebbe incassare la tassa di soggiorno e pagare la quota per l’aeroporto. Ma la pagano a Marsala questa tassa? Lei che dati ha su questo fronte.

Che nessuno la paghi ho dei dubbi perchè sarebbe un’appropriazione indebita.

Ma ci sono i dati? perchè gli ultimi, quelli del commissario Bologna erano nefasti.

A giorni dovremmo approvare il consuntivo del 2015, la tassa è stata istituita nel 2014. Entro il 30 aprile avremo i dati che ci diranno quanto abbiamo incassato dalla tassa di soggiorno.

Sturiano, c’è una nota di Gaspare Giacalone, il presidente delle Associazioni Turistiche Marsalesi che dice, l’aumento del caffè a Marsala da 0,90 centesimi ad un euro è un fatto che allontana i turisti… Sturiano cosa ne pensa?

Io penso una cosa sola. Da cittadino, non da amministratore, non posso condividere quello che è stato fatto. Si riuniscono alcuni esercenti del settore e assieme stabiliscono i prezzi. Siamo in una realtà di libero mercato e non si fa così. Tra l’altro non è stato ritoccato solo il prezzo del caffè ma un elenco di 50 prodotti tutti ritoccati verso l’alto. 

 

1 - Continua..



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