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17/03/2016 09:20:00

Circonvenzione d'incapace. Continua a Marsala il processo a don Vito Caradonna

Lo psichiatra Gaetano Gurgone è stato ascoltato in qualità di consulente tecnico della difesa nel processo, davanti al giudice Matteo Giacalone, a don Vito Caradonna, ex parroco della chiesa di contrada San Leonardo ed ex cappellano del carcere di Marsala, accusato di circonvenzione di incapace. Dall’indagine, condotta dalla sezione di pg della Guardia di finanza presso la Procura, è emerso che don Vito Caradonna, nel 2010, quando era parroco a San Leonardo, riuscì a farsi consegnare quasi 70 mila euro da un parrocchiano, M.D.G., ex militare della Marina, con problemi di salute per i quali, nel 1991, dopo 9 anni di servizio, fu congedato. Ma gli fu riconosciuta la “causa di servizio”. E per questo percepisce una pensione di circa 1200 euro al mese. Solo a fine ottobre 2011, grazie all’intervento di un legale, M.D.G. è riuscito a rientrare in possesso del denaro prestato al prete. Il denaro, secondo l’accusa, era stato spillato più soluzioni “abusando – secondo l’accusa – dello stato di infermità” del parrocchiano. Per oltre un anno, poi, sempre secondo l’accusa, la vittima sarebbe stata presa in giro. Gli venivano, infatti, consegnati assegni a vuoto e falsi documenti postali che attestavano bonifici. L’indagine è stata coordinata dal procuratore Di Pisa e dal pm Scalabrini. Da un accertamento alla Camera di commercio è emerso che furono ben 17 gli assegni a vuoto protestati al sacerdote, per un ammontare complessivo di 170.454 euro. E anche la Banca d’Italia ha confermato l’esistenza di “anomalie” nel tourbillon dei crediti - mutui, affidamenti, etc. - accordati al prete. Tra le persone dalle quali il giovane parroco ha ottenuto denaro (10 mila euro) anche l’avvocato Antonino Sammartano, il legale grazie alla cui intermediazione, la vittima riuscì, dopo parecchio tempo, a rientrare finalmente in possesso del denaro prestato a don Vito. Adesso, però, il dottor Gurgone, contestando di fatto le conclusioni del ctu della Procura, secondo il quale l’ex militare è incapace di intendere, afferma che “non è affatto scontata l’equivalenza tra problematiche psichiche e assenza di responsabilità”. Per Gurgone, infatti, “bisogna accertare, caso per caso, come l’infermità mentale possa alterare le funzioni dell’io”. Alla prossima udienza, il 15 aprile, sarà ascoltato un altro medico psichiatra (Sammartano) citato dalla difesa. Legali di don Vito sono gli avvocati Luigi Pipitone e Francesco Fontana. Attualmente, don Vito Caradonna è sospeso “a divinis” per una condanna, confermata anche in appello, per violenza sessuale su un uomo.