Sulla sicurezza del Palazzo di Giustizia di Trapani è intervenuto il procuratore Marcello Viola assicurando che i metal dectector in uso davanti all'ingresso sono perfettamente funzionanti garantendo un giusto livello di sicurezza e rispondendo direttamente al portavoce dei Cinque Stelle al Senato, Vincenzo Maurizio Santangelo, che nella sua interrogazione al Ministro della Giustizia aveva parlato delle apparecchiature come non funzionanti. Il procuratore, invece, conferma il momentaneo blocco del rullo per il controllo attraverso il monitor, servizio comunque garantito dai carabinieri in servizio di vigilanza.
Il punto sulla prescrizione della Camera Penale di Trapani - E' un istituto che garantisce la ragionevole durata del processo, - si legge in una nota della Camera Penale - e non va “trattata” come momento patologico, associandola a comportamenti dilatori all'interno del processo.Qui la nota:
La politica giudiziaria ignora la necessità di adeguare il numero del personale impiegato (magistrati e cancellieri) all’effettiva domanda di giustizia. "Così rimangono non colmate gravi carenze organizzative inadeguate a “dare risposte di giustizia” rispetto ad un elevato numero di fattispecie di reato (panpenalismo) e ad un anacronistico principio di obbligatorietà dell’azione penale.
Il direttivo della Camera Penale conferma cosi le sue posizioni sulla prescrizione e sulla durata ragionevole del processo.
Questa regola, scritta nella Costituzione, tende ad assicurare (almeno) tre esigenze:
• quella della società di vedere definito in tempi rapidi l'accertamento di responsabilità;
• quella del cittadino di non rimanere imputato per un tempo indefinito;
• quella di pacificazione sociale: se colpevole, il condannato andrà rieducato e reinserito in società, cosa che non avrebbe senso fare dopo tanti anni col rischio di intervenire su una persona diversa. Che senso avrebbe celebrare processi destinati a "morire", con inutili costi a carico del contribuente? Meglio sarebbe fare una selezione, ed eliminare o ripensare il principio di obbligatorietà dell'azione penale. È quel che già avviene in alcune Procure per effetto di circolari scritte e, talvolta, mediante prassi consuetudinarie. Noi riteniamo più democratico e imparziale un metodo diverso. Un metodo che affidi alla responsabilità del legislatore – rappresentante del popolo sovrano -, attraverso lo strumento generale ed astratto della legge, la competenza a disciplinare i casi e le “selezioni” dell'azione penale su basi nazionali.