Fiat festeggia gli 80 anni della Topolino, l'auto del popolo italiano. Il video
Dal 16 al 19 giugno Fiat celebra con un grande evento internazionale l'ottantesimo anniversario della Fiat 500 "Topolino" organizzato dal comitato "Ling80". La Topolino ha rappresentato una vera rivoluzione nel modo di costruire le vetture e nella percezione culturale dell'automobile: con la Topolino, l'automobile è diventata oggetto di mobilità personale e di libertà.
Le celebrazioni per la ricorrenza inizieranno al Lingotto, dove domani oltre duecento esemplari della Topolino sul tetto del lingotto e sosteranno sulla pista di collaudo posta sul tetto della storica fabbrica dove, nel 1936, iniziò la produzione della vettura. Attraverso questo ambizioso progetto, l'ingegner Dante Giacosa intendeva rendere l'automobile accessibile a una fetta più ampia della popolazione. Prodotta sino al 1955, la Topolino fu indiscussa protagonista nel processo di ricostruzione del Paese.
Le Topolino sfileranno dal Lingotto al Castello di Pralormo. Ad aprire la carovana, un esemplare appartenuto a Dante Giacosa, ora in mostra al Centro Storico Fiat. Nelle diverse giornate dell'evento, verranno poi toccati la Palazzina di Caccia di Stupinigi, il Castello di Racconigi, Moncalieri e tanti luoghi simbolo di Torino: piazza Vittorio Veneto, lo Juventus Stadium, il Mirafiori Motor Village, il Museo dell'Automobile. Proprio al Museo Nazionale dell'Automobile di Torino si terrà alle 18.30 di giovedì un incontro sul patrimonio delle auto storiche dal titolo "Back to the future", a cura di Roberto Giolito, Head of Heritage FCA Italy. Partendo dal concetto di come la Topolino sia stata l'espressione del genio automobilistico a tutto tondo perché presentava motore, telaio, sospensioni e concetto di abitabilità innovativi, Roberto Giolito illustrerà la preziosa eredità di questa vettura rivoluzionaria e la sua influenza concettuale e tecnica su molti modelli successivi.
La storiae le sue origini - La 500 "Topolino", era allora la più piccola e la meno cara della produzione. Le prime versioni montavano un motore a quattro cilindri a valvole laterali di 569cc e 13 cv. La velocità di punta era di 85 km/h. La direzione tecnica del progetto fu affidata dagli Agnelli a Dante Giacosa che introdusse nel programma di costruzione iniziale alcune innovazioni tese a risparmiare peso e costi: il radiatore è posto sopra il motore per risparmiare la pompa dell'acqua, secondo il principio che l'acqua calda va in alto e quella fredda in basso; il telaio è assai semplice con due travi a V dall'anteriore al posteriore.
Il 15 giugno 1936 iniziarono le vendite della prima FIAT 500 della storia (dopo ribattezzata 500 A) che gli utenti cominciarono a chiamare "Topolino", a causa della similitudine del frontale al profilo del roditore e, molto probabilmente, sotto l'influenza del successo che l'omonimo fumetto della Disney stava ottenendo in quel periodo. La vettura era modesta, sia per la tecnica che per le prestazioni, il prezzo è di 8.900 lire, venti volte lo stipendio di un operaio specializzato, ben oltre le 5000 lire stimate sin dall’inizio. Per la cronaca, nello stesso anno Ferdinand Porsche aveva già realizzato il prototipo definitivo della Maggiolino che veniva commercializzata al costo di 990 marchi, 5 volte uno stipendio di un operaio. La Topolino riuscirà ad ottenere degli ottimi risultati di vendita, grazie alla “fame di automobili” degli italiani. In Italia nel ’36 circolano solamente 222.000 auto per oltre 42 milioni di persone.
Un’auto ogni 200 persone, un rapporto dieci volte inferiore a quello della Francia e quaranta volte quello statunitense. Furono prodotte diversi modelli: la 500 A (balestra corta), la 500 A (balestra intera). Alla 500 B del ’48, che sostanzialmente vede l’introduzione di un nuovo motore in ghisa, si affianca la “Belvedere Giardiniera”. Una vera familiare con portellone posteriore e grande vano di carico aumentabile con l’abbattimento del divano posteriore. La "Topolino" fu prodotta, su licenza, anche all'estero in stabilimenti consociati alla FIAT o mediante la creazione di apposite joint venture. Con limitate differenze esteriori, più o meno rilevanti, veniva assemblata in Polonia dalla Polski Fiat, in Austria dalla Steyr-Puch, in Germania dalla NSU-Fiat Neckar e in India dalla Premier. Grande fu il successo delle versioni francesi prodotte dalla Simca con i modelli "Cinq" e "Six", che totalizzarono oltre 50.000 esemplari, prodotti dal 1937 al 1950.
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