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09/09/2016 07:00:00

Marsala, i due tunisini uccisi alla Concasio. La difesa: "Assolvete i cugini Centonze"

 Per la difesa la ballerina romena che ha tirato in ballo i cugini Domenico e Pietro Centonze “non è attendibile”. “Ha cambiato, infatti, più volte versione” ha affermato l’avvocato Diego Tranchida nel corso della sua arringa nel processo ai presunti autori del duplice omicidio dei tunisini Rafik El Mabrouk, di 31 anni, e Alì Essid, di 34. Entrambi uccisi con due colpi di fucile la notte del 3 giugno 2015, in contrada Samperi, di fronte l’ex distilleria Concasio. Il processo si svolge con rito abbreviato davanti al giudice delle udienze preliminari Francesco Parrinello. Oltre a Tranchida, a difendere Pietro e Domenico Centonze, rispettivamente di 47 e 41 anni, sono anche gli avvocati Raffaele Bonsignore e Luigi Pipitone. Concluse le arringhe, il processo è stato rinviato al 16 settembre, quando potrebbe essere emessa la sentenza. Lo scorso 14 luglio, il pm Anna Sessa ha chiesto la condanna all’ergastolo per entrambi gli imputati. A circa un mese dall’agguato, i carabinieri arrestarono i due cugini, parenti del capomafia ergastolano Natale Bonafede, anche se Pietro Centonze fu rimesso in libertà pochi giorni dopo. E infatti il suo nome non venne mai reso noto. Gli inquirenti si limitarono a dire che un’altra persona era stata denunciata. Eppure, dei due, è proprio Pietro Centonze il personaggio più noto alle cronache. Fu coinvolto, infatti, nell’operazione “Peronospera II”, anche poi fu assolto dall’accusa di associazione mafiosa. Dopo la convalida dell’arresto di Domenico Centonze, gli inquirenti spiegarono come arrivarono alla sua individuazione. Due sono stati gli indizi che segnarono una svolta nelle indagini. Il ritrovamento nelle tasche dei pantaloni di uno degli uccisi dei biglietti d’ingresso di un night club di Mazara (“Las Vegas”) e uno squillo, verso l’una e mezza di notte, al telefonino di Rafik fatto da una ballerina che era nel locale dove i due nordafricani avrebbero trascorso le loro ultime ore di vita. Dall’indagine dei carabinieri, emerse che proprio quella notte, all’interno del night, Rafik El Mabrouk ebbe un violento diverbio con Domenico Centonze. E questo perché il tunisino, che poi sarebbe stato spintonato fuori dal locale dal 41enne pastore marsalese, si era intrattenuto, scambiandosi anche il numero di telefono, con una ballerina romena arrivata al “Las Vegas” con il Centonze.