Ancora una volta la sanità trapanese al centro delle polemiche per una decisione che depotenzia il presidio ospedaliero di Castelvetrano per sopperire all'ennesima carenza di organico in altra struttura ospedaliera del territorio.
"Apprendiamo con grande stupore di un provvedimento aziendale volto a coprire provvisoriamente la carenza di organico presso l’Unità operativa di Ortopedia del P.O. di Marsala con una unità medica dell'Unità operativa di Ortopedia del nosocomio di Castelvetrano mettendo la stessa nelle medesime condizioni di organico in cui si trova la struttura ospedaliera Marsalese".
A dichiararlo Franco Fasola, Reggente dell'Utl- Ugl di Trapani e Vincenzo Asaro, Responsabile del Recapito di Mazara del Vallo dell'Ugl.
"Incredulita' che aumenta - proseguono i due sindacalisti - allorquando apprendiamo che il provvedimento assunto dalla direzione sanitaria è diretto addirittura al Responsabile dell'Unità operativa di Ortopedia di Castelvetrano aumentando così di molto i disagi nell'assistenza sanitaria in una struttura dove l’intero organico è già sottodimensionato".
"Apprendiamo altresì che lo stesso Responsabile, pur di garantire il proprio reparto, si divide fra le due U.O. con grande spirito di sacrificio e con grande senso di responsabilità - precisano Fasola e Asaro. Che aggiungono "lo stesso senso di responsabilità che vorremmo riscontrare anche nei vertici aziendali i quali non possono certo spostare il personale da un Ospedale ad un altro ospedale senza alcuna logica di garanzia dei livelli mini di assistenza sanitaria visto che mettono in crisi unità operative già sottodimensionate".
"Confidiamo - concludono - in una seria ed attenta riflessione su quanto accaduto, chiediamo l’immediata revoca del provvedimento e ci mettiamo a disposizione per una fattiva collaborazione al fine di risolvere il problema senza creare ulteriori disagi ai paziente che poi sono quelli che subiscono determinate scelte magari poco funzionali".
Sulla vicenda risponde direttamente il Direttore sanitario dell'Asp Antonio Siracusa:
“E’ stato lo stesso responsabile del reparto di ortopedia di Castelvetrano Bartolomeo Lupo, nel corso di un incontro organizzativo convocato per sopperire alle criticità dell’omologo reparto dell’ospedale Paolo Borsellino, a dare la sua disponibilità, in accordo con la direzione sanitaria aziendale e con il capo dipartimento a coprire anche Marsala, con spirito di abnegazione, senza far mancare l’apporto al suo reparto”.
“In ogni caso – ha proseguito Siracusa – sebbene andata deserta la convocazione della vecchia graduatoria per gli incarichi a tempo determinato per ortopedici, la direzione strategica aziendale ha attinto a quella dell’ASP di Messina, e ha ricevuto così la disponibilità di tre ortopedici, che confermeranno a breve la data di immissione in servizio.
Purtroppo invece nessuna disponibilità si è avuta dalla graduatoria per quanta riguarda il pronto soccorso, e quindi saremo costretti a coprire la carenza di personale attraverso il sostegno delle aree di emergenza degli altri nosocomi aziendali.
Per quanto riguarda la medicina – ha proseguito Siracusa – ci meravigliamo invece dei rilievi, in quanto per l’accorpamento funzionale dei reparti di medicina di Mazara del Vallo e Castelvetrano, qualche giorno fa abbiamo ricevuto il plauso pubblico dei sindacalisti del Nursing Up, che hanno espresso soddisfazione perché ha portato a un miglioramento dei risultati nell’assistenza.
Circa la cardiologia, proprio nel periodo estivo sono entrati in servizio sei cardiologi nei nosocomi della nostra ASP, di cui due assegnati a Mazara del Vallo che, vista l’aggregazione funzionale, gravitano su Castelvetrano. Per quanto riguarda i PTE non mi risultano vi prestino servizio cardiologi o ortopedici, ma solo medici dell’emergenza territoriale.
Sono consapevole – ha concluso Siracusa – delle difficoltà in questi momenti di crisi della sanità per il blocco delle assunzioni, e ringrazio per questo i colleghi per lo spirito di abnegazione con cui operano. Nelle mie due ultime visite all’ospedale di Castelvetrano, infine, mi sono personalmente recato alla sede del Tribunale dei diritti del malato ospitata all’interno del presidio, proprio per discutere con la responsabile delle problematicità del Vittorio Emanuele, ma non era presente nel nosocomio. Resta comunque la mia disponibilità a un incontro”.